In corso presso la Galleria Alessandra Bonomo a Roma, la mostra di Wilson Malakkaran (1985), artista indiano nato nel Kerala che nel 2011 arriva a Roma inseguendo il suo desiderio di conoscere l’Italia. Quell’Italia che tanto lo aveva affascinato quando, da adolescente, aveva letto il libro di Herbert Kubly Italy. Mentre studia la lingua, trova lavoro come assistente dell’artista Paolo W. Tamburella – alla ricerca proprio di un collaboratore che parlasse inglese e hindi – e di altri artisti. Nel 2017 inizia a lavorare in un appartamento nei pressi di Piazza del Teatro di Pompeo, trasformando la sua camera da letto in uno studio, poi dal 2022 ottiene uno spazio nel Pastificio Cerere.
Rimasto a Roma durante la pandemia, inizia a lavorare freneticamente al nuovo lavoro, quello che vediamo esposto nella galleria Alessandra Bonomo: <<La pandemia sicuramente ha colpito tutti mentalmente>>, racconta Malakkaran <<Io mi sentivo bloccato in casa e la pittura è stata l’unica cosa che mi ha aiutato a scaricare la tensione. Quando è iniziata la pandemia mi sembrava di non potermi muovere, di non essere neanche in grado di sentire nulla. Era come se fossi rinchiuso dentro una gabbia, la gabbia era aperta, ma io mi sentivo legato dentro. La pittura mi ha aiutato ad essere occupato, è stato il mio miglior antistress>>.
La materia prima di Malakkaran è la carta paglia sin da quando, ragazzo, nella sua casa in Kerala raccoglieva le buste usate per incartare frutta, verdura, oggetti e le stendeva come tele sulle quali realizzava i suoi dipinti. La stessa materia prima che ha usato nel lavoro presentato qui a Roma: ha raccolto la carta che viene comunemente usata per avvolgere alimenti ed oggetti, l’ha stesa e ci ha dipinto sopra strati su strati di colore, creando un rapporto dialettico tra le pennellate e la carta che man mano, impregnandosi, si increspa, si imbarca e restituisce al colore una profondità ed una matericità nuovi. I formati dei suoi quadri sono diversi, ma sempre abbastanza grandi perchè il colore possa esprimere la sua forza. Alcuni sono tagliati in modo da avere forme geometriche, altri seguono la forma – irregolare – con cui è stata stesa la carta, altri ancora sono circondati da una cornice di colore che delimita e concentra il campo visivo. In alcuni quadri, è impossibile non ritrovare i richiami al paese natio, con l’uso dei colori che richiamano quelli della terra e delle spezie indiane, in altri possiamo invece ritrovare l’universalità del linguaggio della pittura.
La mostra di Wilson Malakkaran alla Galleria Alessandra Bonomo sarĂ visitabile fino fino al 27 gennaio 2023.
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