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Un viaggio nell’intimo e poetico mondo di Giorgio Morandi nelle sale di Palazzo Franchetti a Venezia
Mostre
di Emma Drocco
Nel suggestivo scenario di Maggiore g.a.m. Project Room a Venezia, in collaborazione con la Biblioteca Morandiana, nelle sale di Palazzo Franchetti è visitabile una mostra che getta nuova luce sulla ricerca più autentica di uno dei grandi maestri dell’arte del Novecento: Giorgio Morandi. L’esposizione, intitolata “Giorgio Morandi: L’equilibrio dei segni”, si concentra sull’opera su carta dell’artista, tra cui le sue famose acqueforti, ritenute uno degli aspetti più significativi della sua produzione artistica.
La mostra offre un’opportunità unica, immergersi nell’universo poetico di Morandi, in cui la sobria eleganza e l’equilibrio formale creano un filo conduttore tra le opere. Gli acquarelli, i disegni e le acqueforti diventano strumenti per rivelare la profondità dell’artista, che cercava di suggerire un intero universo poetico attraverso la sua essenzialità, sia nei soggetti scelti che nei tratti del segno.
La mostra esplora i principali temi che hanno contraddistinto l’opera di Morandi: dai paesaggi della sua amata città natale ai raffinati vasi di fiori, ma soprattutto le celebri nature morte che lo hanno accompagnato per tutta la sua carriera artistica. In queste composizioni, Morandi raggiunge l’equilibrio perfetto tra segni delicati e contrasti di chiaroscuri intensi, in una serie di opere di straordinaria bellezza e raffinatezza.
Una particolare attenzione è riservata alla tecnica incisoria di Morandi, che ha sempre avuto un ruolo centrale nella sua ricerca artistica. Fin dal 1910-11, il Maestro si è dedicato all’incisione, sviluppando un linguaggio e dei contenuti che hanno segnato il resto della sua carriera. Le acqueforti esposte in mostra testimoniano la maestria tecnica dell’artista, che con il semplice gioco cromatico tra segno inciso e carta, tra tratteggio e spazi bianchi, riusciva a evocare un mondo intero di emozioni e suggestioni.
Morandi non ha mai considerato l’arte della grafica come subordinata a quella della pittura, e la sua selezione di incisioni per la Biennale di Venezia nel 1928 ne è una chiara dimostrazione. Nel corso degli anni, la sua abilità nel variare le gradazioni tonali, calibrare la tessitura del tratteggio e sperimentare composizioni diverse ha mantenuto intatta la sua capacità di affascinare il pubblico internazionale.
Una mostra resa possibile grazie alla collaborazione tra ACP- Art Capital Partners e la Galleria d’Arte Maggiore g.a.m., che si dedica da tempo alla promozione dell’arte di Morandi a livello internazionale. I visitatori possono così scoprire l’arte incisoria di uno dei grandi protagonisti dell’arte del Novecento e apprezzare l’intensa profondità e bellezza delle sue opere, ancora capaci di affascinare, con la propria semplicità, chi le osserva.
Una straordinaria occasione per avvicinarsi all’arte di uno dei maestri più amati e celebrati dell’arte italiana e internazionale.