30 marzo 2025

Quando l’arte diventa casa: “Piazzetta Rizzoli 1” al Museo di Cavalese

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Fino al prossimo 29 giugno, il Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese, in un clima intimo e di condivisione, indaga e ripensa il concetto di habitat attraverso un percorso multisensoriale intitolato "Piazzetta Rizzoli 1" e composto da linguaggi artistici e prospettive differenti

Piazzetta Rizzoli 1. Installation view, Museo Arte Contemporanea Cavalese. Ph. Erjola Zhuka

Il concetto dell’abitare risulta così radicato nella nostra quotidianità e intimità che spesso fatichiamo a racchiuderlo in una definizione. Abitare uno spazio racchiude una moltitudine di significati: cominciamo ad abitare il mondo nell’esatto momento in cui nasciamo, abitare è una pura sensazione, è interazione con lo spazio su cui si lasciano impronte; abitiamo il nostro stesso corpo, abitiamo un luogo mentre costruiamo connessioni tra passato e presente e quel luogo diventa un organismo in continua evoluzione che trattiene le tracce di chi lo attraversa. 

Piazzetta Rizzoli 1. Installation view, Museo Arte Contemporanea Cavalese. Ph. Erjola Zhuka

Partendo da questa prospettiva nasce Piazzetta Rizzoli 1, la mostra collettiva che dal 22 marzo al 29 giugno 2025 abita gli spazi del Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese. A cura di Elsa Barbieri, l’esposizione riunisce artisti di rilievo internazionale come Robert Bosisio, Lorenzo Gnata, Edson Luli, Martina Melilli, Fulvio Morella, Gabriele Napoli, Daniel Spoerri, John Torreano e Joe Zucker, accomunati da una ricerca che interroga il senso dell’abitare tra intimità, memoria e condivisione. Il titolo della mostra coincide con l’indirizzo del Museo per porsi come richiamo alla sua identità di luogo di incontro e di appartenenza. L’idea nasce dal desiderio di rendere il Museo uno spazio realmente abitato, dove la comunità possa sentirsi accolta e partecipe.

Il percorso espositivo trasforma le sale del Museo in un organismo vivo, in cui il pubblico non è solo spettatore, ma abitante e parte integrante dell’esperienza artistica. Grazie ad un allestimento composto da ambienti interconnessi, il pubblico entra all’interno di un dialogo corale, in cui ogni senso del corpo viene sfruttato, contribuendo a una fruizione immersiva. Paesaggi, corpi, voci, odori vengono percepiti dallo spettatore come familiari o nuovi, così come mistici o perturbanti, per confermare quanto l’abitare sia un sentire estremamente soggettivo.

Piazzetta Rizzoli 1. Installation view, Museo Arte Contemporanea Cavalese. Ph. Erjola Zhuka

Ogni artista interpreta l’abitare attraverso una prospettiva unica. Lorenzo Gnata esplora il dialogo tra natura e tecnologia, con installazioni che ridefiniscono lo spazio e la sua abitabilità attraverso la sperimentazione materica. Il suo lavoro mette in discussione la relazione tra esseri umani è ambiente, suggerendo nuove possibilità di coesistenza tra artificiale e organico. Robert Bosisio crea immagini sospese tra sogno e realtà, in cui la pittura diventa un varco verso dimensioni intime e meditative. I suoi lavori evocano la permanenza e la dissolvenza, rappresentando il continuo fluire dell’esperienza umana nello spazio abitato. 

Lo spettatore si muove tra spazi reali e mentali anche grazie agli interventi di Edson Luli; come ogni spazio abitato, anche le stanze del Museo si dotano di orologi, questa volta privati da parte dell’artista della loro funzione tradizionale. Con una sorta di sfrontatezza espressiva, Luli induce il visitatore in una riflessione continua sui confini tra pensare e percepire: giocando con il concetto di tempo e sospendendolo in un presente infinito mette in discussione la percezione della durata e il modo in cui gli spazi vissuti si caricano di temporalità soggettiva. 

Piazzetta Rizzoli 1. Installation view, Museo Arte Contemporanea Cavalese. Ph. Erjola Zhuka

Con il suo braille stellato, Fulvio Morella fornisce una reinterpretazione del linguaggio braille sostituendo i tradizionali punti con delle stelle, simboli comuni a tutti. La rilettura poetica del linguaggio propone una lettura multisensoriale dell’universo, in cui la parola scritta si trasforma in una costellazione tattile, nella quale ognuno può trovare la propria casa. Proprio il tema della casa è ripreso nei lavori di Gabriele Napoli. In Night doesn’t fall, l’alter ego dell’artista viene moltiplicato per indagare la propria identità e in scenari in cui il confine tra reale e sogno si dissolve, per diventare veicoli e strumenti di esplorazione del sé. 

Piazzetta Rizzoli 1. Installation view, Museo Arte Contemporanea Cavalese. Ph. Erjola Zhuka

Durante l’esperienza di visita, il pubblico è immerso in una trama acustica diffusa nel Museo: colpi di tamburo, battiti di mani, vocalizzi, risate identificano i racconti, reali o immaginati, delle donne che abitano la Val di Fiemme. Grazie all’artista Martina Melilli e alla collaborazione dell’Associazione ION, diverse donne di Cavalese hanno condiviso una serie di storie legate al territorio e con l’aiuto del sound artist Mauro Diocicia le hanno associate e tradotte in oggetti sonori, che compongono una melodia corale nel Museo. Melilli, infine, arricchisce il paesaggio sonoro di tracce composte di elementi materici e naturali per evidenziare il profondo legame tra la componente femminile e la natura presente in Valle. L’opera site-specific Fiammazze rende giustizia a uno degli intenti della mostra e del mandato della direttrice Elsa Barbieri, quello di trasformare il Museo in un luogo di incontro e di coinvolgimento della comunità locale, per aprire nuove possibilità di partecipazione e registrare le voci di chi lo abita.  

Con Piazzetta Rizzoli, 1, il Museo d’Arte Contemporanea di Cavalese diventa non solo un contenitore di opere, ma un luogo che pulsa di vita e di relazioni. L’abitare qui è inteso come un atto di partecipazione, un’esperienza che si nutre di dialogo, memoria e condivisione. L’invito rivolto ai visitatori è chiaro: entrare, ascoltare, riconoscersi, abitare il Museo e, forse, riscoprire il proprio modo di abitare il mondo.

Piazzetta Rizzoli 1. Installation view, Museo Arte Contemporanea Cavalese. Ph. Erjola Zhuka

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