Una bimba minuta con indosso un abito sgargiante gioca silenziosa nella Real Cappella. L’inginocchiatoio rivestito da scampoli di pesanti broccati cuciti insieme catturano lo sguardo e le piccole mani. La bimba si siede, si alza, gira intorno all’opera di Giulia Piscitelli, quasi fosse messa lì proprio per lei. Catturati dalla bellezza di quell’immagine tutti smettono di fare ciò che stanno facendo. I fotografi presenti scattano fotografie. In un istante il senso più profondo di Una nuvola come tappeto, la personale di Giulia Piscitelli in esposizione al Museo del Tesoro di San Gennaro, a Napoli, è lì e non ha bisogno di spiegazioni, commenti, testi critici.
Sacro e profano – che da secoli, sfacciatamente, coesistono nel culto di San Gennaro – si incontrano nell’opera dell’artista che spesso ha esposto nella sua città d’origine senza mai riuscire a esprimere, così come in questo caso, la più profonda comprensione di un senso di sacralità singolare – a tratti addirittura blasfemo – come quello di Napoli.
E prescinde le religioni – oppure le racchiude tutte – la sacralità dei 21 inginocchiatoi cattolici (serie Una Nuvola Come Tappeto, 2019), istallati lungo il percorso all’interno del museo, interamente rivestiti da parti di Sejjada, il tipico tappeto utilizzato dai musulmani per le preghiere quotidiane. Il tappeto ritorna in quanto luogo «Dove si canta Dio» nel Salmo 105 della Bibbia Ebraica, versetto 39, tradotto dall’ebraico da Erri De Luca («Dove si canta Dio che guida gli Ebrei nel deserto»). Da qui è tratto il titolo della mostra di Giulia Piscitelli, Una Nuvola come tappeto.
Agli inginocchiatoi l’artista accosta altre opere che ne amplificano il significato: Planeta fa riferimento, con la sua forma ellittica, alla tipica veste liturgica sacerdotale ma è composta da pezzi di kevlar color oro ricavati da giubbotti antiproiettile. L’oro ritorna nei lavori delle aureole sulle Mappe (Corpus Christi Ponitur in Sepulchro, Sepoltura di Cristo e Madonna degli Angeli, tutte opere del 2022), aureole in foglia oro ricreate dall’artista su carte geografiche. In quest’opera si sovrappongono diverse possibili chiavi di lettura: dalla reminiscenza iconografica antica, alle carte geografiche segnate per finalità militari o, ancora, luoghi della terra (o dell’anima?) ancora da esplorare.
“Sacro” è il corpo per Napoli, come testimoniano le centinaia di ex voto raccolti nei secoli e che compongono il tesoro: braccia, gambe, grembi materni, viscere, neonati in fasce d’oro e argento, ornati di pietre preziose, compongono l’inestimabile tesoro del Santo Patrono di Napoli a cui ancora oggi i cittadini, credenti e non, si sentono legati. Giulia Piscitelli crea il suo personale ex voto: un grande naso in gesso dorato, riproduzione in scala maggiore del proprio naso. Naso (2024), opera esposta per la prima volta in tale occasione, unisce un accadimento personale – un brutto incidente che ha coinvolto l’artista in passato – a una antica leggenda.
Si narra che nel corso di un’incursione, i corsari saraceni abbiano deturpato il volto di un busto di San Gennaro custodito nel convento dei cappuccini di Pozzuoli tagliandone il naso. Diversi artisti furono chiamati a modellarne uno nuovo ma nessuno di questi si incastonava nel viso del Santo. A ritrovare il naso originale fu un pescatore che, riconosciutolo, lo portò in chiesa. Fra lo sbalordimento di tutti, il naso volò miracolosamente dalle mani dell’uomo al volto di San Gennaro.
«Un naso», esclama divertita la bambina ammirando l’opera di Giulia Piscitelli nella penombra dell’ultima sala del Museo. L’arte, come la spiritualità , è questo: qualcosa a cui anche un bambino può accostarsi per portarsene a casa, dentro di sé, un pezzettino.
La mostra di Giulia Piscitelli al Museo del Tesoro di San Gennaro, a Napoli, sarĂ visitabile fino al 16 marzo 2025.
Il calendario del 2025 si apre nel segno dell’arte con IFA - Italian Fine Art e BAF - Bergamo Arte…
Jonathan Calugi, Ray Oranges e Alberto Casagrande sono gli artisti italiani di public art a cui Plenitude ha affidato la…
Fino al 4 maggio le sale museali di Palazzo Bisaccioni accolgono la mostra La Libera Maniera: arte astratta e informale…
La storica vetreria Barovier&Toso ha aperto a Murano una nuova sede espositiva dedicata al vetro come forma d’arte contemporanea: si…
Negli spazi rifunzionalizzati dell’Ex Convento dei Passionisti, nel Bosco della Reggia di Caserta, aprirĂ un hub culturale dedicato alla creativitĂ …
Dal 20 gennaio 2025 sarĂ disponibile online il bando per “Digital Artist in Residence”, proposto dal Centro Digitale – ARCHiVe…