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‘Sensi Digitali’: ad Artissima la prima mostra d’arte prodotta da Xiaomi Italia
Mostre
di redazione
Ad Artissima, negli spazi dell’OVAL Lingotto, Xiaomi – azienda leader al mondo nel settore degli smartphone – presenta la mostra collettiva “Sensi Digitali”, «frutto del progetto Xiaomi HyperCharge RestART che l’azienda leader mondiale della tecnologia ha sviluppato per promuovere la cultura come energizzante naturale in grado di ricaricare rapidamente mente e spirito», ha spiegato l’azienda.
I sette giovanissimi artisti protagonisti del progetto sono Emanuele Cantò, Gaia de Megni Barbieri, Wei Luo, Alex Parrotto, Federico Pellacani, Chiara Smedile e Marika Vitran.
Il progetto generale
«Per il lancio in Italia del nuovo smartphone Xiaomi 11T Pro, – ha proseguito – Xiaomi ha avviato un percorso articolato dando vita a una crew composta da 7 tra studenti e alumni del Dipartimento di Arti Visive di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, selezionati da Ilaria Bonacossa, Course Advisor Leader del Master Accademico in Contemporary Art Markets di NABA, nonché mentore d’eccezione del progetto.
La crew è stata invitata a “ricaricarsi” attraverso un calendario di masterclass tenute da massimi esponenti italiani nell’ambito del cinema, del design e della moda, per poi produrre contenuti videografici creativi che hanno preso vita in una mostra dedicata all’arte digitale all’interno di Artissima. La velocità della ricarica intelligente è stata non solo il filo conduttore, ma anche la dimensione con cui creare interessanti connessioni virtuose tra differenti forme di arte contemporanea, rendendo la tecnologia il vero abilitatore.
Primordiali e innovative opportunità di emozione, riflessione e immaginazione si fondono. Attraverso la valorizzazione del pixel – unità digitale della percezione visiva – posta in relazione con gli atomi della materia che impressionano le nostre capacità percettive, la mostra Sensi Digitali. Xiaomi HyperCharge RestArt, evidenzia l’innovazione nella creazione dell’immagine.
Lo strumento che consente questa fusione virtuosa, che rende possibile la connessione tra sensi organici e realtà digitale, è lo smartphone Xiaomi 11T Pro, che assume il ruolo di nuova interfaccia sensoriale. I sette artisti della nuova generazione, Emanuele Cantò, Gaia de Megni Barbieri, Wei Luo, Alex Parrotto, Federico Pellacani, Chiara Smedile e Marika Vitran hanno utilizzato questo strumento per creare un mondo di sogni in cui realtà e illusione si fondono, presentando i nervi sensibili toccati dallo sviluppo della tecnologia mobile, esplorando le possibilità̀ oltre i confini del sé e dei sensi fisici».
L’esperienza degli artisti
«Il percorso che ha portato alla mostra “Sensi Digitali. Xiaomi HyperCharge RestART” ha visto la realizzazione di tre masterclass svolte nei momenti di ripartenza delle arti visive in Italia: 78° Mostra d’Arte cinematografica della Biennale di Venezia, Milano Design Week e Milano Fashion Week. I ragazzi, che rappresentano l’esempio di un più vasto pubblico di creativi e nativi digitali con i quali Xiaomi ha costruito una relazione virtuosa, si sono confrontati con eminenti personalità dei tre diversi ambiti creativi toccarti dal progetto: il regista Mario Martone, l’attore Salvatore Esposito, il fotografo Massimo Listri, Charley Vezza, Direttore Creativo di Gufram, Kean Etro, Direttore creativo della maison di moda Etro, il Fashion Director di GQ Italia Nik Piras e Colomba Leddi, Fashion Design Area Leader di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti. Da questo arricchimento delle proprie potenzialità è scaturita l’autocoscienza che la cultura delle arti visive (cinema, design e moda) è l’elemento che, più di ogni altro, genera la più rapida e vorticosa ricarica possibile per l’animo umano», hanno specificato gli organizzatori.
La mostra
«”Sensi Digitali. Xiaomi HyperCharge RestART”, la cui sequenza passa da sogni astratti e surreali ad ambienti realistici, e alla fine torna al sé, – ha aggiunto Xiaomi – è l’espressione finale di questo percorso di velocissima ripartenza, ma è anche il punto iniziale di una nuova consapevolezza.
La mostra è stata curata da una dei sette artisti coinvolti nel progetto, Wei Luo, che partecipa quindi come artista e come curatrice. Wei, a partire dagli elaborati che sono stati realizzati, ha articolato il progetto in tre sezioni.
Senso del sogno in cui la sinestesia è – nel mondo digitale – lo stato di percezione con una base neurale che indica che uno stimolo sensoriale o un percorso cognitivo suscita spontaneamente e involontariamente un’altra percezione o consapevolezza. Segue Senso della memoria, in cui i sensi digitali intervengono e combinano l’immaginazione con la civiltà del mondo reale, registrando la memoria culturale della città, riflettendo la continuità e la natura trasmissibile della cultura alla luce della cultura tradizionale con la tecnologia digitale. I sensi digitali in questa sezione implicano l’immagazzinamento della memoria del cervello umano e il filtraggio dei ricordi. Si conclude con Senso del sé. Questa sezione riporta la prospettiva al sé stesso, esplorando la possibilità̀ dell’autocoscienza e la percezione dell’identità̀. Implica che lo stadio più profondo della consapevolezza del cervello umano è l’esplorazione del sé».