La Fondazione Pini presenta due mostre dedicate all’arte contemporanea, la prima di Stefano Romano dal titolo “Monumenti impermanenti”, la seconda intitolata “Giorni segreti” di Giovanni De Lazzari, entrambe esposte negli spazi in Corso Garibaldi 2.
La prima mostra, curata da Gabi Scardi, sarà presente fino al 20 dicembre 2019 e vede esposte opere inedite dell’artista realizzate negli ultimi anni, in particolare fotografie, video e performance.
I lavori di Stefano Romano, attivo tra l’Italia e l’Albania, indagano le numerose contraddizioni della società in cui vive. Partecipa in prima persona proponendo una realtà in cui è evidente l’instabilità tra un passato difficile, di cui gli stessi edifici portano ancora i segni, e un futuro confusionario, difficile da delineare.
Questi temi sono presenti nel video, qui in anteprima assoluta, dal titolo Zanafilla che significa origine, in cui è portata in scena la vicenda del Teatro Nazionale e del Teatro Sperimentale di Tirana, che è in programma di essere demolito, nonostante le innumerevoli proteste dei cittadini.
L’artista si domanda come un paese possa scrivere il suo futuro se è in grado di cancellare senza ripensamenti il proprio passato.
Altri temi cari all’artista passano dalla memoria, a questioni politico-sociali, per poi analizzare le singole persone e spostare l’attenzione sul concetto di famiglia. Il suo pensiero si sofferma sul tema della storia in cui le persone risultano essere parte attiva del racconto, associandoli all’opera pubblica. Un esempio Study for a monument in cui i passanti sono diventati parte integrante dell’opera.
I suoi lavori parlano dell’empatia che si crea tra lui e gli edifici, di quello che questi riescono a raccontare e comunicare come punti di riferimento stabili, raccontando della precarietà dell’esistenza, partendo dalle problematiche di una città come Tirana e man mano allargando il proprio focus.
La seconda mostra, curata da Anna Daneri, appositamente concepita per gli spazi della Fondazione Pini, dal titolo “Giorni segreti”, è visitabile fino al 6 marzo 2020.
Un percorso espositivo che indaga la dimensione naturale rappresentata con colori tenui, tratti leggeri e una selezione di taccuini che ripercorrono il lavoro svolto durante gli anni dall’artista.
Il titolo della mostra è un rimando alla dimensione di completo isolamento che Giovanni De Lazzari ha scelto in cui vivere, circondato dal verde della natura.
Nella prima sala incontriamo una serie di presenze animali e vegetali, un esempio è il groviglio di serpenti, denominato Abbracci, opera realizzata su carta. Gli elementi della flora e della fauna dialogano con l’arredo della casa, i colori tenui accompagnano i quadri di Bongiovanni Radice. Utilizzando il concetto di stratificazione l’artista realizza un affresco dal titolo Sottotraccia, un incontrarsi di rami che sembrano muoversi come tentacoli. Un murales a tutti gli effetti in cui gli elementi mancanti vengono assemblati ed esposti accompagnando i pensieri dell’artista in cui è evidente la sua cura meticolosa nell’osservare e raccogliere gli elementi naturali.
In tutto questo si racchiude l’etica dell’artista in cui risulta essere più importante l’oggetto di piccole dimensioni, che spesso è considerato marginale, al posto dell’opera di grandi dimensioni.
Gaia Tonani
Dal 11.10.2019 al 20.12.2019
Stefano Romano MONUMENTI IMPERMANENTI
Dal 27.11.2019 al 06.03.2020
Giovanni De Lazzari GIORNI SEGRETI
Fondazione Adolfo Pini
Corso Garibaldi 2 – 20121 Milano
Orari: dal lunedì al venerdì 10.00 – 13.00 | 15.00 – 17.00
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