Willem De Kooning e l’Italia sarà la prima mostra a raccontare l’impatto dei viaggi italiani di Willem De Kooning nella sua arte. Un progetto che rientra nella serie di mostre dedicate dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia ai grandi protagonisti dell’arte moderna e contemporanea che ripercorrerà l’impatto dei due lunghi soggiorni dell’artista nel nostro paese. Il primo nel 1959 e il secondo nel 1969, viaggi che hanno lasciato tracce indelebili nei suoi lavori dalla fine degli anni Cinquanta fino agli anni Ottanta.
Saranno dipinti, disegni e sculture, oltre 75 opere, in un allestimento progettato in collaborazione con lo studio UNA/FWR Associati dall’architetto Giulia Foscari, che ci racconteranno quattro decenni dell’arte di De Kooning attraverso diversi periodi della sua vita, come spiegano i curatori Gary Garrels e Mario Codognato durante la conferenza stampa «Per creare il suo lessico personale, ha attinto alla coralità di stimoli della vita quotidiana, quali luce e movimento». «L’impatto delle più svariate esperienze visive poteva offrire o generare un’idea per realizzare un nuovo disegno o dipinto. Osservando come l’ambiente di New York e di East Hampton abbia influenzato le sue opere, si ha l’impressione che lo stesso sia capitato a Roma. Durante questi periodi in Italia, de Kooning ha arricchito il suo linguaggio e ha rielaborato un nuovo modus operandi attraverso l’approfondimento dell’arte classica italiana e al contempo attraverso la frequentazione degli artisti italiani della sua generazione».
Presentata in collaborazione con la Willem de Kooning Foundation, la mostra è anche un’importante occasione per sviluppare la ricerca e la conoscenza dell’artista, offrendo una notevole opportunità alle migliaia di studenti provenienti da tutto il mondo in visita alle Gallerie, come sottolinea Amy Schichtel, direttrice esecutiva di The Willem de Kooning Foundation.
I punti salienti della mostra saranno diversi. Dalle prime opere degli anni 50, realizzate periodo precedente la sua prima visita in Italia, al de Kooning del 1959, all’apice del successo critico e commerciale tanto che in primavera di quell’anno la sua personale alla Sidney Janis Gallery aveva venduto tutte le opere il giorno stesso dell’inaugurazione.
Pittura e scultura dialogano in questo racconto con alcuni disegni degli anni Sessanta e Settanta, fino ad arrivare all’ultima grande sala che ospiterà una selezione degli ultimi dipinti di de Kooning, realizzati dal 1981 al 1987, tra le opere più belle e sublimi dell’artista, pervase da un senso di composizione barocca.
La prima grande mostra sul lavoro di de Kooning dopo decenni (l’ultima è stata nel 2006) sarà una l’occasione per avvicinarsi a uno dei più grandi innovatori americani, inesauribile fonte di ispirazione.
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