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In occasione della Milano Fashion Week lo Studio Museo Francesco Messina presenta “topylabrys fra Arte e Moda plastica”, personale della scultrice topylabrys, nome d’arte di Ornella Piluso, a cura di Monica Scardecchia con il coordinamento di Chiara Battezzati.
«Per questa nuova personale – si legge nel comunicato stampa – topylabrys sceglie di lasciarsi alle spalle le installazioni in luoghi specifici, le opere sul mondo dell’alimentazione e del design per prediligere i suoi celebri oggetti moda, meglio noti come sculture da indossare. […] Nel percorso espositivo fra i polimeri plastici saranno presenti borse, collane, bracciali, anelli, cappelli, abiti, sciarpe, corpetti, scudi e molto altro, dalla forma un po’ improbabile secondo i canoni convenzionali, ma il risultato finale non è tanto da ricercare nella forma stravagante dell’oggetto-scultura quanto nel pensiero che ha guidato l’artista nella realizzazione: andare oltre il pensiero negativo che abbiamo della plastica: […] “È il materiale plastico ad essere responsabile dell’impatto ambientale o il comportamento miserabile di noi umani?”».
La mostra è stata realizzata con il patrocinio della Regione Lombardia – Assessorato alla Cultura – COREPLA (consorzio nazionale per la raccolta il riciclo e il recupero degli imballaggi di plastica) e dell’associazione DcomeDesign.
Il percorso espositivo
«Il percorso espositivo è caratterizzato da tre sezioni; la prima darà il benvenuto al pubblico della Milano Fashion Week attraverso l’installazione inedita La Collana del Drago per proseguire poi con la parte più importante dell’allestimento: un percorso storico e didattico che topylabrys ha condotto sui Polimeri Plastici nella creazione di oggetti moda e sculture da indossare. Infine, l’ultima sezione è costituita da un gruppo di sculture inedite raffiguranti Personaggi danzanti creati dall’artista per omaggiare il maestro Francesco Messina: danzatrici e danzatori segnati dalla propria materia e dal tempo, un’interpretazione personale di topylabrys delle celebri e raffinate ballerine dello scultore», hanno spiegato gli organizzatori.
Tra gli appuntamenti che accompagnano la mostra anche «due dirette Instagram con l’artista e la curatrice che dallo Studio Museo Francesco Messina approfondiranno il percorso didattico della mostra»: venerdì 24 settembre alle 16.00 il tema sarà “Cosa sono i polimeri plastici?”, mentre sabato 25 settembre, sempre alle ore 16.00, si parlerà de: “La nuova produzione di topylabrys per lo Studio Museo Francesco Messina”. Le dirette saranno trasmesse dalla pagina Instagram del museo.
Le parole di topylabrys
Come è nata la mostra allo Studio Museo Francesco Messina?
«La mostra è nata su invito della Dott.ssa Maria Fratelli, Direttrice del museo, che conoscendo il mio percorso di ricerca sui materiali plastici mi ha invitato a esporre i miei accessori moda, noti come sculture da indossare, in occasione della Milano Fashion Week assieme ad altri lavori scultori che mi caratterizzano. Lavoro da più di 40 anni con i materiali plastici e da 25 anni ho scoperto il rhodoid, materiale eco sostenibile con caratteristiche plastiche. La mostra è stata ideata anche per far conoscere questo percorso unico e di ricerca estetica dove con l’occhio dell’arte si guarda al mondo della moda».
Come le opere esposte si collocano nella Sua ricerca?
«La mia strada sino dagli inizi è stata quella dell’esplorazione nel labirinto dei polimeri, trasformando le criticità di materiali plastici abbandonati in “creature “ con varie anime che spaziavano dall’arte al design».
Quale rapporto tra arti visive e moda si può rintracciare, in generale, nel Suo percorso artistico?
«Nel contesto che ho descritto il mio percorso artistico è sempre stato parallelo al mondo della moda, nella quale sono entrata sia come docente che come stilista sui generis, sempre dominata dall’unicum. Ogni mio lavoro infatti, sia nel campo delle arti visive che degli oggetti moda, è un pezzo unico e irriproducibile».
Può indicarci un paio di opere che nel percorso espositivo possono aiutare il visitatore a entrare nello spirito la Sua ricerca?
«Dovrei parlare di collane, bracciali, borse, ventagli, etc. invece voglio far notare due mie ultime opere che ho creato proprio per la mostra che è collocata all’ interno del museo dedicato a Francesco Messina. Ho scelto di proporre una grande installazione composta da cinque personaggi: danzatrici e danzatori…a richiamo delle opere sublimi di Messina dedicate al soggetto delle ballerine classiche rappresentando i loro corpi armonici. Nel mio lavoro invece ho voluto rappresentare il mondo interiore di questi professionisti, un mondo difficile, di grande sacrifici, di competitività a volte esasperata, dove la bellezza estetica è nascosta da situazioni di grande sofferenza…gambe esili…corpi grossi e una grande instabilità! Questa installazione come le altre è stata eseguita con materiale riutilizzato!
L’ altra installazione è all’esterno del museo ed è composta da una trentina di grandi cerchi con protuberanze, un omaggio alla fashion week! Le protuberanze ricordano proprio i draghi, ed ecco le collane del drago che attirano lo sguardo da un lato della facciata dell’ex Chiesa di San Sisto».
Quali progetti espositivi e non ha per i prossimi mesi?
«Nell’immediato prevedo un momento di riflessione, come dopo ogni mostra, per il futuro invece penso di continuare ad agire su forme di seconda mano che l’Azienda Slide mi fornirà. Il mio percorso professionale è esplorativo, faccio sperimentazione, perciò so quale sarà la materia ma non ancora il risultato…
Perché la plastica?
Perché è un materiale prezioso (pensiamo solo utilizzo negli ospedali) sul quale non possiamo scaricare le responsabilità umane…dobbiamo avere il coraggio di demonizzare il comportamento umano e non il materiale».