Il Museo del ‘900 di Milano aprirà una finestra molto ampia anche sugli anni Duemila e lo farà, precisamente, dagli spazi del Secondo Arengario. C’è il via libera del Comune per ampliare la struttura museale di piazza Duomo che così avrà a disposizione nuove sale, per esporre e ampliare la propria collezione. Ad annunciarlo, il sindaco della città meneghina, Beppe Sala, con un post pubblicato su Facebook.
«Il percorso espositivo dedicato all’arte del XX secolo avrà a disposizione anche gli spazi del Secondo Arengario per completare il proprio racconto, fino a raggiungere gli anni Duemila», ha scritto Sala. «Oggi, in Giunta, abbiamo fissato le linee guida per il concorso internazionale di progettazione che permetterà, con questo ampliamento, di fare del Museo del Novecento un unico grande complesso espositivo dedicato alle arti moderne e contemporanee, in grado di collocarsi tra le principali realtà museali italiane e straniere», ha continuato il primo cittadino.
Costituito da due edifici gemelli, fronteggianti l’arco della Galleria sul lato opposto di Piazza del Duomo, il Palazzo dell’Arengario venne realizzato tra il 1936 e il 1956 su progetto degli architetti Portaluppi, Muzio, Magistretti e Griffini. Sulla facciata, rivestita di marmo di Candoglia, a richiamare la struttura monumentale del Duomo, presenta dei bassorilievi di Arturo Martini.
Dopo un periodo di abbandono, dopo la guerra, negli anni ’50, un edificio fu ristrutturato e adibito a uffici comunali e provinciali, mentre fu solo all’inizio del 2009 che si aprì il cantiere dell’altro edificio, per realizzare il Museo del Novecento, su progetto di Italo Rota e Fabio Fornasari, inaugurato ufficialmente il 6 dicembre 2010. I lavori, dal costo complessivo di 28 milioni di euro, riguardarono principalmente gli interni, per adattare gli spazi alla loro nuova funzione museale, mentre l’esterno fu interessato da un restauro conservativo.
Ora, con il nuovo progetto NovecentoPiùCento, la superficie a disposizione del Museo del ‘900 si amplierà di più di 1000 metri quadrati, ricavati dalla rifunzionalizzazione del Secondo Arengario che, attualmente, ospita gli uffici dell’Assessorato allo Sport e Tempo Libero e del Municipio 1. Si andrà a costituire così un polo nuovo, ambizioso e unitario, che partirà quindi dal Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, iconico momento di inizio del percorso, passando per le Avanguardie di inizio Novecento, tra Pablo Picasso, Georges Braque, Paul Klee, Vasilij Kandinskij, superando quindi i Maestri italiani del secondo Novecento, quali Alberto Burri, Emilio Vedova, Giuseppe Capogrossi e Lucio Fontana, per arriva fino agli anni Duemila e oltre, aprendo la collezione alle arti e alle culture contemporanee. Non sono ancora state rese note le tempistiche degli interventi ma la prima tappa sarà la pubblicazione di un concorso internazionale di progettazione.
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