In mostra fino al 28 settembre, “Beyond Binaries” occupa gli spazi della galleria AlbumArte, in via Flaminia 122 a Roma. Una mostra di Mara Oscar Cassiani, collettivo Call Monica, Ginevra Petrozzi e Giulia Tomasello, che traduce in produzioni artistiche i risultati delle esperienze delle residenze partecipative svolte nel quartiere di Torpignattara, dal 20 al 30 giugno 2022. Con la volontà di indagare questioni legate alle dinamiche identitarie e di genere in relazione al territorio di Torpignattara – area metropolitana in cui storicamente si sono sedimentate traiettorie migratorie e comunità differenti – tuttз lз artistз coinvoltз trattano, con linguaggi e pratiche differenti, le varie tematiche emerse dallo scambio con le persone che abitano e attraversano il territorio.
Curata da Erinni, collettivo curatoriale fondato nel 2021, la mostra nasce dall’omonimo progetto “Beyond Binaries. Residenze per un’arte partecipativa e transfemminista”. Performance, installazioni video e multimediali, veri e propri “oggetti parlanti” accolgono e avvolgono lo spettatore, che assiste alla figurazione di un dialogo tra arte contemporanea e tematiche di genere in relazione ai territori, in cui si recepisce uno sguardo partecipativo e attento allo sviluppo dei linguaggi mediali.
Con Chi è Louisa (?) (2022) Giulia Tomasello esplora il mondo della salute intima femminile: Louisa è una donna qualsiasi che ogni giorno affronta problemi legati al genere che le è stato attribuito, al suo corpo e alla sua intimità, ma anche il dispositivo narrativo dell’artista per dare voce a tabù legati al corpo femminile, al suo funzionamento, ai suoi genitali e ai suoi fluidi. Se da una parte la pratica dell’artista si basa sulla creazione di nuovi strumenti di rivendicazione ed esplorazione nell’ambito della salute e della autocura, è nella pratica comunitaria della discussione, della ricerca e del confronto tra donne che si esprime l’intervento. Protagoniste sono così le Louisa incontrate a Torpignattara, le cui discussioni sono proiettate nel grande monitor centrale all’interno di una delle sale, mentre accolti sui tappeti a terra ci sono tre gruppi di oggetti, raccontati in maniera indiretta dalle discussioni delle stesse Louisa.
Presentata in occasione dell’opening della mostra, la performance Prophētai (2022) di Ginevra Petrozzi mette in scena un incantesimo che parte dal racconto del futuro perfetto delle partecipanti, espresso al tempo presente, come se si stesse effettivamente manifestando in quel momento. I racconti hanno uno scopo preciso, ovvero quello di cambiare le previsioni algoritmiche che le partecipanti stesse ricevono sui propri smartphone, trasformandosi in “streghe moderne” alle perse con gli effetti del tecno-capitalismo. Cercando di comprendere sino a che punto sia possibile manipolare gli algoritmi e uscire dalla propria bolla digitale, l’artista, durante tutta la durata della mostra, invita il pubblico a prendere parte all’incantesimo sottoponendo il proprio telefono all’ascolto di voci registrate, così da poterne osservare gli effetti nel tempo.
Mentre Nuovo Habitat (2022) di Mara Oscar Cassiani aspira alla costruzione di nuove forme culturali in contrapposizione agli stereotipi di genere avvalendosi alla cultura del gaming, Politics of walking, (2022) realizzata da Call Monica indaga lo sguardo patriarcale come costruzione culturale e vettore di potere.
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