15 aprile 2022

Tra eroi del Kirghizistan e icone occidentali, la mostra di Jetighen al RUFA Space

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Nuovi talenti dell'arte e della creatività, in mostra al Rufa Space: le opere di Saadat Sher-Niiaz, alias Jetighen, classe 2001, mettono in dialogo la storia del Kirghizistan e la cultura occidentale

Mezzo milione di versi per raccontare la storia, in origine tramandata oralmente, di Manas, eroe nazionale, storico e mitologico del Kirghizistan. Il grande guerriero riuscì a riunire 40 tribù e a proteggere il proprio popolo dalla minaccia dei nemici esterni e il suo coraggio è da sempre fonte di ispirazione per Saadat Sher-Niiaz, alias Jetighen, artista classe 2001, cresciuta nel montuoso Paese dell’Asia Centrale, precisamente a Bishkek, le cui opere saranno in esposizione al RUFA Space, in via degli Ausoni 7.  Sviluppare la coscienza attraverso l’incontro con la cultura: è questa l’idea fondamentale alla base di “Delaminazione”, mostra visitabile dal 20 al 22 aprile. Delaminazione come asportazione di materia ma anche sdoppiamento di uno strato, divisione dell’immagine in più livelli. Proprio l’approccio dell’arte, che osserva le diverse realtà da più angolazioni. Ed è in questo senso che agiscono le opere di Jetighen in mostra al RUFA Space, al fine di sviluppare coscienza e conoscenza degli altri e di se stessi, attraverso l’incontro tra le culture.

«Il mio viaggio inizia con la mia grande passione per l’arte sin da bambina, e la mia decisione di frequentare scuole d’arte e di musica», così si racconta Jetighen. «All’età di 17 anni ho vissuto un’esperienza di studio in Giappone presso la Aviation academy. Sono venuta a Roma nel 2019 per frequentare RUFA, imparare la lingua e integrarmi in una cultura completamente nuova. Qui in RUFA ho iniziato il corso di laurea in Graphic Design, che sto ancora frequentando. La conoscenza e il contatto con culture diverse mi aiuta a dare forma alla mia ricerca artistica, e mi ispira ogni giorno quando produco la mia arte».

Saadat Sher-Niiaz, alias Jetighen

Così, in questa occasione, i riferimenti culturali del popolo kirghiso sono accompagnati dalle rivisitazioni di alcune delle opere più iconiche della cultura occidentale: capolavori con i quali la giovane artista è entrata in contatto in età adulta e che hanno profondamente ispirato la sua ricerca artistica. «L’intento dell’exhibition è quella di far acquisire all’osservatore una consapevolezza nuova sul proprio percorso di vita: non importa in quale paese si trovi in quel momento, o quale sia il suo background culturale. Ogni individuo è peculiare e unico, l’arte sola unisce tutti indistintamente», hanno spiegato gli organizzatori.

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