Fino al 18 gennaio, alla galleria BUILDING di Milano, è in scena la mostra dell’artista Vincenzo Agnetti, dal titolo “Autoritratti Ritratti, Scrivere – Enrico Castellani Piero Manzoni”, curata da Giovanni Iovane.
Vincenzo Agnetti è una figura importante del panorama internazionale dell’Arte Concettuale, a partire dagli anni settanta, maturando con il tempo un proprio percorso artistico indirizzato alla realizzazione di opere differenti come gli “assiomi” in bachelite, punto di partenza di un quadro teorico di riferimento che comprende non solo rappresentazioni ma anche azioni.
L’esposizione è divisa in due parti: una sezione denominata Autoritratti Ritratti e dall’altra Scrivere; nel primo settore oltre alle sue celebri opere realizzate in feltro, troviamo opere in cui l’artista sperimenta il genere del ritratto, da ricordare per esempio l’opera Elisabetta d’Inghilterra, e un lavoro basato sull’io in cui l’artista si identifica con l’opera Quando mi vidi non c’ero.
Nella seconda sezione dell’esposizione troviamo opere realizzate chiamando in causa componimenti elaborati da Enrico Castellani e Piero Manzoni, due artisti italiani coinvolti nella ricerca di Agnetti. Elaborati considerati interessanti per la tipologia di scrittura; una sorta di analisi critica e allo stesso tempo di stesura poetica. Un esempio importante da prendere in considerazione è la Litografia originale in cui vediamo contrapposte l’opera di Castellani da un lato ed un diagramma di Agnetti dall’altro, oppure Le linee di Manzoni e Base Magica, modello di scultura vivente, indagate per la tipologia di esecuzione.
In concomitanza all’esposizione sono state previste delle performances di Italo Zuffi, realizzate appositamente per l’evento, per sottolineare l’importanza che Agnetti affida a questa tecnica espressiva. Il suo è un indagare costante i concetti di ritratto e traduzione in epoca contemporanea, per lui il ritrarre diventa un’azione e non una rappresentazione, un atto negativo che viene inserito nell’espressività artistica.
All’interno della mostra è possibile trovare anche una sezione con testi e fotografie del difficoltoso rapporto per l’artista tra la parodia scrittura – opera – scrittura, acquisendo connotazioni differenti rispetto agli artisti concettuali.
Alcune opere di Agnetti, come per esempio Ritratti di Dio e Apocalisse sono esposte ai Chiostri di Sant’Eustorgio, in una estensione della mostra.
L’opera di Agnetti è definita “speech art”, una tipologia d’arte unica che racconta di emozioni e stati d’animo attraverso le parole; l’associazione tra arte e performance diventa un’unica cosa e la stessa cosa vale per la scrittura e l’opera che prendono il posto di una sola azione, che è appunto il ritrarre.
Gaia Tonani
BUILDING
Via Monte di Pietà 23, 20121
Martedì – sabato 10-19
Chiostri di Sant’Eustorgio
PiazzaSant’Eustorgio 3,
20122 0289402671museo@museosanteustorgio.it
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