Il nuovo Albertina Modern di Vienna diventerà uno dei più grandi musei di arte moderna e contemporanea. Grazie al patrocinio del magnate Hans Peter Haselsteiner, circa 2500 metri quadrati di spazi espositivi all’interno della Künstlerhaus, a Karlsplatz, accoglieranno 60mila opere, realizzate da 5mila artisti, austriaci e non solo. L’inaugurazione avrebbe dovuto tenersi il 13 marzo 2020 ma è stata rimandata a causa del Covid-19.
In una conferenza stampa prima dell’inaugurazione del Modern, il direttore dell’Albertina, Klaus Albrecht Schröder, ha espresso l’esigenza di trovare un nuovo spazio per la collezione del celebre museo. Per Schröder, l’Albertina «Non ha la possibilità di svilupparsi nel suo edificio storico o in prossimità di esso. Perciò ha cercato il modo di espandersi alla stessa maniera in cui lo hanno fatto la londinese Tate con la Tate Modern, il MoMA con il PS1, il Centre Pompidou con la sua sede a Metz, o il Belvedere con il Belvedere 21, e altri musei. La cosa era piuttosto problematica da realizzare nello storico tessuto urbano di Vienna, ma la soluzione ci è stata offerta da Hans Peter Haselsteiner mettendoci a disposizione la Künstlerhaus».
Vienna sarà la culla per un nuovo museo di arte moderna, dove «I capolavori della Collezione Essl e della nostra più recente acquisizione, la Collezione Jablonka, saranno esposti insieme al nostro patrimonio di lunga data e serviranno come base per grandi mostre sempre più richieste in città. Infine il museo intende promuovere la conquista di un nuovo status per l’arte prodotta in Austria dal secondo dopoguerra in poi».
La collezione Essl è una delle più importanti collezioni di arte austriaca della seconda metà del XX secolo, annoverando opere del Realismo Magico, dell’Azionismo Viennese e di alcuni rappresentanti dell’arte postmoderna e contemporanea. Un tocco internazionale è dato invece dalla Collezione Jablonka, che vede oltre ai grandi nomi della scena artistica tedesca odierna, come Anselm Kiefer, Georg Baselitz, Markus Lüpertz e Jörg Immendorff, anche figure come Andy Warhol, Cindy Sherman, Eric Fischl e Robert Longo.
L’Albertina Modern troverà la propria collocazione nello storico palazzo Künsterlhaus, costruito nel 1860 e donato nel 1865 dall’imperatore Francesco Giuseppe ai creativi di Vienna in qualità di “Casa degli artisti”. L’edificio ha attraversato momenti difficili, rischiando la demolizione durante le guerre mondiali, ma anche prolifici, conoscendo la propria rinascita negli anni ’80 e ’90, quando è divenuto spazio d’esposizione.
Un’istituzione per l’arte della città fin dal giorno della sua apertura e oggi con un volto nuovo. Dopo tre anni di ristrutturazione si è giunti a un considerevole ampliamento, ottenuto sfruttando gli spazi sotterranei. Il primo piano, con la Factory, ospiterà eventi di rilievo, spettacoli e performance.
L’Albertina Modern curerà, in fasi successive, mostre tematiche che coinvolgeranno opere provenienti dalla Collezione Essl e da antecedenti acquisizioni da parte dell’Albertina.
“The Beginning-Art in Austria, 1945-1980” è il titolo della mostra che (prossimamente) battezzerà ufficialmente l’Albertina Modern. Il percorso espositivo è stato ideato e progettato dal direttore Schröder e dal suo gruppo curatoriale e coinvolge oltre 75 artisti del dopoguerra. Tra rivoluzioni e provocazioni, saranno presenti opere di variegata natura: dai massimi esponenti dell’Azionista Viennese con Günter Brus, Christian Ludwig Attersee, Rudolf Schwarzkogler, Otto Mühl e VALIE EXPORT ai personali linguaggi e rilevanti poetiche di artisti come Franz West, Erwin Wurm e Maria Lassnig.
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