Oggetto scultura, parola, disegno, veduta della mostra, Contemporary Cluster, Roma, 2025, © GB
Un’indagine articolata sulla scultura e le sue derive concettuali, attraverso le opere di sette artisti italiani impegnati in una ricerca trasversale tra media e linguaggi. Alla galleria Contemporary Cluster di Roma, sarà visitabile fino al 30 aprile Oggetto scultura, parola, disegno, mostra collettiva curata da Lorenzo Bruni, con LETIA – Letizia Cariello, Cuoghi Corsello, Vittorio Corsini, Maurizio Donzelli, Pietro Fortuna, Eugenio Giliberti e Vittorio Messina.
L’esposizione è scandita da un intreccio di pratiche espressive che spaziano dal disegno all’installazione, dall’assemblaggio alla pittura monocroma, fino all’uso della parola e della luce al neon. Il progetto curatoriale di Bruni mette in evidenza la propensione degli autori a oltrepassare i confini disciplinari, riflettendo su come la materia e l’oggetto quotidiano possano trasformarsi in dispositivi di relazione tra lo spazio e il pubblico. Il percorso espositivo si sviluppa attraverso quattro opere scelte per ciascun artista, alcune delle quali site specific, per far emergere il dialogo tra dimensione individuale e corale, tra memoria storica e urgenza contemporanea.
Gli artisti coinvolti hanno esplorato i limiti e le possibilità della scultura, in rapporto alla narrazione poetica e all’immaginario collettivo, fin dagli anni ’80 e ’90. Il loro lavoro si inserisce in un panorama italiano che ha reagito tanto alla pittura figurativa espressionista del periodo quanto alla successiva ondata neo-concettuale, rivendicando una libertà metodologica che si riflette nella scelta di materiali e tecniche eterogenee.
Frammenti architettonici, segni grafici e stratificazioni materiche sollecitano diversi gradi di consapevolezza percettiva, interrogando il fruitore sul rapporto tra oggetto e spazio. Lo sguardo non si posa su forme compiute ma su processi in divenire, in cui il tempo dell’opera si espande e si confonde con quello dell’osservatore.
Tra i lavori in mostra, Porta d’oro di LETIA – Letizia Cariello reinterpreta un sovra-porta di metallo recuperato in una soglia simbolica, grazie a una cucitura dorata che ne rianima la struttura e suggerisce un passaggio immateriale. Pietro Fortuna, invece, sovrappone elementi modernisti a un diapason incastonato, creando un equilibrio instabile tra ordine e vibrazione sonora. La pittura si fa codice e poesia nei quadri gemelli di Eugenio Giliberti, dove ogni colore corrisponde a una lettera del canto leopardiano Sopra il ritratto di una bella donna, nascosto nella trama cromatica.
Vittorio Corsini indaga i confini della pittura astratta con Glue, un dittico monocromo in cui il rosa pastello è attraversato da due linee di luce LED che ne amplificano la percezione. La tensione tra costruzione e impossibilità d’uso emerge nel lavoro di Vittorio Messina, Lo scranno di San Girolamo, un tavolo di vetro reso impraticabile dalla presenza di sedie rovesciate e oggetti sparsi, suggerendo una condizione di sospensione metafisica. La pratica del disegno è al centro della ricerca di Maurizio Donzelli, che espone le sue Cartesio’s Drawings su un tavolo da architetto in cartone ondulato, evocando un archivio visivo in continua trasformazione. Infine, Cuoghi Corsello presentano un’opera della serie mobili, in cui la creta modellata su un tavolo di modernariato si trasforma progressivamente, lasciando che il tempo della mostra diventi parte integrante della creazione.
La riflessione proposta da Oggetto scultura, parola, disegno viene ulteriormente approfondita nel libro/catalogo che accompagna la mostra e che raccoglie interviste agli artisti condotte da Lorenzo Bruni. Oltre a documentare le opere esposte, la pubblicazione offre una mappa concettuale dei processi creativi che attraversano le ricerche degli autori.
«La mostra punta a far convivere la metodologia di una personale con quella di una collettiva, una visione da assolo con quella corale, fino a far praticare allo spettatore la linea sottile tra attenzione alle opere recenti e quelle precedenti, tra il dare il giusto risalto ai singoli e personalissimi percorsi e far emergere similitudini contestuali; in sintesi tra una lettura storicistica, una legata all’attualità dello scenario contemporaneo fino al tentativo di un approccio tematico», come sottolineato da Bruni.
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