Tante le attese per la riapertura dei musei, che si era iniziata a intravedere a inizio gennaio (ne avevamo parlato qui e qui). Da oggi, in seguito alle disposizioni del DPCM del 14 gennaio 2021, i musei nelle regioni classificate Zona Gialla potranno riaprire al pubblico nei giorni feriali, mentre dovranno rimanere chiusi nei giorni festivi.
Molti musei hanno scelto di celebrare la riapertura offrendo l’ingresso libero ai visitatori o biglietti a prezzo ridotto, mentre proseguono gli ingressi contingentati, i percorsi unidirezionali e l’obbligo dell’uso dei dispositivi di protezione individuale.
Alcuni musei hanno diramato note stampa per comunicare la riapertura, con le dichiarazioni dei direttori. Eccone alcune qui sotto.
(Per le mostre in corso, gli orari di apertura e tutte le informazioni sulle visite vi invitiamo a consultare i siti web dei singoli musei.)
«Il MACTE – Museo di Arte contemporanea di Termoli riapre al pubblico lunedì 18 gennaio 2021 con un nuovo allestimento della collezione permanente curato dalla Direttrice artistica Caterina Riva e ingresso gratuito per tutti.
Da Mirella Bentivoglio a Benni Bosetto, da Gastone Novelli a Riccardo Baruzzi, passando per Carla Accardi, Mario Schifano, Nanda Vigo, Sergio Lombardo, Dadamaino e Giuseppe Uncini un percorso unico tra i vincitori del Premio Termoli, dal 1955 ai giorni nostri. Grazie al premio e alla sua storia Termoli si pone oggi nel panorama nazionale e internazionale come un attento osservatorio delle sperimentazioni artistiche dal secondo Novecento fino ai giorni nostri. Le opere entrate a far parte della collezione a seguito di questo riconoscimento e presentate nelle sale in un nuovo percorso permettono oggi di guardare alla storia dell’arte degli ultimi settant’anni con uno sguardo nuovo», ha spiegato il museo.
«Il riallestimento del MACTE – ha dichiarato Caterina Riva – è il frutto di un mio primo avvicinamento alla Collezione del Premio Termoli e della volontà di curare un percorso che, non seguendo un ordine cronologico o tematico, vuole presentare sia le problematiche che le potenzialità delle opere conservate presso il Museo. La giustapposizione di opere da tempi e contesti differenti vuole mostrare diverse strategie e materiali, e annunciare una dialettica di significati e significanti dei linguaggi artistici che da storici si fanno contemporanei e viceversa.
In parallelo alla selezione e installazione di opere nelle sale, abbiamo iniziato una ricerca su opere e artisti che fanno parte della Collezione del Premio Termoli, invitando critici e curatrici, artisti e artiste a scrivere dei testi su opere selezionate, offrendo al pubblico degli approfondimenti redatti da persone che per frequentazione, esperienza o studi hanno un punto di vista privilegiato su di esse. I testi che stiamo raccogliendo saranno a disposizione sia nelle sale del Museo che sul nuovo sito in via di sviluppo del MACTE».
«Finalmente dopo un lungo periodo di chiusura la Stazione dell’Arte riapre le sue porte per accogliere i visitatori. Pur coscienti del delicato periodo che stiamo vivendo, crediamo che sia importante dare un segnale forte del ruolo che l’arte, ma più in generale la cultura, può avere nella qualità della vita di ciascuno di noi. Affrontiamo questa nuova sfida animati dalla consapevolezza che il museo sia un luogo fondamentale per l’intera comunità e che possa rivestire un ruolo decisivo nella graduale ripresa, che ci auspichiamo porti a una vera e propria rinascita per il nostro territorio”, ha dichiarato Davide Mariani, Direttore della Stazione dell’Arte».
Il museo riprende la programmazione espositiva (qui avevamo parlato della programmazione 2021) con la mostra “Maria Lai. Fame d’infinito” e «a corollario della visita al Museo Stazione dell’Arte il pubblico potrà scoprire in piena libertà e autonomia anche il Museo a cielo aperto “Maria Lai” composto da oltre dieci opere e interventi ambientali realizzati non solo da Maria Lai ma anche da altri grandi artisti come Costantino Nivola, Guido Strazza, Luigi Veronesi e Marcello Maloberti».
«La riapertura del 18 gennaio segna anche la conclusione di #LaFrana, l’iniziativa online della Fondazione Stazione dell’Arte lanciata il 20 novembre 2020 nell’ambito della mostra “Sii albero” di Stefano Boeri».
«In ottemperanza al Dpcm del 16 gennaio 2021 che ufficializza l’apertura dei musei nelle regioni in zona gialla, il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato annuncia che da mercoledì 20 gennaio potrà accogliere nuovamente i suoi visitatori (qui avevamo parlato della programmazione 2021), in piena sicurezza e con le proroghe delle mostre e progetti in corso: “Jacopo Benassi. Vuoto”; “Protext!” e “Litosfera”», ha annunciato il museo.
«Abbiamo già dimostrato come un luogo della cultura possa essere un presidio importante e sicuro per la collettività in un periodo difficile come quello che stiamo tutti vivendo – ha dichiarato Cristiana Perrella, Direttrice del Centro Pecci –. Con la riapertura vogliamo continuare a dare un segnale positivo di energia e accoglienza. Le nostre procedure di sicurezza sono state sempre accurate: siamo un museo grande, con sale ampie e spazi esterni importanti, in cui il distanziamento fisico e la gestione contingentata del flusso di visitatori sono facili da attuare. Riaprire le porte del museo al pubblico è un’opportunità per aumentare la familiarità con il museo e con il suo ruolo di servizio d’interesse generale, per offrire ai cittadini cibo per la mente e una forma di socialità e condivisione sicura, in un momento in cui ce n’è un enorme bisogno».
«Dopo la chiusura straordinaria, disposta dal DPCM del 03.11.2020, il Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina della Regione Campania riaprirà lunedì 18 gennaio 2021 alle ore 10.00 […]. Oltre alla collezione permanente, saranno visitabili la mostra di Mathilde Rosier “Le massacre du printemps” (fino al 1 febbraio 2021), il percorso espositivo “Alessandro Mendini piccole fantasie quotidiane”, e il playground-installazione di Temitayo Ogunbiyi “Giocherai nel quotidiano, correndo”, queste ultime due prorogate fino al 5 aprile 2021.
«Il Presidente Sgarbi ha parlato di “festa Grande” annunciando l’apertura al pubblico lunedì 18 gennaio dell’attesa mostra su Giovanni Boldini, nel novantesimo anniversario della morte. In primavera l’esposizione sarà poi riallestita a Parigi, al Petit Palais.
Sgarbi ha inoltre comunicato l’arrivo di una importante opera attribuita a Caravaggio, la Maddalena in estasi: “Di questo capolavoro esistono diverse copie, al Mart arriverà da Londra quella che a parere mio e di molti importanti studiosi è l’originale, la più bella versione conosciuta e recentemente ritrovata in una collezione privata”. La Maddalena andrà ad arricchire l’esposizione Caravaggio. Il Contemporaneo prorogata fino al 5 aprile, data di chiusura anche della mostra di Boldini», si legge nel comunicato stampa.
“Il Mart di Rovereto – sono le parole Sgarbi riportata dal comunicato stampa del museo – è il primo museo d’Italia che riapre al pubblico dopo la lunga chiusura di questi mesi di restrizioni e lo fa con grandi progetti e continue sorprese. Apriamo tutte le nostre sedi, apriamo con le collezioni e le mostre allestite, le abbiamo preparate nelle scorse settimane in attesa di poter accogliere i visitatori. Da lunedì si potrà e noi già oggi siamo qui; non abbiamo perso nemmeno un minuto per non sottrarre neppure un altro giorno al pubblico che ha diritto a godere delle mostre, dei musei, della cultura, come ‘servizi essenziali’».
Tante le novità con cui la Reggia di Caserta accoglie i visitatori: «i nuovi allestimenti della collezione Terrae Motus e del Presepe Reale, gli spazi restaurati, i cantieri “parlanti” nei cortili, le nuove prospettive offerte dai corridoi degli Appartamenti Reali, le offerte dedicate agli abbonati dai concessionari dei servizi. […] Interventi ancora da completare e alcuni già terminati. Fervente l’attività di cura avviata con fondi speciali ma anche fondi ordinari nella “fabbrica vanvitelliana”». Saranno visitabili anche il Parco Reale e il Giardino Inglese.
«Pronti ad aprire Boboli già da martedì – aveva anticipato all’ANSA il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, che aveva aggiunto: «Il primissimo monumento ad aprire appena sarà pubblicato in gazzetta il dpcm sarà la Loggia dei Lanzi, probabilmente nella giornata di lunedi, subito dopo, appunto da martedì, Boboli». Per la galleria degli Uffizi invece, ribadisce il direttore, «ci vorrà necessariamente un pochino più di tempo, ci sono da affrontare procedure amministrative complesse legate alle tante ditte esterne che lavorano con noi e al loro personale che deve essere richiamato dalla cassa integrazione (ANSA)».
Ad aprire saranno anche, in Sardegna, il MAN di Nuoro, il Museo Nivola, l’Archeologico di Cagliari e la Pinacoteca, l’Antiquarium Arborense di Oristano; in Campania il MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Museo e Real Bosco di Capodimonte, Parco Archeologico di Pompei e il Museo Archeologico di Stabia Libero d’Orsi; in Toscana, il Museo della Città a Livorno e il Museo Civico G.Fattori a Villa Mimbelli, i Musei Civici di Pistoia (Museo Civico d’arte antica in Palazzo Comunale, Museo dello Spedale del Ceppo e Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni); numerosi musei della Basilicata, tra cui il Museo nazionale archeologico di Metaponto e il Museo nazionale archeologico della Siritide di Policoro, il Museo archeologico nazionale della Basilicata Dinu Adamesteanu, il Museo Archeologico nazionale di Muro Lucano e il Museo archeologico nazionale dell’Alta Val d’Agri di Grumento Nova.
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