19 aprile 2024

Spazio, corpo, oggetto, una doppia mostra da Spazio TORRSO, a Pesaro

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Per Pesaro Capitale della Cultura 2024, Spazio TORRSO presenta una nuova mostra, questa volta con le opere di Michele Cotelli e Giulia Seri: una riflessione sul rapporto tra percezione, corpo e spazio

Seri, amuleto (dettaglio)

Come può il nostro corpo diventare un oggetto tra gli oggetti nello spazio? Se siete a Pesaro, ancora qualche giorno per visitare UN/NATURAL #2. Corpo Ambiente, seconda di cinque mostre organizzate da Spazio TORRSO che, in occasione di Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024, ha voluto coniugare nel corso dell’anno artisti e artiste da tutt’Italia. Aperta fino al 21 aprile 2024, questa seconda esposizione – a cura di Francesca Cerfeda e Claudia di Francesco – vede protagonisti i linguaggi di Michele Cotelli e Giulia Seri, ruotando attorno al rapporto complesso tra percezione del corpo e percezione dello spazio.

Spazio TORRSO continua a rispondere allo slogan di Pesaro 2024, La natura della cultura, indagando le possibilità di interscambio, fusione e decostruzione di questo binomio: dopo Artificiale Naturale – mostra con cui si è aperta la programmazione lo scorso gennaio – è il momento di Corpo Ambiente. Tra sculture, ceramiche e acquerelli, il corpo viene esaminato come oggetto nello spazio e, a sua volta, come spazio di oggetti, pur conservando la sua “umanità”.

Seri, veduta della mostra, Spazio TORRSO, Pesaro, 2024
Seri, veduta della mostra, Spazio TORRSO, Pesaro, 2024
Seri, veduta della mostra, Spazio TORRSO, Pesaro, 2024

Lo sa bene Giulia Seri, che sembra vivisezionare i soggetti dei suoi acquerelli: interazioni e stati emotivi vengono rivelati anche dall’interno dei loro corpi, nell’aggrovigliarsi di ossa, organi, tessuti e vasi sanguigni, in un esercizio visivo continuo tra il dentro e il fuori. Estratti e isolati, ritroviamo dei frammenti anatomici anche ai nostri piedi, nell’opera Amuleto: come in un piccolo corredo funerario di ceramica smaltata, occhi, mani e orecchie sono oggetti tra i tanti, disposti insieme a monili di ogni genere.

Seri, veduta della mostra, Spazio TORRSO, Pesaro, 2024

Di fronte alla visceralità dei due amanti in Doppio filtro, altre due sagome si interrogano su come può manifestarsi un contatto: è Michele Cotelli con l’opera Una schiera di Vanesse #04, in cui due strutture adiacenti affondano nella stessa parete, unendosi senza sfiorarsi. I suoi gruppi scultorei, utilizzando il linguaggio binario ferro-cera paraffina, rispondono alla scomposizione di Seri con una nitida sintesi materica. A guardarli bene sembrano figure ridotte in minimi termini, con parti più solide e stabili ed altre più indefinite e frangibili, parti che si estendono verso il vuoto e altre che restano ben ancorate ai supporti: se l’antropomorfismo resta un ricordo, le loro forme ci spingono a ripensare lo spazio che può occupare una presenza – noi compresi.

Cotelli, io che sono delle cose negli occhi
Cotelli, io che sono delle cose negli occhi

Spazio del corpo, corpo come oggetto, oggetto nello spazio: in fin dei conti, anche se l’ordine e le proporzioni dei termini possono mutare, Corpo e Ambiente condivideranno pur sempre l’essere struttura, intesa come possibilità di “farsi contenitore” di qualcosa – ed essere contenuti da qualcos’altro al tempo stesso.

Cotelli, Una schiera di vanesse
Cotelli, Una schiera di vanesse

A continuare la ricerca sulle dicotomie ci penseranno i prossimi appuntamenti espositivi: Io Altro, mostra di Luca Campestri e Lorenzo Scarpellini, a cura di Alessandro Mescoli, verrà inaugurata il 19 maggio 2024, e a seguire Organico Inerte il 22 settembre 2024, con Flavia Spasari e Marco Augusto Basso, a cura di Francesco Nava. Chiude il cerchio il 10 novembre 2024 la collettiva L’innaturale vivere, a cura dello stesso Michele Cotelli con Riccardo Baruzzi, Rudy Cremonini, Matteo Fato, Michelangelo Galliani, Nicola Samorì e Davide Tranchina.

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