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Nel linguaggio comune “mec” sottintende MacBook, la linea di computer dal design minimal realizzata da Apple. Da gennaio 2020, però, è anche l’acronimo di Meet Eat Connect. MEC è infatti il nuovo museo nato nel cuore di Palermo dedicato alla Rivoluzione Informatica Apple. Spazio culturale sperimentale, il MEC ospita anche una caffetteria e un ristorante gourmet. D’altronde era proprio Steve Jobs a ripetere il motto: Stay hungry, Stay foolish.
MEC Palermo: un museo hi-tech in una cornice storica
MEC è il primo museo in Sicilia dedicato alla rivoluzionale tecnologica e digitale Apple. Sorge in una location d’eccezione, al piano nobile del palazzo cinquecentesco Castrone Santa Ninfa, nel centro storico di Palermo, con vista mozzafiato sulla Cattedrale. L’idea è venuta all’architetto e imprenditore palermitano Giuseppe Forello, grande collezionista di queste macchine informatiche.
Quella di Forello è una collezione che fa gola a molti: oltre 4000 pezzi tra perle rare e vari modelli di iPhone, iPod, MacBook. Viene riconosciuta come una delle collezioni più complete al mondo, di valore ormai inestimabile. Oltre ai prodotti originali, Forello ha arricchito la raccolta con vari cimeli, foto inedite, libri e tanto altro, per rendere ancor più completa la sua ricostruzione. Con MEC, Forello apre al pubblico le porte della sua straordinaria collezione, per ripercorrere insieme la storia del grande marchio, dagli albori al grande successo mondiale.
La prima mostra del MEC racconta la storia di Steve Jobs
Per inaugurare il calendario del MEC, la mostra dedicata al fondatore di Apple: Steve Jobs 1955-2011 – Why Join the Navy If You Can Be a Pirate?, curata da Cecilia Botta storica dell’informatica e curatrice di BasicGallery, progettata dallo stesso Forello e dal concept designer di fama internazionale Francesco Ferla, che fotografando le schede logiche dei computer ne ha creato superlative pareti di allestimento e vetrine, valorizzando il tema della mostra e la sua unicità.
Un appassionato racconto di come Jobs abbia letteralmente ridisegnato la società, a partire dall’obiettivo preciso di rendere la tecnologia accessibile a tutti. La mostra nasce da una collaborazione di Forello con Marco Boglione, fondatore e Presidente del gruppo BasicNet appassionato di hi-tech.
In otto aree tematiche, l’esibizione espone video, foto, memorabilia, prototipi e macchine informatiche che hanno radicalmente cambiato il nostro modo di comunicare, ascoltare musica, lavorare, e, in una sola parola, vivere. Tra tutte, spicca quello che Forello definisce “il Santo Graal della Rivoluzione Informatica”: il rarissimo Apple-I, il primo computer creato da Steve Wozniak e Steve Jobs nel 1976.