Dalla produzione del dopoguerra a quella piĂš recente, lâopera di Lucia Marcucci è in mostra al Museion di Bolzano con Poesie e no, a cura di Frida Carazzato. Una serie di lavori provenienti dal Mart, dallâArchivio di Nuova Scrittura e dalla sua collezione privata racconta lâopera dellâartista, tra i maggiori esponenti italiani della Poesia Visiva. Un focus che Museion dedica a Lucia Marcucci volendo evidenziare la contemporaneitĂ della sua ricerca, in unâottica di valorizzazione della propria collezione. âPoesie e noâ ci racconta gli anni del boom economico, delle contestazioni studentesche, fino ai tempi piĂš recenti, attraverso le immagini composte di figure e parole di Lucia Marcucci.
Allâinizio degli anni Sessanta Lucia Marcucci cominciò a collaborare a uno spettacolo di altri esponenti di poesia visiva, una specie di happenig. Lo spettacolo era âPoesie e noâ, con la regia di Enrico Sirello e, dopo la prima presentazione, anche Lucia Marcucci vi prese parte attivamente. Da qui il titolo della sua mostra al Museion. Poesie, brani di autori classici, frasi di giornale e versi di canzone. Questo era il mondo della poesia visiva che si riversava nella poesia-spettacolo ideata da Eugenio Miccini e Lamberto Pignotti, riuniti nel Gruppo 70 a Firenze con Luciano Ori e Lucia Marcucci. Era il post-guerra e tutto ciò che era stato minato cominciava a cadere a pezzi. Si frantumavano connessioni, sintassi e significati, per nuove visioni di immagini-parole.
In Poesie e no vediamo i lavori di Lucia Marcucci che attraversano i decenni degli anni Cinquanta e Sessanta, quelli del boom economico e dei primi movimenti di protesta, a partire da studenti e donne. Gli artisti verbo-visuali proprio a questa âmassaâ guardavano e a questa si rivolgevano, a un âproletariato della culturaâ. Lucia Marcucci sugella lâincontro tra cultura alta e cultura bassa nei suoi lavori, con testo e immagine, pittura e collage. Le sue opere raccontano un periodo storico fatto di cambiamenti sociali e politici. Prese di coscienza, tra dramma e scherzo, attuali ancora oggi. Attraverso la manipolazione dei mass media, delle immagini e del linguaggio pubblicitario, dello slogan, lâartista crea nuovi messaggi. Nuove interpretazioni, a partire dalla critica e dalla contestazione, sempre con un velo ironico.
La mostra di Lucia Marcucci a Bolzano si colloca nello spazio di Museion Passage e anche nel Piccolo Museion â Cubo Garutti dove si trova una serie di lavori piĂš recenti, in cui immagini iconiche della storia dellâarte incontrano il gesto pittorico dellâartista. Poesie e no si completa con la mostra LâOffesa presso ar/ge kunst, Bozen/Bolzano curata da Francesca Verga e Zasha Colah. Esposte in questâaltra location opere tra gli anni Sessanta e Novanta, in prestito dallâarchivio di Lucia Marcucci e da Frittelli Arte Contemporanea. Poesie e no rimarrĂ in esposizione fino al 3 settembre prossimo, in concomitanza alla mostra un programma di visite guidate e workshop. A completamento del lavoro di Lucia Marcucci, la mostra Ri-Materializzazione del Linguaggio presso la Fondazione Antonio dalle Nogare di Bolzano, che ospita delle sue opere.
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