Categorie: Moda Musei

Firenze, Palazzo Pitti, riapre il Museo della Moda e del Costume

di - 18 Dicembre 2023

Ci sono voluti tre anni di lavoro ma finalmente ha riaperto con un importante allestimento di 12 nuove sale il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, un vero viaggio nella moda con una selezione di 50 creazioni che hanno fatto storia. Si parte dal mantello-kimono creato da Mariano Fortuny per Eleonora Duse, la tunica flapper anni Venti di Chanel, lo splendore delle paillettes della mise indossata da Franca Florio e gli abiti da sera sgargianti di Elsa Schiaparelli, fino al lusso regale delle creazioni di Emilio Schubert, il sarto delle dive negli anni Cinquanta (celebri i suoi capi per Gina Lollobrigida e Sophia Loren). Non mancano creazioni più recenti, dalle stravaganze geometriche del vestito di Patty Pravo ideato nei primi Ottanta da Gianni Versace, la sensualità essenziale della guaina nera firmata Jean Paul Gaultier e resa celebre da Madonna, l’allure da sogno della collezione di Gianfranco Ferré per Dior negli anni Novanta.

Sala con abiti anni ’80 e guaina resa famosa da Madonna (sulla destra)

La selezione degli abiti e accessori è stata affidata a Vanessa Gavioli, curatrice del Museo della Moda, che ha commentato: «Per l’esposizione permanente la scelta curatoriale si è orientata sui capi più rilevanti della collezione; questi sono stati prima restaurati e poi interpretati attraverso il complesso processo di vestizione e di mise-en-scène, nelle sale della neoclassica Palazzina della Meridiana, grazie a un gruppo di lavoro altamente qualificato. Ne è risultato un percorso da sogno dove trionfano gli abiti da sera, ma non mancano capi da giorno e accessori».

La storia del Museo della Moda

Il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti fu inaugurato col nome di Galleria del Costume l’8 ottobre 1983 da Kirsten Aschengreen Piacenti, figura cardine nella formazione dell’attuale complesso museale di Palazzo Pitti. L’idea di istituire una galleria dedicata ai costumi storici – la prima in Italia – era maturata alla fine degli anni Settanta, nell’ambito della risistemazione del Museo degli Argenti, di cui Piacenti era direttrice.

Subito dopo l’apertura del Museo, Tirelli offrì in dono un consistente nucleo della sua collezione, composto non solo da abiti storici di grande pregio, ma anche da costumi di scena accompagnati da bozzetti che ne documentavano la genesi creativa. Durante gli anni della direzione Piacenti la collezione crebbe in maniera esponenziale. Tra le donazioni più significative vi furono quelle Tornabuoni-Lineapiù, Emilio Pucci e Roberta di Camerino.

Gucci Miniabito da sera 1987 Dono Patty Pravo, 2013

Nel decennale della nascita del museo la raccolta contava migliaia di pezzi e aveva al suo attivo, oltre a cinque selezioni permanenti, nove mostre tematiche, ognuna dedicata ad un aspetto particolare della evoluzione della moda.

Negli ultimi anni, con Eike Schmidt a capo delle Gallerie degli Uffizi, il museo della Moda aperto le proprie collezioni alla contemporaneitĂ , grazie anche a recenti donazioni elargite dal Centro di Firenze per la Moda Italiana e Pitti Immagine che hanno consentito di integrare numerosi pezzi maschili con le collezioni preesistenti, principalmente incentrate sulla moda femminile.

Non solo abiti ma va anche in scena il gusto di un’epoca nel suo evolversi, come precisa l’ormai ex direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt (appena annunciata la sua nomina al Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli): «I lavori negli ambienti delicatissimi di Palazzo Pitti hanno tempi di gestazione naturalmente lunghi anche per le ricerche che precedono ogni intervento, ma i risultati sono sempre stupefacenti, come quelli che ammiriamo oggi nel Museo della Moda e del Costume. Non sono solo gli abiti ad essere presentati, ma anche le sale restaurate e con una nuova illuminazione adatte alla presentazione e alla conservazione dei tessuti. Le creazioni degli stilisti appaiono così non solo come testimonianza del gusto di un’epoca che ha visto straordinari cambiamenti, o come attestazioni del genio degli stilisti, ma anche come oggetti d’arte in sé, come sculture o dipinti di stoffa, pelle, perline, fili colorati, piume. Per il fantastico lavoro che tutti possono ammirare a partire da oggi voglio ringraziare in modo particolare tutti i componenti del gruppo di lavoro curiatoriale che nel corso degli ultimi anni hanno contribuito a creare il nuovo concetto allestitivo e a selezionare i capi della prima rotazione, gli architetti e le restauratrici che, tutti insieme hanno consentito la realizzazione del nuovo allestimento».

Con questo opening, Firenze riesce, ben prima di Milano, a rendere operativo e fruibile un Museo della Moda, un unicum nel panorama italiano. D’altra parte se l’atto fondante della moda italiana si deve proprio all’intuizione di Giovanni Battista Giorgini, che organizza nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, il 22 luglio 1952, la prima sfilata di moda italiana, pare quindi naturale che la sua moderna rappresentazione dovesse tornare a Firenze nello stesso Palazzo che l’ha vista nascere. Milano, che ha visto la nascita del prêt-à-porter ed è diventata la città della comunicazione, deve ancora capire, al di là dei particolarismi dei singoli stilisti e maison, che strada prendere ma il percorso appare ancora molto lungo e ricco di insidie.

Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti: la fotogallery dell’allestimento

Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, veduta dell’allestimento, Firenze 2023
Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, veduta dell’allestimento, Firenze 2023
Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, veduta dell’allestimento, Firenze 2023
Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, veduta dell’allestimento, Firenze 2023
Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, veduta dell’allestimento, Firenze 2023
Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, veduta dell’allestimento, Firenze 2023
Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, veduta dell’allestimento, Firenze 2023
Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, veduta dell’allestimento, Firenze 2023

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