Sino al prossimo 17 luglio, nella suggestiva cornice del Castello di Conversano (BA), sarà possibile visitare la mostra: “Passione ‘900. La collezione Giuliani dal Futurismo al nuovo millennio”. La mostra mette in luce una singolare collezione privata, quella dell’avvocato Francesco Giuliani, unica per linearità e coerenza di contenuti, offrendo nel suo complesso una panoramica sul “secolo breve” attraverso le interpretazioni di alcuni tra i maggiori artisti italiani del ‘900. Organizzata da ARMIDA Società Cooperativa la mostra è stata curata da Giacomo Lanzilotta e Massimo Guastella. Abbiamo intervistato Rosamaria Pepe per conoscere tutti i particolari di questo imperdibile evento.
Come nasce l’idea della mostra “Passione ‘900”?
La mostra “Passione ‘900. La collezione Giuliani dal Futurismo al nuovo millennio” nasce dalla volontà del collezionista, l’avvocato Francesco Giuliani, di aprire a un ampio pubblico di visitatori la sua collezione privata, finora inedita. Si tratta di una raccolta di opere avviata negli anni Sessanta e ampliata in maniera assolutamente dinamica nell’arco di oltre cinquant’anni. Pur riflettendo certamente i gusti del singolo, la collezione Giuliani risulta significativa sia per la presenza in essa di personalità artistiche degne di interesse sia perché racconta alcune esperienze e vicende che hanno segnato un secolo di arte italiana, dalla prima metà del Novecento agli inizi del nuovo millennio. Lo sviluppo e l’attuazione dell’idea originale sono stati possibili grazie all’intenso lavoro di studio e di ricerca messo in atto dai due curatori, Giacomo Lanzilotta e Massimo Guastella (con la collaborazione di un considerevole gruppo di storici dell’arte) e al coordinamento organizzativo della Cooperativa Armida di Conversano.
Come è stato immaginato il suo allestimento? In che maniera i sugges5vi spazi delle sale del Castello di Conversano dialogano con le opere?
L’allestimento delle sale del Castello di Conversano che ospitano la mostra è stato pensato e sviluppato secondo un criterio storico-tematico, più che strettamente cronologico, funzionale a valorizzare l’aspetto eterogeneo della collezione Giuliani. Le prime tre sale sono dedicate, in ordine, a: figurativi e informali tra la fine del Novecento e l’inizio del nuovo millennio; interpreti dell’Arte Nucleare, Pop e Concettuale; figurativi dal Dopoguerra agli anni Sessanta. Il percorso espositivo prosegue con le ricerche aniconiche dal Dopoguerra agli anni Sessanta e con gli artisti dagli anni Sessanta al Duemila. Le ultime due sale ospitano, rispettivamente, i maestri della prima metà del Novecento e le opere di Giacomo Balla e Mario Sironi. Nel particolare spazio espositivo del Castello, l’antichità delle mura dialoga con la modernità delle opere creando un ambiente visivamente fascinoso e stimolante, al quale concorre peraltro l’accurato studio illuminotecnico che accentua i caratteri peculiari delle singole opere.
In che maniera si è formata la collezione privata dell’avvocato Francesco Giuliani? Quali sono gli artisti più significativi?
La collezione nasce dalla passione per l’arte che Francesco Giuliani ha sviluppato sin da giovanissimo, attraverso l’interesse per l’arte moderna e contemporanea e la conoscenza, finanche diretta, dei suoi protagonisti, avviata dall’incontro casuale con Carlo Carrà, avvenuto per le strade di Milano alla fine degli anni Cinquanta. Da un iniziale approccio puramente estetico, Giuliani ha in seguito approfondito lo studio della materia, documentandosi scrupolosamente, confrontandosi con gli addetti ai lavori, frequentando case d’asta nazionali e internazionali, gallerie, fiere, studi di artisti e lavorando per una importante casa d’arte a Milano. Il filo conduttore del suo approccio al collezionismo risiede in una fedele adesione al proprio gusto e ai propri interessi culturali, che gli ha permesso di costruire nel tempo una collezione in costante mutamento, “dinamica” per l’appunto, non soggetta a criteri di mercato ma in linea con i personali canoni artistici di bellezza. Numerose le presenze significative in collezione, a partire dai maestri della prima metà del Novecento Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Giorgio Morandi, Massimo Campigli, Francesco Messina, Ernesto Treccani, legati alle rilevanti esperienze artistiche di Valori Plastici, del gruppo Novecento e del movimento Anti-novecentista di Corrente. E poi Enrico Baj, Emilio Isgrò, Michelangelo Pistoletto, Giuseppe Migneco (autore della prima opera acquisita da Giuliani) insieme ad un’opera bifronte di Giacomo Balla (la più antica presente in collezione, datata 1915/1918), notevole espressione dell’avanguardia futurista, esposta per la prima volta in una mostra pubblica.
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