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Setsuko, Into the Trees II – Gagosian
Arte contemporanea
Nuove sculture, dipinti e opere su carta, ripercorrono l’evoluzione dell’artista Setsuko in questa mostra alla Gagosian di Roma. “Into the Trees II” approfondisce la serie di lavori presentati nella precedente “Into the Trees”, avvenuta nel 2019 nella sede parigina di Gagosian. Così, dopo diverso tempo, Setsuko torna nella capitale dove ha condiviso anni di vita insieme al pittore Balthus. Con opere ispirate alle forme della natura e non solo, “Into the Trees” ci introduce in uno spazio sospeso tra alberi, foglie e interni domestici, fino al 29 ottobre alla Gagosian di Roma.
Setsuko: da Parigi a Roma
Dopo la pittura di Pat Steir, Gagosian Roma accoglie nei suoi spazi l’opera di un’altra grande artista, che plasma forme quotidiane per renderle uniche. Con quest’occasione, Setsuko fa il suo ritorno a Roma, dove nel 1979 ebbe una personale presso la Galleria Il Gabbiano. Inoltre, è proprio nella città eterna che l’artista giapponese trascorse alcuni anni insieme al marito Balthus, durante il suo mandato di direttore dell’Accademia di Francia, a Villa Medici. Oggi, Setsuko vive tra Parigi e Rossinière (Svizzera), dove si trova uno tra i più antichi chalet al mondo, il Grand Chalet, residenza della famiglia e sede della Fondazione Balthus dal 1977.
A Parigi, lo studio di Setsuko si trova invece nel laboratorio di Astier de Villatte, rinomato marchio di pregiata ceramica. Fu a Villa Medici che l’artista giapponese conobbe Benoît Astier de Villatte, anch’egli lì residente all’epoca. Da allora, si avviò una collaborazione che prosegue ancora oggi. Proprio in ceramica sono state realizzate alcune delle opere di “Into the Trees” alla Gagosian di Roma, nuove produzioni.
Into the Trees: una quiete naturale
Da una ricerca sull’immaginario tra Oriente e Occidente, le sculture in ceramica di Setsuko, modellate in terracotta, danno corpo a forme naturali aggraziate dal rivestimento in smalto bianco dal colorito lattiginoso. Rose, viti, querce, magnolie, alberi di limone e di melo cotogno sono riprodotti nell’opera ceramica di Setsuko. Tra l’estetica europea e quella delle ceramiche giapponesi Jōmon, queste sculture si inseriscono in una tradizione figurativa della scultura che dall’antico simbolismo fitomorfico arriva sino alle più recenti arti applicate.
Accanto alle bianche ceramiche, alcuni candelabri in bronzo dipinti a mano, che Setsuko ha vivificato con i colori del viola, del rosso e dell’oro e che ricalcano la linea dell’esposizione “Regards de Setsuko” del 2021 al Musée national du château de Malmaison (Francia). In mostra alla Gagosian, come intrise di un’invisibile linfa e di un’idea di crescita naturale, le forme vegetali di Setsuko rivelano la sua particolare capacità di osservare la natura.
Insieme alle sculture, “Into the Trees” presenta anche dipinti e opere su carta che raccontano l’evoluzione artistica di Setsuko, lunga sei decenni. Dalla sua residenza romana degli anni Sessanta fino alle ultime produzioni realizzate nel periodo d’isolamento della pandemia. Ad accomunare dipinti e sculture, una quiete naturale che aleggia sin dentro agli interni domestici raffigurati nelle opere su tela e su carta. Nature morte e scene quotidiane di mura domestiche costituiscono i riquadri di un’immaginazione dalle linee delicate e dai colori tenui e vivaci, con trame e fantasie ricche di dettagli. In questo modo, la contemplazione di Setsuko ha plasmato scene e forme di vita quotidiana, dall’atmosfera a tratti fiabesca.