Annunciato già ufficialmente nel maggio 2021, il progetto della nuova sede della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo entra adesso nella fase di realizzazione. Il cantiere, che trasformerà il vecchio Palazzetto dello Sport di via Pitentino in una sede espositiva all’avanguardia, è stato presentato oggi, in occasione di una conferenza stampa che ha visto gli interventi, tra gli altri, di Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo, e Alberto Barcella e Lorenzo Giusti, rispettivamente Presidente e Direttore GAMeC. Si tratta di un intervento da 18 milioni di euro – dunque, un cospicuo aumento rispetto a quanto già dichiarato nel 2021 – di cui circa 6,4 finanziati dal PNRR e altri 6 erogati da Intesa Sanpaolo, in modalità Art Bonus. I lavori dureranno circa due anni: vista la provenienza di fondi dal PNRR, il termine è legato comunque alla scadenza del 2026, come previsto dagli accordi nell’ambito del Piano.
«Il sostegno alla nuova GAMeC è la conferma, per Intesa Sanpaolo, del ruolo speciale ricoperto dalla città di Bergamo nel nostro Gruppo, ed è questo lo spirito che ci ha visto sostenitori del progetto Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023», ha spiegato Paolo Maria Vittorio Grandi, Chief Governance Officer Intesa Sanpaolo.
Fondata nel 1991, la GAMEC si trova attualmente nell’ex monastero di Santa Maria del Paradiso, un edificio risalente al ‘400, adattato alla funzione museale. La collezione permanente e le mostre temporanee sono ospitate su tre piani ma, a più di 30 anni di distanza e con esigenze specifiche per l’arte contemporanea, è arrivato il momento di trasferirsi. Lo spostamento, in termini di chilometri, non sarà poi così eclatante: il palazzetto dello sport, che è stato costruito nel 1962 e ospita gli incontri delle squadre di pallavolo e di basket di Bergamo, si trova infatti a poco più di 300 metri in linea d’aria, sempre vicino a un’altra istituzione culturale della città, l’Accademia Carrara, a 500 metri. Più significativo il cambiamento strutturale e fruitivo, passando da un complesso monumentale antico a un’architettura contemporanea.
«Il progetto di trasformazione dell’attuale Palazzetto dello Sport concretizza l’ambizione di fare della GAMeC un punto di riferimento di rilievo internazionale per l’arte moderna e contemporanea, dotandola di una sede funzionale tanto alle grandi esposizioni quanto a laboratori, convegni e attività didattiche», ha dichiarato Giorgio Gori.
Con il coordinamento generale di C+S Architects, studio di Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini, il progetto della nuova GAMeC manterrà la forma dell’impianto sportivo, con l’ingresso verso piazzale Oberdan. Verranno demolite le tribune e, un po’ sul modello della Bourse de Commerce della Collezione Pinault a Parigi, sarà realizzata all’interno una grande “lanterna” che conterrà la parte espositiva, attraverso la realizzazione di solai intermedi e sfruttando l’altezza dell’attuale campo di gioco. Oltre a questo nuovo white cube, si prevede anche un ristorante, un bar, un bookshop e tutti i servizi funzionali alle esigenze di un museo contemporaneo.
L’attuale avancorpo sarà trasformato ma mantenendo il sedime e abbassando l’altezza, in modo da costruire un portale che consentirà allo spazio pubblico di “fluire” all’interno dell’edificio. Si andrà a creare così il foyer del museo, una vera e propria piazza coperta interna a tutta altezza, uno spazio in armonia con la nuova piazza esterna, disegnata da sedute, una fontana a giochi d’acqua e dei piccoli gazebo commerciali.
L’area espositiva del museo inizierà già al piano terreno: il foyer a tutta altezza è pensato come uno spazio multifunzionale attrezzato per esposizioni di opere di grandi dimensioni. Questo spazio ospiterà inoltre il bookshop e salette didattiche informali per attrarre il pubblico più giovane. In posizione opposta all’ingresso saranno collocati gli uffici del museo e uno spazio commerciale che si affaccia verso quello che è destinato a divenire lo studentato dell’area Montelungo-Colleoni.
Uno scalone centrale scaverà l’ingresso al museo al primo e secondo livello, con la galleria per esposizioni permanenti ricavata all’interno del volume opalino che presenta una serie di pannellature modulari mobili capaci di creare ambienti più o meno grandi e più o meno illuminati. Esposizioni permanenti e temporanee sono comunque accessibili separatamente in modo da non ostacolare l’accesso al museo durante l’allestimento. Scale di sicurezza e ascensori posizionati simmetricamente completano il sistema di accessibilità e vie di fuga.
All’ultimo piano è stato inoltre ricavato un volume che ospiterà un ristorante panoramico, accessibile dall’esterno anche quando il museo è chiuso. Il nuovo volume si affaccia su unampia terrazza panoramica in copertura. Il nuovo museo aprirà quindi anche un punto di vista nuovo su Bergamo, grazie a questa terrazza panoramica sui tetti della città. E da lì si potranno osservare anche gli altri cambiamenti urbanistici che interesseranno la zona, con i nuovi interventi previsti sulla caserma Montelungo, destinata a sede universitaria, e l’allargamento del parco Suardi con l’acquisizione degli orti di San Tomaso e la riqualificazione dell’ex Canossiane.
«L’apertura del cantiere della nuova GAMeC segna un passaggio fondamentale nel percorso di crescita del museo, scandito in questi ultimi anni da alcune tappe significative», ha commentato Lorenzo Giusti. «Penso all’adozione di nuove strategie per la valorizzazione delle collezioni pubbliche, il rafforzamento della programmazione estiva con le mostre “site specific” di importanti artisti internazionali in Palazzo della Ragione, la crescita progressiva e il successo della Trilogia della Materia, l’apertura nel 2020 e il consenso della piattaforma digitale Radio GAMeC, la messa a sistema delle attività didattiche», ha continuato il direttore della GAMeC, in carica dal 2017-2018, ricordando l’impegno del Comune di Bergamo e di Tenaris, e ringraziando le aziende intervenute, sempre più numerose, a sostegno delle attività della Galleria.
«Credo che la GAMeC sia oggi un museo maturo, che ha tenuto fede all’impegno di restare sempre audace – come ci eravamo promessi nel 2018 – con una solida base di pubblico e con un posizionamento europeo ormai consolidato, pronto a fare quell’ulteriore salto di scala e di accoglienza del pubblico che i nuovi spazi potranno favorire», ha concluso Giusti.
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