Gallleriapiù ha presentato la prima personale italiana di Pauline Batista (Rio de Janeiro, 1988), artista brasiliana formatasi in Studi Internazionali prima e Fotografia poi a Los Angeles e specializzatasi in Fine Arts alla Goldsmith di Londra, dove vive e lavora.
“Is your System Optimized?” ruota intorno ai concetti di corpo, intimità, tecnologia e teorie scientifiche. Già dal titolo si intuisce la provocazione della Batista nel voler lasciare intendere come la nostra cultura ci spinga a dover essere sempre un passo avanti e come la società contemporanea veda nel corpo una sorta di capitale. Una mostra dichiaratamente non femminista ma, per forza di cose, femmina che parte da una serie di ricerche che Pauline porta avanti da tempo, in particolar modo relativamente al corpo femminile quale dispositivo incubatore.
Il percorso inizia con la foto Processing che ci catapulta nella sala d’attesa di uno studio medico da film di fantascienza. A parete troviamo poi una piccola installazione che nasce dalla ri-costruzione in ceramica di alcuni nettalingua in rame. Una serie di questi oggetti, cari alla tradizione ayurvedica e una sfera di polimero a base d’acqua (a mo di embrione) finiscono per ricordare la forma di un utero. La seconda parte del percorso si apre con uno stencil a parete sulla quale campeggia il titolo della mostra con un font fucsia che accompagna lo spettatore nella sala principale. La plastica bianca a terra contribuisce non poco alla sensazione di trovarsi in uno spazio altro nel quale si palesa un’imponente installazione formata da un gonfiabile in pvc, che rimanda ad una crisalide, con in cima uno speaker.
In Optimization Station, i corpi sono avvolti sia fisicamente che sul piano percettivo sonoro da Pink Noise e toni binaurali. Le frequenze Pink presenti nella nostra quotidianità sono rintracciabili un po’ ovunque, dal traffico del centro allo scrosciare della pioggia, e portano ad uno stato di tranquillità e concentrazione. L’idea è il volersi porre in antitesi alle pretese della società sopra citate con un invito alla non-azione. Con il dittico fotografico Imprint I e II si innesca una riflessione medico-filosofica che, dalle impronte digitali impresse negli slime, apre una finestra sul controverso tema dei dati sensibili e il “furto” di identità a partire da campioni di DNA inviati a servizi web non sempre seri e attendibili. L’ultimo tratto del percorso si chiude con una carta da parati sulla quale il dettaglio di un nudo femminile ricoperto dagli “embrioni” in polimero e acqua riporta il concetto al discorso di partenza chiudendo il cerchio.
Vincenzo D’Argenio
Dal 24 novembre 2019 all’ 11 gennaio 2020
Pauline Batista, Is Your System Optimized?
Galleriapiù, 40122 Bologna
Orari: Martedì-Mercoledì 14:30-19:30, Giovedì e Venerdì 12-19:30, Sabato 11:00-19:00
Via del Porto, 48 a/b, 40122 Bologna
Tel: 051 3179675 E-mail: info@galleriapiu.com
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