Backbone Crossing Ratio di Robert Gligorov è un’opera composita, a cui si accede attraversando un percorso iniziatico, meditativo e ritmico che sfida l’architettura antica e, nel contempo, racconta il mondo visionario di Gligorov, al fine di generare un cortocircuito tra mondo reale e mondo onirico. Il titolo è riferito al più piccolo nodo osservato dalla fisica quantistica, generato in laboratorio casualmente, richiamando elementi – i nodi, appunto – che fanno da sempre parte della sua ricerca artistica.
A cura di Giusy Caroppo e prodotta dal Comune in partnership con Edomila s.a.s. e la Galleria Giampaolo Abbondio, storica galleria dell’artista dal 2001, Backbone Crossing Ratio si offre come una una sorta di environment, summa del percorso artistico, di vita e culturale, della capacità formale, installativa e scenografica dell’artista. L’opera appare a tutti gli effetti totale, allestita sia all’interno che all’esterno del Palazzo del Popolo, trasformato in una sorta di faro luminescente perché Gligorov vi ha incastonato decine di pepite riflettenti ai raggi del sole, metafora di una galassia.
All’interno del Palazzo, nella Sala delle Pietre incontriamo la dimora della divinità Nunc Nunc-Dalek (in slavo “lontano”), a cui si accede, respirando lentamente e ascoltando, seguendo un percorso iniziatico, meditativo e ritmico, attraversando i veli dell’installazione QALAQ (parola araba dai molteplici significati); si arriva così alla casa di Nunc Nunc-Dalek, il personaggio Freak e ambiguo, dal corpo palindromo. È Il freeze-frame di un momento che sfugge, come la giornata, la vita, la giovinezza e il tempo stesso.
Il progetto non si esaurisce nel proprio fine espositivo: i tessuti utilizzati per l’installazione interattiva “QALAQ”, verranno donati a due Cooperative sostenute dalla “Fondazione Opes” e riconvertiti da laboratori artigianali che impiegano persone fragili e con svantaggio sociale, con una finalità sociale ed eco-sostenibilità, in un’ ottica di economia circolare. Iniziativa meritoria che vede impregnate la “CooperativAlice”, che promuove l’economia carceraria a Bollate e Monza con detenute donne, e il “ProgettoQuid”, attivo a Verona a sostegno e tutela di donne vittime di violenza e di tratta.
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