Categorie: Mostre

You are mine: Daniela Comani alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma

di - 3 Gennaio 2023

«Ho invertito la cronaca dei nostri quotidiani invitando a riflettere sul fenomeno del femminicidio e sulle sue assurdità». Il cuore di “YOU ARE MINE” di Daniela Comani risiede esattamente qui, nell’inversione di generi e ruoli: l’uomo diventa donna, la vittima diventa carnefice e viceversa.

Nel Corridoio Bazzani della Galleria Nazionale quindici stampe, ingrandite su un materiale di cotone e alluminio e accartocciate, divulgano fatti di una cronaca popolata da donne impetuose e violente, mogli gelose, ex fidanzate che non accettano il tradimento o la fine di una relazione, accanto a uomini che subiscono violenze di ogni genere, picchiati, inseguiti, violentati. «Comani – dice la curatrice Miriam Schoofs – rende gli uomini vittime di violenza all’interno delle loro stesse dimore. L’effetto di questo rovesciamento sovversivo è sorprendente, proprio perché siamo abituati a individuare il colpevole nella figura maschile».

YOU ARE MINE, Daniela Comani. Installation view, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma. Ph. Francesca Oro

‘Lo ha ammazzato perché lui si è negato al suo desiderio’. ‘Una vendetta perché la vittima si rifiutava di intrecciare con la sua aggreditrice una relazione sentimentale’. ‘Di ritorno da una serata con gli amici, l’avrebbe selvaggiamente picchiato e poi costretto a seguirla’.

Alcuni dei fatti così narrati risultano surreali, quasi comici, volendo con questo intendere che sono di per sé avvertimenti del contrario. Stonano con la realtà, sono contrari agli esiti drammatici della violenza di genere, una delle piaghe più vergognose e diffuse nella nostra società. Per questa via, verrebbe da dire cara a Pirandello, Daniela Comani stimola una riflessione che, lavorando in noi, ci fa andare oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro. Passando dall’avvertimento del contrario al sentimento del contrario riconosciamo la più antica e duratura forma di oppressione esistente: il dominio maschile sulle donne. È inutile appellarsi alla scienza o passare in rassegna qualche manuale di storia dell’umanità, non esiste alcun fondamento a una simile discriminazione che impedisce alle donne, solo perché donne, di essere al sicuro e al riparo da uomini prevaricatori e violenti che agiscono e si nascondono molto spesso tra le mura domestiche.

YOU ARE MINE, Daniela Comani. Installation view, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma. Ph. Francesca Oro

L’effetto scultoreo enfatizza, non in forma commemorativa, piuttosto performativa, la natura del tema trattato, come un blocco di sensazioni presenti e persistenti protese al futuro. Quando si parla di femminicidio si esprime la forma estrema della violenza di genere contro le donne, prodotto dalla violazione dei suoi diritti umani in ambito pubblico e privato attraverso condotte misogine quali i maltrattamenti, la violenza fisica, psicologica, sessuale, educativa, sul lavoro, economica, patrimoniale, familiare, comunitaria e istituzionale. Non è mai un fatto isolato, al contrario è l’ultimo atto di un ciclo di violenze, che individua una responsabilità sociale e statale nel persistere, ancora oggi, di un modello socio-culturale in cui la donna è subordinata, soggetto da discriminare, violare e uccidere.

Non esiste difesa, talvolta neanche la consapevolezza delle donne stesse può bastare.

Daniela Comani, consapevole, donna e artista, ci offre una via culturale, un’occasione di apprendimento, un momento di educazione, per combattere – accanto a madri, padri, sorelle, fratelli, figlie e figli – l’invisibilità e il silenzio. Per tutte le violenze consumate, per tutte le umiliazioni subite, per i corpi violati, per le intelligenze calpestate, per le libertà negate, per le ali tappate. Per tutto questo: «in piedi, signori, davanti ad una Donna».

YOU ARE MINE, Daniela Comani. Installation view, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma. Ph. Francesca Oro

Condividi
Tag: daniela comani Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma galleria studio G7 Miriam Schoofs

Articoli recenti

  • Libri ed editoria

Quel che piace a me. Francesca Alinovi raccontata da Giulia Cavaliere in un nuovo libro

Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…

22 Dicembre 2024 17:00
  • Cinema

Napoli-New York: il sogno americano secondo Gabriele Salvatores

Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…

22 Dicembre 2024 9:00
  • Arte contemporanea

Sguardi privati su una collezione di bellezza: intervista a Francesco Galvagno

Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…

22 Dicembre 2024 8:20
  • Mostre

Dicembre veneziano: quattro mostre per immergersi nel dialogo culturale della laguna

La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…

22 Dicembre 2024 0:02
  • Mostre

Bonhams ospiterà una mostra dedicata alla fotografa Lee Miller

Si intitola “Lee and LEE” e avrà luogo a gennaio in New Bond Street, negli spazi londinesi della casa d’aste.…

21 Dicembre 2024 22:22
  • Mostre

Lasciarsi toccare dal colore. La pittura di Ingrid Floss sbarca in Italia

Un'artista tanto delicata nei modi, quanto sicura del proprio modo d'intendere la pittura. Floss arriva a Genova in tutte le…

21 Dicembre 2024 18:30