Categorie: Musei

Confcultura presenta il vademecum per i musei, in vista della Fase 2

di - 23 Aprile 2020

Dal Mibact continuano a non arrivare linee guida su come gestire la questione della riapertura dei musei. O meglio, estrapolando dalle dichiarazioni di Dario Franceschini, pare si stia provando un’altra strada, per una sorta di Netflix della cultura. Come e perché non è ancora chiaro. Comunque, prima o poi si dovrà pensare anche a qualche passo più in là, rispetto all’accoppiata divano/schermo, perché sarebbe bello fruire della cultura e non solo consumarla. Per il momento, ConfCultura ha diffuso un vademecum di prevenzione, dedicato agli operatori culturali e ai musei, in vista della Fase 2. A stilare il prontuario, la Fondazione Italia in Salute, il cui comitato scientifico è presieduto dal Prof. Walter Ricciardi, attuale consulente del Ministero della Salute per l’emergenza Coronavirus.

Il documento, la cui redazione è stata curata da Fidelia Cascini, responsabile del Programma di Ricerca della Fondazione, è reso disponibile gratuitamente online da ConfCultura e ha lo scopo di promuovere l’adozione di misure organizzative e comportamentali per contenere la diffusione del Covid-19 e operare in sicurezza nei luoghi di cultura quali musei, siti e parchi archeologici.

«ConfCultura intende offrire, con il prontuario, soluzioni condivise per una ripresa veloce, tutelata e sicura. Per superare questa nuova fase, le imprese sono pronte a scendere in campo al fianco delle Istituzioni, nell’ottica di un’efficace e quanto mai necessaria partnership tra pubblico e privato. È per questo che negli scorsi giorni abbiamo rivolto alle Istituzioni italiane ed europee un appello per la creazione di un doppio team di lavoro composto da esperti di scenari e imprese culturali, chiedendo inoltre un sostegno concreto e unitario all’ecologia culturale, attraverso un nuovo Manifesto di Ventotene fondato sulla cultura», ha dichiarato Patrizia Asproni, Presidente di ConfCultura.

Cosa dovranno fare i musei e gli operatori: il vademecum della Fase 2

Il vademecum di Confcultura e Fondazione Italia in Salute per la Fase 2 inizia con alcune informazioni generali sul Covid-19, quindi specifica l’importanza di una fruizione regolare e sicura: «Sono necessarie precauzioni per prevenire la potenziale diffusione dell’infezione, al contempo cercando di ripristinare il flusso delle persone e il piacere delle opportunità offerte dal nostro straordinario patrimonio artistico e culturale. Gli ambienti dedicati alla cultura come musei e siti e parchi archeologici, dovrebbero continuare a essere ambienti ospitali e di interesse per tutti, seppure riadattati nelle loro funzioni per tener conto del nuovo contesto di emergenza sanitaria».

Seguono poi alcune raccomandazioni agli operatori, sulla falsariga di quelle valide per tutti gli ambienti di lavoro, compresi quelli a contatto con il pubblico: evitare l’uso promiscuo di oggetti, lavarsi regolarmente le mani, rispettare le distanze sociali. E poi le norme per gli aspetti gestionali, cioè rendere disponibili dispenser di soluzioni igienizzanti, favorire l’areazione tenendo aperte le finestre e le porte – dove possibile e nella tutela delle opere – garantire pulizia continua di tuti gli ambienti, in particolare quelli più rischio, come i servizi igienici. E poi, evitare le visite di grandi gruppi in contemporanea e contingentare gli accessi alle sale. Insomma, calmierare i numeri che in altre parole, come scrivevamo già in altri articoli, vuol dire invertire la rotta degli ultimi anni, dichiaratamente orientata al sottile fascino degli accessi e dei biglietti, all’estetica – e alla strategia politica – delle lunghe file. Queste le indicazioni di massima ma, presumibilmente, le modalità di applicazione saranno diverse a seconda dei musei e delle disponibilità economiche.

«Abbiamo accolto con entusiasmo la richiesta di ConfCultura di realizzare un prontuario di regole per garantire la sicurezza sanitaria nei musei. L’obiettivo è di assicurare la ripresa dell’attività museale nel nostro Paese garantendo al contempo la sicurezza dei visitatori e degli operatori del settore. È fondamentale progettare la cosiddetta Fase 2 a partire da un settore strategico come quello della cultura», ha dichiarato Federico Gelli, presidente di Fondazione Italia in Salute.

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