All’interno di spazio Panorama, Aiko Shimotsuma, di origine giapponese e residente a Berlino, ripropone due lavori del passato attraverso una rielaborazione in chiave veneziana.
Feeling is all e Horizon II (temporary) sono due installazioni site-specific in aperto dialogo tra loro e unite da un terzo elemento, ovvero una fotografia realizzata dall’artista che raffigura le onde del mare. Il tema dell’acqua, sviluppato attraverso strumenti diversi, costituisce il punto di connessione con Venezia e le atmosfere lagunari, quindi la foschia, l’umidità, la densità dell’acqua e il silenzio.
La vetrina della galleria è occupata da una mensola che sostiene un gruppo di sei vasi in vetro di Murano; questi derivano da un prestito di Riccardo Benedini e formano l’opera Horizon II. I vasi contengono una determinata quantità d’acqua e presentano un tratto colorato centrale, creato con l’inchiostro, che si ripete in sequenza e con precisa linearità in tutti gli altri recipienti.
L’artista vive il momento della creazione – lento, metodico e che si compie ogni sette giorni circa – come un’occasione per meditare. In questo modo si crea all’interno di ogni vaso un equilibrio chimico e ambientale che nel corso del tempo si perde tramite la rottura della linearità del tratto di inchiostro. Lo sguardo dei passanti viene catturato dall’opera in vetrina poiché fornisce giorno dopo giorno diverse possibilità di interpretazione e di percezione, anche in rapporto alle altre due opere in mostra.
Sulla parete interna dello spazio, occupando una porta di servizio, l’opera Feeling is all si presenta come una superficie piatta, creata tramite l’utilizzo di un tessuto particolarmente elastico e traspirante, di colore blu scuro. Premendo con la mano si percepisce la morbidezza del tessuto, che in contemporanea rilascia una sorta di lieve foschia. L’opera gioca con la percezione personale e il mistero, andando oltre al semplice dato visivo e sorprendendo le aspettative del visitatore. Questa forma di interazione con l’opera rivela l’essenza dei lavori di Aiko, che attraverso una studiata contestualizzazione, si inseriscono nel sistema di sensazioni che si possono provare nell’ambiente veneziano.
Si tratta di una serie di posizionamenti e di riflessi attentamente studiati, che favoriscono la connessione non solo tra le due opere principali ma anche con la fotografia sulla terza parete. I colori e i materiali che compongono l’opera – scatto fotografico e cornice – riprendono le parti materiali che formano Feeling is all e Horizon II. L’acqua, reale o immaginaria, nei suoi stati fisici e percettivi costituisce il centro dell’esposizione. Le opere riaffermano così l’idea che nonostante la presenza di mari con nomi differenti, l’acqua che li compone è sempre la stessa, si muove e si percepisce con strumenti diversi.
Panorama si conferma nuovamente come uno spazio espositivo unico a Venezia, capace di stimolare nuove esperienze sensoriali e di proporre uno sguardo sempre diverso nei confronti della città in cui si trova. Pale Boundaries, che richiede la partecipazione attenta del visitatore, rappresenta un gioco artistico, sempre diverso, con le percezioni personali.
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