Alla Fondazione Antonio Dalle Nogare 1 – ∞ : L’estetica del tempo è l’ultimo appuntamento oggi, 8 agosto, di Summer Series, il ciclo di incontri per conoscere le opere della collezione e i suoi artisti.
Dopo gli approfondimenti dedicati a all’Arte concettuale e alla Body Art, è oggi il tema è il tempo, con Julian Rosefeldt e il suo lavoro Manifesto di Julian Rosefeldt, che qualcuno ricorderà dalla grande mostra al PalaExpo a Roma lo scorso anno, in cui l’attrice Cate Blanchett vesti i panni di tredici diversi personaggi per interpretare altrettanti manifesti sul concetto di arte, riprende le tematiche affrontate durante il percorso della visita guidata.
Per tutta la giornata di oggi, a partire dalle 11.00, e fino a mezzogiorno di domenica 9 agosto, sarà possibile vedere gratuitamente il film in streaming tramite il sito della Fondazione, cliccando qui.
Per chi si trova a Bolzano, inoltre, oggi alle 10.00 ci sarà una visita guidata in lingua italiana alla collezione e alle 11.30 in lingua tedesca, durante al quale saranno evidenziati alcuni parallelismi tra le opere in collezione e il film.
Entrambe le visite guidate sono gratuite, ma la prenotazione è obbligatoria: per prenotare potete scrivere a visit@fondazioneantoniodallenogare.com oppure telefonare al numero 0471 971 626.
«1 – ∞: L’estetica del tempo è l’ultimo di tre appuntamenti che si avvicendano tra giugno e agosto 2020 per presentare la collezione di Antonio Dalle Nogare. Questa trilogia mostra, in modo lineare ma non necessariamente cronologico, come nascono le opere degli artisti esposti in collezione, guardando alle stesse tematiche da diverse angolazioni e rispecchiando la società del proprio tempo.
La nascita dell’arte concettuale, vista attraverso tre opere dell’artista Robert Barry, era il tema del primo capitolo della Summer Series; il secondo appuntamento era invece incentrato sul tema del corpo – quello dell’artista o dello spettatore – finalmente al centro della pratica artistica, dall’Happening alla Body Art, prendendo in analisi opere di Ana Mendieta, Charles Atlas e altri.
Nel capitolo conclusivo di questa Summer Series ci dedichiamo ad un tema tangibile ed emozionante dell’arte contemporanea: il tempo. Tempo visto come affermazione da parte dell’artista della caducità della propria esistenza, come vero e proprio medium o mezzo creativo, o come soggetto di un’opera in quanto tale. Il tempo come progetto di vita, come strumento per illustrare storie o per scavare nel passato. Da Roman Opalka a On Kawara, vedremo come i singoli artisti presenti nella collezione Antonio Dalle Nogare utilizzino in maniera del tutto personale il concetto di Tempo nelle proprie opere», ha spiegato la Fondazione.
Divenuta Fondazione aperta al pubblico nel xxx, «la collezione privata di Antonio Dalle Nogare nasce a metà degli anni Ottanta. Al centro della collezione la sua passione per l’arte concettuale e minimal, con opere dei maestri della seconda metà del XX secolo – si citano tra gli altri Carl Andre, Robert Barry, Günther Förg, Dan Graham, On Kawara, Martin Kippenberger, Joseph Kosuth, Richard Long, Piero Manzoni, Olivier Mosset, Blinky Palermo, Richard Long, James Turrell – così come dei protagonisti dell’Arte Povera – Giovanni Anselmo, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Giuseppe Penone ed altri.
A questo nucleo fondamentale si aggiungono costantemente opere di artisti contemporanei, che nelle sale espositive si interfacciano in un dialogo concettuale con i grandi maestri», spiega la Fondazione nel sito web.
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