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Torino capitale del Liberty: la nuova mostra a Palazzo Madama
Mostre
È la città di Torino che ospita nelle maestose sale di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica – la nuova mostra Liberty. Torino capitale, visitabile fino al 10 giugno 2024. Con oltre cento opere esposte, l’esposizione racconta il fondamentale ruolo della capitale sabauda come portavoce del Liberty, un’arte iconica divenuta il punto di incontro tra diversi settori quali l’arte figurativa, l’architettura e le arti decorative. Curata dallo stesso Palazzo Madama e dalla Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino con la collaborazione di MondoMostre, si tratta di un’operazione volta all’ingresso di Torino nel RANN – Réseau Art Nouveau Network di Bruxelles e la sua candidatura a Città Patrimonio Mondiale UNESCO per il Liberty, valorizzando in questo modo il quarantennio della Belle Époque e i numerosi capolavori sparsi su tutto il territorio torinese.
Movimento artistico e filosofico che si sviluppa tra la fine dell’Ottocento e l’inizio nel Novecento e caratterizzato da una linea decorativa dolce e decorativa, il Liberty (Art Nouveau, Stile Floreale) è lo specchio di una società nel pieno del proprio progresso, dove il ruolo dell’industria applicata all’arte favorisce la nascita di opere e di un’architettura libere dal rigore e ispirate al mondo vegetale e floreale. Giri di vite, foglie, fiori ma anche una nuova immagine di donna moderna e sinuosa diventano i soggetti dominanti nei manufatti d’arte e di decorazione. La mostra, articolata in cinque sezioni, analizza la Belle Époque da più punti di vista: un iniziale corpus dei grandi capolavori pittorici e scultorei di Boldini, Bistolfi, Corcos e Canonica approfondiscono l’immagine della donna e del libero movimento del corpo; da qui si passerà ad uno sguardo sull’ambiente privato de La casa moderna (dentro un bow window di Palazzina Turbuglio) caratterizzata dalle tipiche vetrate colorate ed interni eleganti illuminati dal lampadario dell’officina Mazzucotelli, abiti lavorati minuziosamente, monili ed accessori dell’epoca fino all’iconico vaso portafrutta di Leonardo Bistolfi. Tra le operazioni più importanti svolte a livello urbano c’è sicuramente la personalità dell’architetto-ingegnere Pietro Fenoglio che crea capolavori quali Villa Scott – protagonista del film Profondo Rosso di Dario Argento – e casa Fenoglio – La Fleur dove tutti gli elementi di finestre, caloriferi in ghisa, maniglie delle porte e stipiti in legno sono stati disegnati dall’artista.
L’importante Esposizione d’arte decorativa del 1902 svoltasi a Torino e prima manifestazione riguardante l’arte decorativa moderna, viene quindi rievocata sia tramite le opere originali esposte all’epoca sia tramite apparati iconografici concepiti come testimonianze descrittive di una città in pieno fermento artistico e industriale. Scuole e fabbriche, case popolari e ville signorili, bagni pubblici e immensi palazzi sono tutti caratterizzati dalla linea comune dello stile Liberty che si può osservare sia in mostra che girando a piedi la città. Con oltre 500 capolavori distribuiti su tutto il territorio cittadino, la mostra ha lo scopo informativo di porre l’accento sul periodo storico che si vive e si respira ancora oggi tra le trame del tessuto urbano di Torino. Nella sezione dedicata ai Nuovi linguaggi per una nuova società, l’industria dell’arredamento e degli interni deflagra dall’editoria scolastica alla grafica pubblicitaria delle riviste, in un Liberty che diventa linguaggio unificante di un’intera società trovando il suo massimo esponente proprio in Leonardo Bistolfi. L’allestimento accompagna lo spettatore in un viaggio immersivo in un’epoca lontana caratterizzata dai suoni e scintillii della nuova epoca moderna, offrendo uno sguardo completo sull’estetica delle opere di architettura, design d’interni, decorazione, grafica, moda, pittura, scultura, testi letterari, poesia e musica. Di questo periodo caratterizzato da una ricerca simbolica decorativa che abbandona volutamente il classico naturalismo, la mostra a Palazzo Madama offre uno spaccato storico-artistico sui cambiamenti tra Ottocento e Novecento.
Liberty.Torino capitale fa quindi risuonare l’estetica della Belle Époque, tra note di musica lontana e corpi sinuosi in movimento.