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È il corpo, indagato come dispositivo da inventare, decostruire, modellare, il soggetto principale della mostra Picasso scultore. Matter and Body, organizzata dal Museo Picasso Málaga. Una mostra che raccoglie più di 60 opere scultoree realizzate tra il 1909 e il 1964 e presenta la parte forse meno conosciuta del lavoro del grande maestro, che ha lavorato con una molteplicità di stili e tecniche, incisione, pittura, disegno e ceramica. Media diversi che gli hanno permesso di sperimentare con forme e materiali, dichiarando in più di un’occasione di non stabilire gerarchie tra le diverse tecniche, tutte fonti di scoperte e invenzioni.
È possibile che fosse lo stesso Picasso a preferire che le sculture non fossero esposte nelle mostre, né vendute, come hanno scritto diversi studiosi per poterle vivere nella quotidianità, nei giardini delle sue case. Le portò con sé quando si stabilì a Cannes, a Vauvenargues (dove è sepolto), e a Mougins, come ricordano gli scatti di Irving Penn, Henri Cartier-Bresson e Robert Douisneau. La mostra, visitabile fino al 10 settembre, è curata da Carmen Giménez, la prima direttrice del Museo Picasso di Malaga. Le opere selezionate attraversano i periodi più produttivi della sua carriera, in cui la rappresentazione del corpo si declina nei materiali più diversi, legno, bronzo, ferro, gesso, cemento e metallo. È noto che la scomposizione della forma Picasso l’aveva praticata già nel periodo cubista. All’inizio della sua carriera scolpiva con la libertà e l’invenzione del creatore autodidatta che non temeva di sfidare le regole, come testimoniano le fotografie raccolte al Museo Picasso-Colección Eugenio Arias di Madrid.
Al Museo Picasso di Malaga sono esposti alcuni tra i suoi primi lavori, come Donna seduta, la prima opera in creta eseguita nel 1902, nello studio dell’amico scultore Emili Fontbona a Barcellona, e Testa di donna (Fernande) del 1909, dai tratti decisamente cubisti. Tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta Picasso realizza antropometrie in legno o modellate in gesso, cinque di queste opere furono esposte nel Padiglione della Spagna all’Esposizione Universale di Francia nel 1937. Nell’Atelier di Rue des Grands Augustins a Parigi Picasso aveva lavorato tra il 1937 e il 1955. Li scolpisce opere riguardanti scene di vita quotidiana, come testimoniano anche i dipinti del periodo. Dalla fine degli anni Cinquanta sperimenta con l’assemblaggio di vecchi legni, mobili, lamiere, opere in cui il vuoto ha la stessa, o maggiore, rilevanza strutturale dei volumi. Nel decennio successivo si confronta con la creazione di sculture di grandi dimensioni, grazie alla collaborazione con l’artista e assistente Carl Nesjar che trasforma i disegni e i bozzetti di Picasso in progetti scultorei di grandi dimensioni. Insieme hanno realizzato più di 30 sculture, installate negli spazi pubblici di varie città. In mostra è esposto un modello per la scultura del Richard J. Daley Center, realizzata nel 1964 e da diversi anni installata davanti al Civic Center di Chicago. Un’opera imponente, alta 20 metri in acciaio, un volto geometrico i cui volumi sono suggeriti dai contrasti tra pieno e vuoto.
Le sculture raccolte in mostra dialogano con le tele raccolte nella collezione del museo, tracciano, seguendo una timeline storica, il percorso iconografico da lui compiuto attraverso il cubismo, l’astrazione, il primitivismo, l’assemblaggio. Il museo è stato inaugurato nel 2003, grazie alla volontà degli eredi Christine, Bernard e Almine Ruiz-Picasso e alla gestione della Junta de Andalucía. È ospitato nel Palazzo Buenavista, esempio di architettura rinascimentale andalusa, che raccoglie la collezione del museo mentre le mostre temporanee, l’auditorium e la biblioteca sono stati progettati da Richard Gluckman. Gli edifici bianchi progettati dall’architetto newyorkese forniscono un’armatura silenziosa che si inserisce e dialoga con le strutture esistenti. Il 27 ottobre 2023 il Museo Picasso Málaga compirà 20 anni. Con oltre 8 milioni di visitatori e un programma in grado di interessare i pubblici più diversi, il Museo Picasso Málaga è diventato un punto di riferimento per il turismo culturale andaluso, ed ha creato un tessuto socioeconomico che non esisteva prima.
Altra ricorrenza di quest’anno è il 50esimo anniversario della morte dell’artista, avvenuta l’8 Aprile 1973. Tante le mostre che lo celebrano, specialmente in Spagna, che iniziano a Malaga, per proseguire a La Coruna, Madrid, Barcellona, città in cui visse prima di trasferirsi in Francia, che proseguiranno per tutto il 2024. È indubbio l’impatto che Picasso ha avuto nell’arte contemporanea. Dal 3 ottobre 2023 al 24 marzo 2024, il Museo Picasso di Malaga ospiterà la mostra The Echo of Picasso, che indaga l’influenza che l’artista ha avuto sull’arte del 20 secolo. Oltre al Cubismo, il suo contributo è stata la libertà con cui ha affrontato la pittura, la scultura e la grafica. A cura di Eric Troncy, la mostra indaga le risonanze espressive di Picasso sulle pratiche artistiche e sul lavoro di circa trenta artisti, tra cui Francis Bacon e Richard Prince. Ribelle nell’arte così come nella vita, Picasso ha un ampio numero di ammiratori, e di critici, soprattutto sulla sua tormentata e travagliata vita privata. Esemplare a questo proposito, tra le tante affermazioni e testimonianze rilasciate delle diverse mogli, amanti, nipoti che hanno scandito la sua vita sentimentale, è quella di Dora Maar che ha dichiarato “Picasso non è un uomo, è una malattia”.