Miquel Barceló, Océanographe è un viaggio visivo e cromatico attraverso quel mare che per 40 anni ha ispirato la creazione dell’artista spagnolo. La mostra, ospitata fino al 13 ottobre presso la Villa Paloma, sede del Nuovo Museo Nazionale del Principato di Monaco, presenta una settantina di opere, tra cui diversi inediti. Classe 1957, Miquel Barceló è un pittore, scultore e ceramista che in questa esposizione esplora i molteplici volti dell’oceano attraverso dipinti, ceramiche, acquerelli su carta e ricami realizzati in collaborazione con sua madre. Spumeggiante, ondoso, in burrasca, in bonaccia, nelle infinite gradazioni del blu e del verde, tutto nella mostra parla dell’oceano e dei suoi abissi, dei viaggi in barca e della scoperta dei misteri della natura.
Il percorso espositivo, suddiviso in otto sezioni tra cui Abysses, Antiquité et Céramique, Barques o Retours de pêche, si snoda lungo i tre piani della Villa Paloma, una dimora storica con una superficie espositiva di 875 mq, comprata dallo Stato monegasco nel 1995, che ricordiamo è stata una terra d’elezione per la ricerca e lo studio degli oceani. Le opere si susseguono nelle sale e nei corridoi, rivelando una varietà di temi e tecniche. Scopriamo sedimenti fossiliferi impressi su vasi o conche dalle forme sinuose, fondali oceanici reinterpretati in intensi blu e vedute aeree di superfici marittime.
L’artista maiorchino riproduce queste immagini ispirandosi ai principi naturali della formazione tellurica, rivelando così un intenso lavoro sullo spessore della materia pittorica. Questo materialismo, che Barceló ha scoperto all’inizio degli anni ’70 attraverso l’espressionismo astratto americano e l’arte outsider, permea tutta la sua opera. Curata da Björn Dahlström, direttore del Nouveau Musée National de Monaco – NMNM, Guillaume de Sardes, curatore e responsabile del Dipartimento Sviluppo del NMNM, Stéphane Vacquier, assistente al dipartimento editoriale al NMNM, e con una scenografia di Christophe Martin, la mostra inizia con una ceramica del 2003, dove bocche semiaperte di pesci si fondono nella materia, orlandola. Segue Planeta fosforescente (tela, 2015, collezione dell’artista).
L’esposizione non segue un ordine cronologico ma si concentra sull’evoluzione guardando alle ere geologiche, partendo dalla crosta terrestre fino all’origine della vita, con l’elemento umano quasi assente ad eccezione di un autoritratto del 1984 nella sezione dedicata alle barche. La sezione Abysses presenta una serie del 2015, con dipinti dominati dai blu che offrono un’immersione negli abissi marini, dove meduse luminose, tonni, cetacei e polpi, tra gli animali preferiti dall’artista, sono raffigurati in tutta la loro bellezza. La sezione Carnets è dedicata ai diari di viaggio, uno strumento fondamentale nel processo creativo di molti artisti. Qui, Barceló ritrae con eleganza essenziale un mondo marino attraverso acquerelli e inchiostri. In Céramique et Antiquité, le opere richiamano la ceramica dell’antica Grecia e i grandi miti, come il Vase des vases grecs (2001, ceramica).
L’artista illustra anche la Divina Commedia di Dante Alighieri, qui con un acquerello su carta (2001-2003), il cui primo volume, Inferno, è stato pubblicato in Spagna nel 2002. Nella sezione dedicata alle barche in mare, un dipinto ritrae una delle sue prime barche dell’artista, chiamata Ahab, un omaggio al Capitano Achab, personaggio del romanzo Moby Dick di Herman Melville.
La mostra riflette il forte legame che Barceló ha sempre avuto con il mare, come spiega in un’intervista con Patrick Mauriès, disponibile in un video girato da Guillaume de Sardes, presentato lungo il percorso. Barceló dice: «A Maiorca, si dice ‘la mar’ o ‘el mar’, una parola femminile e una maschile. La prima indica l’alto mare mentre la seconda è un termine generico. Ma, non appena diventa un abisso, è qualcos’altro. Li amo tutti, in modi diversi, ma li amo tutti». Questa definizione poetica richiama le parole di Ernest Hemingway in Il vecchio e il mare: «Pensava sempre al mare come a ‘la mar’, come lo chiamano in spagnolo quando lo amano».
Una mostra che non solo celebra il mare ma invita a riscoprire il legame profondo che abbiamo con esso. Questa rappresenta un’occasione unica per esplorare la maestosità dell’oceano attraverso gli occhi di un maestro dell’arte contemporanea.
Una mostra interattiva per scoprire il proprio potenziale e il valore della condivisione: la Casa di The Human Safety Net…
Al Museo Nazionale di Monaco, la mostra dedicata all’artista portoghese Francisco Tropa indaga il desiderio recondito dell’arte, tra sculture, proiezioni…
Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…
La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…
Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…
Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…