02 luglio 2024

Cosa cambia alle Gallerie degli Uffizi: gli obiettivi del neodirettore Simone Verde

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Un museo accessibile, attento alla ricerca ma anche alla gestione del pubblico. E non manca uno sguardo sulla moda: ecco come saranno gli Uffizi dei prossimi anni

Gallerie degli Uffizi, Firenze

Depositi aperti, un centro dedicato a studiosi di livello internazionale, un’attenzione particolare alla storia delle collezioni e un occhio alla moda. Queste alcune delle linee guida e delle attività anticipate oggi da Simone Verde alla sua prima conferenza come direttore delle Gallerie degli Uffizi, dopo la nomina giunta nel dicembre 2023. «Totale continuità amministrativa, l’unica discontinuità è che il mio predecessore si chiamava Eike Schmidt (oggi direttore del Museo di Capodimonte di Napoli, ndr) e io mi chiamo Simone Verde»: è dunque una visione nuova ma senza interruzioni quella del nuovo direttore, che ha rimarcato la centralità del museo fiorentino sia per la ricerca scientifica che per la sua utilità pubblica. Ed è bilanciando queste due direttive che ci si muoverà per l’immediato futuro.

Simone Verde agli Uffizi di Firenze

Primo obiettivo sarà dunque creare un centro per i Museum Studies con la partecipazione dei più importanti studiosi internazionali: la sede preposta dovrebbe sorgere al Casino del Cavaliere nel Giardino di Boboli. Altro obiettivo principale è ricomporre il patrimonio storico con sezioni di storia delle collezioni, sia agli Uffizi, al pian terreno, che a Palazzo Pitti, nella sala Bianca. Agli Uffizi poi riapriranno le sale dei pittori fiamminghi e sarà quindi ricostruito il Ricetto delle Iscrizioni, un ambiente della Galleria allestito quale ingresso monumentale nella prima metà del Settecento. Queste due sale sono quasi pronte e dovrebbero essere inaugurate il 31 luglio alla presenza del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. E poi, entro la fine dell’anno, aprirà tutto il Corridoio Vasariano. «Stiamo lavorando sull’allestimento con l’equipe scientifica», ha specificato il neodirettore.

Il Giardino di Boboli

Per Palazzo Pitti, l’idea è aprire i depositi di mobili e arazzi, proponendo anche il riallestimento degli ambienti del tesoro mediceo ma, per il momento, l’attenzione è tutta rivolta alla riapertura del museo della moda: inaugurazione il 16 luglio. A questo proposito, Verde ha anticipato di star lavorando «A un grande progetto della moda, che avrà grande risonanza mediatica internazionale». «Per il futuro sarà fondamentale creare un museo ad hoc per i bambini (sarà al piano terra degli Uffizi, ndr) su questo avremo l’appoggio di Friends of Florence che finanzierà l’iniziativa», ha continuato Verde.

Il Giardino di Boboli

In merito al problema del sovraffollamento, Verde si è mostrato ottimista: «Le code non sono più così lunghe, sono state abbattute in parte abolendo il biglietto cartaceo, mossa che ha snellito l’accesso; la strategia contro il sovraffollamento è duplice: aumentare orario di apertura, e lo stiamo facendo con aperture serali, e poi diluire il flusso “dirottando” su Palazzo Pitti». C’è poi una questione strutturale: «Il piazzale degli Uffizi non è in condizioni ottimali, ci sono troppi cantieri, dunque la biglietteria verrà spostata sul retro. Abbiamo incaricato architetti Gucciardini e Magni, ci sarà un ingresso monumentale che permetterà di accogliere come si deve chi entra in questo bellissimo museo». Che sarà sempre più diffuso: «Il ministro della Cultura ha chiesto di estendere Uffizi sul territorio a Villa medicee Careggi e Montelupo Fiorentino. Focalizzeremo ulteriormente quel giusto progetto di rapporto con il territorio su queste due sedi».

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