Un viaggio lungo i 4.365 km delle coste italiane che ci riconsegna un’immagine inedita del nostro Bel Paese, speculare a quella che appartiene all’immaginario collettivo. Da Trieste a Ventimiglia, passando per Venezia e la laguna veneta, la riviera romagnola e il litorale adriatico fino a Leuca, proseguendo lungo le coste ioniche della Puglia e della Basilicata fino alla Calabria, risalendo poi la penisola con le soste tradizionali del viaggio in italia, da Paestum a Napoli, da Roma e la campagna romana alla cascata delle Marmore, fino a Firenze e alla costa toscana, per arrivare infine a Genova e alle riviere liguri.
Un progetto di Stefano De Luigi e Gloria Viale, curato da Chiara Ruberti con Palazzo Ducale di Genova Fondazione per la Cultura e Archivio di Arte Contemporanea dell’Università di Genova. Il progetto è vincitore dell’ambito acquisizione e valorizzazione di “Strategia Fotografia 2022”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea (DGCC) del Ministero della Cultura (MiC), che prevedeva la committenza di opere o serie fotografiche destinate al patrimonio pubblico.
Lo sguardo di De Luigi sul paesaggio italiano si origina dal ricordo delle giornate trascorse insieme al padre al Museo di Roma davanti ai dipinti e alle incisioni che ci hanno restituito l’immaginario del Grand Tour, il viaggio che tra il Seicento e l’Ottocento portava in Italia giovani aristocratici, intellettuali e borghesi di tutta Europa. Su quell’immagine dell’Italia, sedimentata nelle fotografie degli Alinari e del Touring Club, è intervenuta l’opera di quegli autori che, dall’esperienza di Viaggio in Italia in poi, hanno contribuito a cambiare e guidare il pensiero sulla rappresentazione fotografica del paesaggio italiano.
«Ho, nella necessità della creazione, la ragione profonda di realizzare questo progetto, con il supporto di una visione personale che sia un punto finale, tra me e il mio passato privato e pubblico, consegnando un’idea visiva che fonda insieme la memoria di mio padre, la mia e quella del mio Paese», afferma l’autore.
Qual è l’attitudine del nostro sguardo? De Luigi sottolinea la necessità di ritrovare il desiderio e lo stupore del guardare quei luoghi dove ancora insistono e resistono la memoria e gli immaginari del passato e, con uguale urgenza, di porre maggiore attenzione alle caotiche e talvolta surreali scenografie che popolano la nostra esperienza quotidiana e che sono spesso il risultato di interventi improvvisati, incoerenti, non finiti, privi di pensiero sul futuro.
Luoghi vissuti e luoghi immaginati, luoghi conosciuti e luoghi dimenticati, luoghi di inattese rivelazioni e di ritrovamenti. Una sorta di archeologia visiva del paesaggio italiano in grado di sollecitare una riflessione al tempo stesso sulle sue trasformazioni e sulla storia della sua rappresentazione.
Il progetto si realizzerà in una mostra con le fotografie inedite di Stefano De Luigi; ad arricchire il progetto espositivo ci sarà anche un cortometraggio con la regia di Michela Battaglia, fotografa e videomaker, che racconterà il viaggio compiuto dall’autore. Il Bel Paese diventerà un libro edito dall’Artiere; inoltre ci saranno due occasioni di approfondimento sulle tematiche del paesaggio contemporaneo e della sua rappresentazione, una lecture e un convegno internazionale. Le opere prodotte saranno acquisite dall’Archivio di Arte Contemporanea dell’Università di Genova (AdAC) del Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Antichistica, Arti e Spettacolo (DIRAAS).
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