-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Non solo cinema: Rêver entre les mondes è la prima mostra di Alice Rohrwacher al Centre Pompidou
Mostre
In concomitanza con l’uscita del suo ultimo film La Chimera, nel cuore di Parigi, al Centre Pompidou, si apre una straordinaria finestra sull’universo creativo della cineasta Alice Rohrwacher. Realizzata in collaborazione con la compagnia teatrale Muta Imago e con partecipazione di Thierry Boutemy, Bar Luna è la prima mostra personale di Alice Rohrwacher. Una retrospettiva che abbraccia la sua intera carriera, iniziata con il primo lungometraggio Corpo celeste nel 2011, selezionato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes, e poi l’uscita di Le Meraviglie, vincitore del Gran Premio Cannes 2014, Lazzaro Felice – premio per la sceneggiatura a Cannes 2018, Le Pupille – nominato agli Oscar 2023; e ancora alcuni i documentari e cortometraggi come Una Canzone, Omelia Contadina co-diretto dall’artista JR e Futura, realizzato in collaborazione con Pietro Marcello e Francesco Munzi.
Il percorso all’interno della filmografia di Alice si presenta come un viaggio a ritroso nei luoghi e nelle memorie dei suoi film, sospeso in un’atmosfera misteriosa e onirica. Un’opportunità per esplorare la narrativa di tutte le sue opere, unite dal fil rouge della personale ricerca della regista di una chiave di lettura del presente, attraverso la lente della ruralità autentica del passato. Protagonista dell’esposizione è l’ambientazione del suo ultimo film La Chimera : la pièce maîtresse della mostra è la ricostruzione del Bar Luna, sfondo di alcune delle scene chiave del film. Un luogo al quale siamo tutti incosciamente legati : un comune bar di paese degli anni ’80, crocevia in cui le persone si ritrovano, condividono storie e osservano il susseguirsi delle macchine e del mondo circostante.
A cavallo tra sogno e realtà, il Bar Luna è un portale ideale, una soglia che invita i visitatori a varcare la frontiera dell’immaginario. La sua porta si apre su una dimensione alternativa, segnando l’inizio del viaggio nell’universo di Alice. Il ritorno alla notte e al sonno, evocato attraverso il mito di Orfeo ed Euridice trova eco nel buio sotterraneo delle antiche tombe etrusche dove i tombaroli – protagonisti del film – si dedicano al furto di preziosi manufatti. Mediante l’esplorazione di diversi ambienti in cui si alternano luce e oscurità, frammenti di video e fotografie e paesaggi sonori, Alice Rohrwacher apre una finestra sulla comprensione dell’umanità, evocando atmosfere emotive personali che arricchiscono tutto il contesto narrativo.
L’avventura inizia e ritorna al Bar Luna, dove la cabina telefonica invita i visitatori a registrare messaggi per continuare a tessere le fila dell’incrocio tra mondi diversi, alla ricerca delle proprie radici. Ad accompagnare la mostra, visitabile gratuitamente fino al 1 gennaio 2024, vi è stata la retrospettiva completa dei film di Alice Rohrwacher, presentata nelle sale cinematografiche del Centre Pompidou.