Dall’incisione alla serigrafia, dalla litografia al collage. Nobili discipline che hanno tracciato profondamente l’opera di Emilio Vedova, uno strumento espressivo insostituibile per la sua personalità artistica. Tempo Inciso, racconta proprio la centralità che l’opera grafica assume nella complessa e articolata opera del maestro in una mostra visitabile fino al 26 novembre negli spazi della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova di Venezia. Ciò che rende questa esposizione ancora più speciale è che è stata curata con grande passione e attenzione da Fabrizio Gazzarri, un collaboratore di lunga data di Vedova, purtroppo scomparso all’inizio di luglio.
Il frutto di un lungo lavoro, come ha scritto Gazzarri nel testo inserito nel catalogo, «Il proposito di una mostra dell’opera grafica di Emilio Vedova nasce molti anni fa e ha rappresentato sempre un’opportunità condivisa con entusiasmo in Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, fin dai primi giorni della sua attività espositiva nel 2009.»
Il risultato è un’affascinante retrospettiva sulla grafica di Vedova con molti lavori inediti, a partire dalle litografie degli anni sessanta fino alle ultime incisioni e serigrafie degli anni novanta e duemila, concentrandosi principalmente sulle tecniche che hanno occupato un ruolo centrale nella sua produzione, tra cui l’incisione, la serigrafia, la litografia e il collage.
Non è una novità che una delle caratteristiche distintive del lavoro dell’artista sia stata la sua continua sperimentazione con materiali e tecniche. Ha utilizzato acidi, metalli, pietre, inchiostri, collage di pellicole e immagini provenienti dai media, fotografie e molti altri materiali. Questa varietà di approcci espressivi si riflette nella sua “tavolozza” artistica, che ha sempre rispecchiato la sua “urgenza” comunicativa, quella di trasmettere messaggi complessi e profondi.
Una caratteristica unica dell’esposizione è la presenza della Machina Robotica al Magazzino del Sale, che porterà ai visitatori i vari cicli di grafiche, tra incisioni, litografie e serigrafie, insieme alle vetrografie realizzate da Vedova nei laboratori di Harvey Littleton nella Carolina del Nord.
Nello Spazio Vedova, vicino al Magazzino del Saleci ci si immerge invece in una preziosa ambientazione video dedicata al mondo della grafica vedoviana, creata da Tomaso Pessina di Twin Studio, che include anche filmati d’epoca.
Perché è importante una mostra retrospettiva sulla grafica di Vedova? «è un segnale significativo in un’epoca sempre più informatizzata dove il tempo e la materia sembrano scollegarsi dalla complessità culturale e vitale che appartiene alla dimensione sociale e umana.» scrive il curatore, Fabrizio Gazzarri.
Un anno particolarmente intenso per Fondazione Emilio e Annabianca Vedova nel promuovere l’arte di Emilio Vedova, come sottolinea il Presidente della Fondazione Alfredo Bianchini, «a cominciare a gennaio e poi a maggio con l’esposizione in Austria e in Inghilterra delle significative opere vedoviane dedicate specificamente a Venezia, seguite, sempre a maggio, dalla grandiosa Mostra (Absurdes Berliner Tagebuch ’64, 1964, il ciclo …in continuum, compenetrazioni/traslati ’87/’88, 1987-1988 e gli spettacolari Tondi e Dischi lavorati tra gli anni ottanta e novanta) al Museo M9 di Mestre».
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