Marina bastianello gallery ospita fino al 22 gennaio “Sono proprio io, ma diventato pazzo”, la personale di Paolo Pretolani. Il titolo della mostra fa riferimento alla frase pronunciata da Van Gogh dopo aver osservato il ritratto che gli aveva fatto Paul Gauguin, anticipando i temi principali della mostra. Da una parte l’unico soggetto scelto da Paolo Pretolani, i girasoli, celebre nell’opera del pittore olandese, dall’altra, il processo di osservazione e straniamento che portano alla creazione dell’opera.
L’artista infatti parte dal soggetto di uno dei giganti dell’arte contemporanea e vi si confronta, senza soccombere, bensì riuscendo sapientemente a svelare le radici della sua pittura attraverso l’occhio della sensibilità contemporanea. L’occhio di Pretolani è stato costretto a guardare intensamente la stessa cosa, quel soggetto che non si riesce mai ad avere la certezza di aver visto compiutamente. Le opere in mostra diventano superfici su cui lo sguardo è costretto a perdersi per scavare nelle sue profondità , quasi “abissali”.
Andrea Bruciati che per alcuni mesi ha collaborato a stretto contatto con l’artista Paolo Pretolani commenta così: «In fondo la pittura, anche quando sembra destinata ad altri scopi, non celebra mai altro enigma che quello della visibilità ma a volte questo non sembra essere sufficiente e si realizza il mistero della visione. Per quanto questo strumento sia acuto e dilatato la sua visione è destinata a non finire mai, a continuare all’infinito, nel luogo del colore assoluto, dove il nostro cervello e l’universo si incontrano per un diverso ecosistema sensoriale».
L’osservazione, dunque, è alla base sia dell’atto creativo dell’artista, che dell’atto interpretativo del visitatore. Nel percorso espositivo sono presenti anche le tracce delle diverse fasi di composizione della mostra: marina bastianello gallery ha infatti messo a disposizione lo spazio all’artista durante il processo di creazione delle opere. Il visitatore ha dunque la possibilità di osservare anche come Pretolani ha vissuto e si è confrontato con uno spazio diverso dal suo studio durante la genesi delle tele: lo spazio non è dunque solo contenitore ma elemento intrinseco dell’esposizione. Con “Sono proprio io, ma diventato pazzo”, non solo la pittura trova di una nuova dimensione arricchita dell’autenticità del lavoro dell’artista, ma si assiste anche a un ripensamento dello spazio della galleria, che – come sottolinea la stessa Marina Bastianello – «non deve essere solo lo spazio in cui l’arte viene mostrata, ma deve essere anche il luogo in cui l’arte si crea».
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