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Naturalis Historia: la poetica dei materiali, in dialogo alla Building di Milano
Mostre
Prende il nome di Naturalis Historia la mostra curata dalla galleria Building di Milano che ospita i lavori di Linda Carrara e Mikayel Ohanjanyan. Il significato di questo termine può essere tradotto come “Osservazione della natura”, titolo che fa riferimento al celebre trattato di Plinio il Vecchio in cui è presente una moltitudine di studi sul mondo naturale. La mostra ospita lavori scultorei e pittorici. Seppure le tecniche e i linguaggi impiegati dai due artisti siano differenti, ad accomunarli è la capacità di cogliere sensibilmente l’esistenza di qualcosa di “altro” da noi, che a volte siamo noi stessi. Grazie a questa alterità in grado di fare da specchio, riusciamo a cogliere parti del nostro essere che non conosciamo.
Al piano terra della galleria, ad accogliere il visitatore, vi sono le opere scultoree dell’artista Mikayel Ohanjanyan, realizzate in marmo bianco, nero o in basalto grigio chiaro: questi lavori sono il riflesso dell’artista stesso, che si specchia nelle sue opere al fine di ritrovarsi. Ciò che riesce a trovare, o ritrovare, sono ricordi e memorie che non esistono solo nel passato ma, in qualche modo, sono presenti nel qui e ora, permanenti attraverso la soggettività, a ricordarci che l’essere umano è sempre il risultato di ciò che è stato e che ha vissuto.
Ohanjanyan, in occasione di Naturalis Historia, ha realizzato anche Ri-cordis, installazione scultorea composta da due blocchi di basalto informi di varie dimensioni. Ogni blocco è una concentrazione di ricordi, che vanno, vengono, si dissolvono. Ciascun blocco è avvolto da cavi d’acciaio, poi fissati al suolo. Le cavità profonde, tracciate dai cavi sulle superfici dei blocchi di basalto, creano una forte sensazione di tensione, tra la materia tesa, pronta a volare nonostante il suo peso e i legami che lo impediscono.
Al primo e al secondo piano della galleria, invece, sono collocati i lavori di Linda Carrara. Nella sua ricerca artistica il doppio è il soggetto e il soggetto è doppio. La sua poetica parte dal presupposto che il doppio rappresenti l’essenza della natura umana. La dualità è intrinseca delle cose, del mondo e dell’umanità. Questa logica guida la struttura della mostra: mentre al primo piano si incontrano opere relative alla “notte”, il secondo piano vede tematiche legate al “giorno”. La scelta dell’artista di collocare prima la notte e poi il giorno mira a scardinare quelle che sono state logiche disfunzionali che hanno intrappolato l’essere umano nella realtà preconfezionata che gli è stata data in dotazione una volta giunto su questa terra.
Le opere di Linda Carrara suscitano immaginari differenti, tra paesaggi che si sdoppiano e che si riflettono sulla superficie dell’acqua, il sole nei suoi tre momenti principali, la luna nelle sue diverse fasi. Questo dualismo, giorno – notte, sole – luna, luce – ombra, regola il mondo e lo fa andare avanti. L’artista presenta due autoritratti e nel mostrarli al pubblico si evince la profondità di questi lavori, il risultato di uno sguardo profondo verso l’interiorità.
Al primo piano, posizionato sul terrazzino della Galleria, si trova Legami di Ohanjanyan. Il lavoro si mimetizza perfettamente tra gli alberi e le piante, i blocchi di marmo comunicano con l’ambiente circostante, contestualizzando ogni momento della mostra. Le opere di Linda Carrara si alternano tra disegni, marmi pregiati, dipinti olio su tela, tutti lavori realizzati tra il 2022 e il 2024. Emblematici sono i titoli destinati alle sue opere, come Io e il mio doppio, Capacità di rappresentazione, Un’alba si avvia al tramonto, Materia universale. Da questi termini si evince il fulcro della mostra: lo scorrere del tempo scandito da un ritmo preciso voluto dalla Natura.
Le opere di Ohanjanyan sono realizzate seguendo l’istinto e l’intuito, alla base di queste vi è lo scorrere inesorabile del tempo. Ogni blocco è una concentrazione di ricordi «pronti a innalzarsi, dissolversi, evaporare, per lasciare il posto a nuove memorie e vissuti».
La mostra Naturalis Historia sarà visitabile alla galleria Building di Milano fino al 12 ottobre 2024.