Entrando nella vetrina dello Studio Trisorio in Via Poerio 116 ci immergiamo immediatamente in un microcosmo, in una box che sprigiona tutte le peculiarità artistiche di Roxy in the Box. Dipinti, lightbox, piccole istallazioni, vinili e sculture sono tutto ciò che è possibile trovare all’interno della mostra Social Pop Mirabilia, nella quale troviamo elementi costanti della produzione dell’artista. Napoli è senza dubbio la fonte d’ispirazione di Roxy in the Box, come è evidente dai vinili all’ingresso in cui l’artista propone la canzone autografa T’aggià scassa ‘o sanghe in cui vengono “cantati” tutta una serie di idiomi napoletani in cui si usa la parola sangue. I vinili inoltre sono corredati dal videoclip della canzone e da due dipinti che ritraggono il cantante-attore che interpreta la canzone.
Emblematico è anche il dipinto un Martire da bere che enuclea tutta una serie di icone e simboli legati alla cultura napoletana, fra i quali svetta la figura di San Gennaro. L’artista però si rivolge al mondo, trattando temi universali ecco perché si avvale di media facilmente accessibili e popolari: il cinema, il fumetto, la pubblicità, l’arte seriale, il linguaggio dei consumi di massa. La sua pop-partenopea art contemporanea è irriverente e multicolore, attira subito lo sguardo e il messaggio che intende trasmettere è immediato, in linea con la frenesia della società odierna. È preponderante infatti la critica rivolta all’alienazione consumistica.
In particolare, nella parete sinistra della sala, possiamo notare delle piccole sculture tratte dalla nuova serie Conchiglia conchistai, nella quale troviamo anche il neon rosso, realizzate con la stampante 3D, emblema di come la società consumistica riesca in breve tempo a produrre in modo seriale degli oggetti. Un puzzle di lightbox-insegne invece affolla la parete principale della “box”, in cui vengono rivisitati marchi iconici della cultura contemporanea, ormai una consuetudine ludica e al tempo stesso poetica per l’artista.
Roxy approfondisce anche il tema del femminismo attraverso due opere omonime di cui una è un dipinto, l’altra una statua. Il dipinto intitolato Ti prenderei per le palle, del 2021, mostra una donna che al posto delle mani ha due chele di granchio con le quali stringe due ciambelle, evidente riferimento all’universo maschile. La statua in resina invece, del 2024, presenta un limite che emerge anche dal titolo: Ti prenderei per le palle, ma come vedi non riesco. La statua infatti è mutila, non avendo né braccia né mani si vede limitata nell’azione che vorrebbe compiere. Ecco quindi che l’artista invita il pubblico femminile a firmare con dei pennarelli la statua della Venere, trasformandola così in un’opera corale, simbolo di solidarietà e di resistenza. L’intenzione viene così supportata da tutte le donne che lasciano un segno sull’opera.
Roxy in the Box affronta anche il tema legato al cibo e alla relazione che si instaura con esso tramite la serie Pensati in bocca. I colori sgargianti e invitati delle leccornie cozzano con le scritte poste all’interno del dipinto. Il cibo infatti può diventare una dipendenza, può aiutarci a non percepire il senso di vuoto che ci attanaglia, colmando il corpo di zuccheri possiamo apparentemente sentirci appagati. Il cibo infatti non giudica, ci comprende e cerca di elevarci a uno stato di grazia che però si rivelerà effimero. Il tema è quanto mai attuale se si considera anche il culto del corpo perfetto e gli standard estetici elevatissimi che la società odierna ci richiede di raggiungere.
Social Pop Mirabilia è quindi un piccolo scrigno di spunti di riflessione mediato dalla pop art e dal linguaggio esplicito e variopinto di Roxy in the Box.
La mostra è visitabile presso lo Studio Trisorio nella sede di Via Poerio 116 fino al 22 giugno.
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