-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
L’individuo, soggetto agente e ricettore di esperienze, come personalità che esprime se stessa attraverso linguaggi ed espressioni di diversa intensità. Insomma, il programma espositivo 2020 del Castello di Rivoli racconterà di noi stessi, delle nostre identità, sempre più sfaccettate, diffuse, liquide, attraverso le ricerche di artisti focalizzati sui temi più personali, intimi ma anche collettivi, condivisi, del contemporaneo. Da Anne Imhof, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 2017 per il suo coraggioso e raffinato Padiglione Germania ispirato al Faust, a Giorgio Morandi che, nelle sue opere, riuscì a esprimere perfettamente la peculiare interiorità del Novecento. Fino alla collezione di Uli Sigg, il principale collezionista di arte contemporanea cinese al mondo.
«Attraverso mostre personali di artisti contemporanei, mostre collettive che presentano opere d’arte di varie epoche storiche e contesti culturali diversi, oltre a numerose attività di ricerca collaterali e interdisciplinari, in un’epoca dominata dalla fiducia nella rete e nella soggettività collettiva, l’espressione individuale – emozionale, estetica, psichica, poetica, filosofica – e la sua problematicità – derive della personalità, ossessioni, paure – verranno indagate al fine di riflettere attraverso l’arte sulla posizione della singola persona. L’ipotesi stessa dell’autonomia degli esseri viventi in un’epoca di rapido sviluppo della tecnologia e in particolare dell’intelligenza artificiale, verrà riproposta senza per questo ignorare l’importanza della soggettività collettiva che caratterizza l’era digitale, né l’esplorazione dell’intelligenza dei mondi biologici non umani (vegetali e animali) grazie ai quali è possibile fondare una nuova alleanza ecologica», ha affermato Carolyn Christov-Bakargiev, Direttore del Castello di Rivoli.
24 febbraio 2020: Uli Sigg, James Richards e Renato Leotta
Il nuovo programma espositivo prenderà avvio il 24 febbraio 2020 con l’inaugurazione della mostra “Di fronte al collezionista. La collezione di Uli Sigg di arte contemporanea cinese”, che rientra in un percorso di approfondimento che Rivoli ha dedicato al collezionismo, iniziato con la presentazione della Collezione Cerruti. In questa occasione, sarà presenta, per la prima volta in Italia, una significativa selezione di opere appartenenti a Uli Sigg. Uomo d’affari del gruppo Schindler negli anni ’70, Uli Sigg è stato ambasciatore svizzero per la Cina tra il 1995 e il 1998, quando ebbe occasione di conoscere la mostra “China Avant-Garde”. Membro del consiglio internazionale del MoMa di New York e della Tate di Londra, fu nel 1990 che Uli Sigg decise di avviare la sua collezione dedicata all’arte cinese e oggi è unanimemente considerato il più grande collezionista in quel campo.
Il 24 febbraio sarà presentata una nuova installazione di James Richards (Cardiff, 1983), concepita appositamente per le sale storiche del Castello di Rivoli e ispirata alla Stanza della Torre della Villa Cerruti. Sempre il 24 febbraio verrà inaugurata al Castello di Rivoli la mostra “Giorgio Morandi. Capolavori dalla Collezione di Francesco Federico Cerruti”, un nucleo di dipinti del grande Maestro del Novecento. Le sue opere verranno accostate a quelle di Ettore Spalletti (Cappelle sul Tavo, 1940 – 2019) appartenenti alle Collezioni permanenti del Museo. Contestualmente, nella Manica Lunga verrà presentato un progetto inedito del giovane artista italiano Renato Leotta (Torino, 1982).
La bella stagione al Castello di Rivoli, con Anne Imhof e una mostra nella mostra
Il programma espositivo del Castello di Rivoli proseguirà l’11 maggio 2020 con la mostra dedicata ad Anne Imhof (Giessen, Germania, 1978). Le sue performance, i suoi quadri e le sue installazioni parlano della durezza del nostro mondo attraverso un linguaggio radicalmente espressionista e aderente alle criticità del contemporaneo. La mostra è un progetto in tre capitoli ed è commissionata da Art Institute of Chicago, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e Tate Modern di Londra. La mostra, che aprirà al pubblico con una grande performance concepita appositamente dall’artista per lo spazio della Manica Lunga, comprende installazioni, dipinti e sculture in un inedito allestimento che racchiude opere nuove e meno recenti, tra le quali spicca una selezione di intimi disegni inediti.
L’autunno 2020 sarà al Castello di Rivoli sotto il segno degli Espressionismi e sarà caratterizzato dalla prosecuzione della mostra dedicata ad Anne Imhof, i cui spazi nella Manica Lunga ospiteranno al loro interno la grande mostra “Espressioni”, che sarà presentata anche in altre sedi al Castello di Rivoli, nella Città di Rivoli e nella Città di Torino. La mostra collettiva indaga fratture e crisi che ricorrono nella storia dell’arte e che spesso accompagnano a livello culturale momenti di grande innovazione scientifica e tecnologica. Un percorso diacronico che va dalla preistoria al tardo Medioevo, dal Manierismo all’Espressionismo e al Neoespressionismo, per arrivare al contemporaneo, tra artisti esponenti di viersi contesti culturali e geografici, tra i quali James Ensor, Egon Schiele, Jacopo da Pontormo, Jusepe de Ribera, Käthe Kollwitz, Pablo Picasso, Charlotte Salomon, William Kentridge, Ed Atkins, Anne Imhof, Enrico David.
Nell’ambito di Espressioni, saranno presentate le mostre focus, quali quella dedicata dal CRRI-Centro di Ricerca Castello di Rivoli al critico e curatore Achille Bonito Oliva, che ha coniato il neologismo Transavanguardia per raccontare il Neoespressionismo italiano, e alle artiste Kai Althoff e Marianna Simnett. In autunno, inoltre, il Museo dedicherà una mostra personale a Giulio Paolini (Genova, 1940) nel suo ottantesimo anniversario.
La mostra di Michael Rakowitz, “Legatura imperfetta”, proseguirà fino al 19 gennaio 2020 nella Manica Lunga, mentre fino alla tarda primavera sarà visibile al terzo piano del Castello di Rivoli la mostra di Claudia Comte.