Categorie: Mostre

Roger Hiorns, anatomia del potere: la mostra da Canepaneri a Milano

di - 25 Novembre 2024

A due passi dalle imponenti mura del Castello Sforzesco, nel cuore di Milano, la C+N Gallery CANEPANERI ha da poco inaugurato Depotenziare, seconda mostra in Italia di Roger Hiorns, curata per l’occasione da Tom Morton e con un contributo del critico e curatore italiano Alessandro Rabottini. Attraverso una serie di opere eterogenee, tra cui dipinti, sculture e un nuovo film, l’artista inglese invita il pubblico a riflettere sulla natura del potere e sulle possibilità di alterarlo o sovvertirlo. Le opere, infatti, indagano come il potere interagisca sui corpi, le tecnologie e i sistemi di pensiero, o come possa essere neutralizzato o ridotto. Il risultato è una riflessione critica su tematiche sociali, culturali e politiche.

Roger Hiorns, Depotenziare, C+N Gallery CANEPANERI, Milano, vista della mostra

A catturare l’attenzione dello spettatore, appena entra nella galleria, sono due grandi contenitori di polistirolo bianco, oggetti di recupero riconoscibili dai segni di usura, posizionati parallelamente sul lato destro del piccolo ambiente. Depression è il titolo della scultura ed è, forse, il progetto più ambizioso della mostra. Queste due vasche, molto probabilmente utilizzate in ambito industriale per contenere o trasportare materiali, qui si trasformano in due sarcofagi spogli. All’interno, i contenitori sono cosparsi di un sottile strato di liquido marrone: si tratta di materia cerebrale bovina liquefatta, utilizzata come un pigmento puro.

Questo lavoro rappresenta l’ultimo di una serie di opere in cui l’artista impiega tale proteina, un richiamo al cervello e, dunque, alle attività cognitive dei mammiferi. È esplicito anche il riferimento diretto alle British Bovine spongiform encephalopathy, malattia che, tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, fu trasmessa all’uomo attraverso la carne infetta di bovini costretti a nutrirsi con carne e ossa di altri animali. Depression è dunque un’opera che riflette su come il capitalismo si sia infiltrato nella nostra società, degradandola al punto di svuotare le coscienze umane, proprio come appaiono vuote le due grandi vasche.

Roger Hiorns, Clearing 1, solfato di rame e acrilico su lattice medio, 80 x 60 cm, 2024

Tutto intorno sono appese una serie di piccole tele in cui spicca l’azzurro del solfato di rame, utilizzato insieme all’acrilico e alla pittura latex per dar forma a figure embrionali e spinose, che richiamano esseri umani scheletrici, malnutriti, ibridi tra insetti e forme organiche. I soggetti di tali lavori sembrano parlare della mortificazione della carne, mostrando come i corpi siano privati della loro energia naturale e costretti a compiere atti istintivi e movimenti convulsi, come il sesso o la violenza.

La particolarità di queste opere risiede nei pigmenti utilizzati, che danno vita a un ambiente onirico, popolato da scene cariche di tensione. Il rosa e il blu, generato dagli strati di cristallo di solfato di rame, richiamano i colori della bandiera dell’orgoglio transgender, tanto da far percepire queste opere come “trans painting. Il prefisso “trans” richiama il concetto di transizione e cambiamento continuo: il processo di cristallizzazione del solfato di rame, infatti, suggerisce composizioni che sembrano in balia di sé stesse, senza possibilità di controllo da parte dell’artista, che si formano e mutano in maniera imprevedibile, simile ad una metamorfosi.

Roger Hiorns, A Clearing, solfato di rame e acrilico su lattice medio, 80 x 60 cm, 2024

Gli stessi cristalli di solfato di rame si ritrovano in un’altra opera: Pathway, realizzata nel 2024. L’artista trasferisce su tela un’immagine raffigurante un sit-in di due fondamentalisti cristiani presso una clinica per aborti, intenti a protestare con un cartello che recita “Prayer is not a thought crime”, ossia “La preghiera non è un crimine di pensiero”. Per queste due figure, la preghiera rappresenta una forma di potere: il loro potere. Inoltre, il modo in cui Hiorns riporta l’immagine fotografica sulla tela, in maniera speculare, dà l’impressione di trovarsi di fronte a uno specchio. Questo specchio, però, non riflette lo spazio fisico circostante, ma i tempi che viviamo, diventando così un riflesso delle idee della contemporaneità e dei dibattiti più attuali.

Roger Hiorns. Depotenziare, C+N Gallery CANEPANERI, Milano, vista della mostra

Conclude la mostra la proiezione del film Clearing che documenta una celebre performance di Hiorns: A Retrospective View of the Pathway. In quest’azione, l’artista britannico seppellisce un aereo militare Hawker Siddeley Dominie T1 in un campo agricolo nei pressi della cittadina di Ipswich, capoluogo della contea di Suffolk, nell’Inghilterra orientale. Compiuta originariamente nel 2016 e riproposta successivamente in diverse occasioni in Repubblica Ceca e, più recentemente, nei Paesi Bassi, è una potente opera concettuale, un «Monumento invertito alla distruzione nascosta», per citare il saggio scritto da Alessandro Robottini. Infatti, la tematica principale di questo lavoro risiede nell’intenzione di occultare alla vista un oggetto progettato per sorvolare i cieli e osservare l’umanità dall’alto, ribaltandone così la funzione originaria.

Il film in bianco e nero è reso ancora più interessante dalla scelta stilistica di invertire i colori secondo l’effetto Sabatier, un processo tecnico in grado di ottenere un risultato visivo simile a quello di un negativo fotografico. Clearing mostra così un corpo celeste che viene assimilato dal suolo, fagocitato dalle viscere della terra. Quest’idea di nascondimento è ulteriormente avvalorata dalla colonna sonora, composta dai suoni emessi dall’apparato digerente umano, amplificando il senso di trasformazione e digestione simbolica dell’oggetto sepolto.

Roger Hiorns, A Retrospective View of the Pathway (fermo imagine del video); 2016

Depotenziare è la seconda mostra interamente dedicata all’artista di Birmingham in un’istituzione italiana. Nato nel 1975, Hiorns ha esposto le sue opere in numerosi musei e manifestazioni internazionali, dal MoMA PS1 di New York alla Tate Modern di Londra, dall’Armand Hammer Museum of Art fino alla 55ma Biennale di Venezia del 2013, curata allora da Massimiliano Gioni. Grazie al curatore Tom Morton e al contributo di Alessandro Robottini, il pubblico ha l’opportunità di scoprire un artista contemporaneo di grande interesse, che lavora con materiali insoliti e si esprime attraverso l’uso di differenti media, dalla pittura su tela alla video arte e alla performance.

La mostra di Roger Hiorns sarà visibile presso la sede milanese della C+N Gallery CANEPANERI fino al 14 gennaio 2025.

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