La ricerca e l’esplorazione della materia del cordame nautico, sviluppata dagli artisti Alex Dorici (Lugano, 1979) e Yari Miele (Cantù, 1977), nascono da un invito dell’azienda Gottifredi Maffioli – leader nel mercato per la produzione di corde e nastri – che ha sostenuto il processo artistico in collaborazione con Casa degli Artisti, attraverso un periodo di stage e di residenza e che trova ora il suo compimento in una mostra aperta al pubblico.
Marco Tagliafierro, curatore della mostra, ha sottolineato come: «la materia esprime ciò che costituisce la sostanza di un oggetto, di un corpo, oppure il contenuto di un discorso e di un pensiero, anche di un testo scritto, la potenza, l’estensione, la forza in quanto principio costitutivo della realtà naturale. Un materiale, invece, può significare solo la materia necessaria per compiere o realizzare un certo lavoro, oppure l’insieme degli strumenti per lo svolgimento di una determinata attività. La collaborazione tra un artista e un sistema produttivo artigianale o industriale risulta proficua se intesa come azione volta all’esplicitazione delle proprietà latenti della materia. L’arte, così, diviene un’interfaccia tra pensiero e τέχνη (téchne), tra un impulso che oscilla tra l’indicibilità del gesto creativo e l’abilità tecnica, o meglio tecnologica. La materia attraverso processi sinestesici e sinapsici consente slittamenti percettivi. Le corde allestite dagli artisti evocano significazioni del metaverso o rimandano alla più concreta analogicità espressa dalla pittura».
La project room ospita l’artista Stefano Invernizzi (Novara, 1983), «una pittura Super Realista anziché Iperrealista, la distinzione è d’obbligo poiché permangono tracce di gestualità pittorica. Invernizzi ha monitorato il fare artistico di Dorici e Miele appuntandolo nella sua pittura che, come per i primi due, allude all’Ipertesto e al metaverso», hanno spiegato gli organizzatori.
«Questa mostra – hanno proseguito – nasce nell’ambito del progetto Arte&Impresa, nato da un’idea di Marco Tagliafierro insieme a Andrea Castrovinci e Roberta Riassetto, con lo scopo di coadiuvare un gruppo di artisti nell’individuazione delle modalità più efficaci per realizzare le loro urgenze espressive, affinché esse non restino allo stadio embrionale o prototipale. L’artista, in cambio, mette in gioco il suo sguardo altro, che spesso si dimostra capace di sovvertire i preconcetti, aprendo nuove possibilità interpretative della materia stessa».
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