Categorie: Musei

I Musei Vaticani riaprono le collezioni etnografiche africane e americane

di - 20 Marzo 2023

Per celebrare la riapertura della sezione africana e americana, la scorsa settimana i Musei Vaticani hanno messo nuovamente in mostra i pannelli di rafia ruandese inviati dai missionari cattolici in Vaticano per un’esposizione del 1925 e, oggi, finemente restaurati. La mostra al Museo Etnologico Anima Mundi prevedeva una presentazione scientifica del processo di restauro e della ricerca che lo ha preceduto, con consultazioni con il museo etnografico del Ruanda e il Museo reale belga per l’Africa centrale.

Realizzati in bambù e fibre vegetali intrecciate, i paraventi Insika nascono come elementi d’arredo posti all’interno di residenze regali al fine di delimitare gli spazi da dedicare a diverse attività. Le operazioni di tessitura e intreccio delle fibre erano affidate per lo più a donne di alto rango, che replicavano motivi tradizionali. I pannelli dei Musei Vaticani sono decorati con raffinate forme geometriche ispirate a elementi del mondo animale e vegetale e il singolare intreccio di linee diagonali crea un gioco dinamico di chiaroscuri. I restauri sono stati condotti nel Laboratorio Polimaterico dei Musei Vaticani, con il coordinamento di Stefania Pandozy.

Restauro dei paraventi Insika del Ruanda

In un momento nel quale i musei etnografici in Europa e Nord America sono alle prese con le richieste dei gruppi indigeni e delle ex colonie di restituire manufatti risalenti all’epoca coloniale, la questione è controversa e urgente. La direttrice del museo, Barbara Jatta, non vi ha fatto un riferimento specifico nel suo intervento all’inaugurazione, sottolineando però l’impegno dell’Anima Mundi per la trasparenza e il «Dialogo con le diverse culture» e mettendo in evidenza come l’inaugurazione dei pannelli ruandesi abbia rappresentato un momento per celebrare la riapertura della sezione africana e americana del museo, nonché il 50mo anniversario del trasferimento dell’intera collezione negli stessi Musei Vaticani.

La questione della collezione etnografica vaticana è emersa lo scorso anno, quando gruppi indigeni del Canada sono venuti in Vaticano per ricevere le scuse di Papa Francesco riguardanti il sistema scolastico residenziale canadese gestito dalla chiesa. La Truth and Reconciliation Commission canadese ha affermato che la politica di rimuovere con la forza i bambini indigeni dalle loro famiglie nel tentativo di assimilarli nella società cristiana canadese equivale a “genocidio culturale”. Le delegazioni delle Prime Nazioni, Metis e Inuit hanno visitato il museo Anima Mundi e visionato opere parte del loro patrimonio culturale. I rappresentanti in seguito hanno affermato di pretendere la restituzione dei lavori o quantomeno di avervi accesso in modo da permetterne gli studi dalla popolazione indigena a cui appartengono.

Il Vaticano ha a lungo insistito sul fatto che la base della sua collezione etnografica derivasse da “doni” a papa Pio XI che, nel 1925, organizzò una grande mostra nei giardini vaticani per celebrare la portata globale della chiesa, i suoi missionari e la vita delle popolazioni indigene evangelizzate. Nacque così il Museo Missionario Etnologico, che fu ospitato nel palazzo Laterano fino al suo trasferimento, avvenuto agli inizi degli anni Settanta, nella sede attuale all’interno dei Musei Vaticani.

Alcuni ricercatori oggi si chiedono giustamente se i popoli indigeni fossero davvero in grado di acconsentire a tali “doni” date le dinamiche di potere dell’epoca. L’argomento resta aperto. Attualmente, il Museo Etnologico conserva oltre 80mila opere e manufatti, tra reperti preistorici provenienti alle testimonianze delle grandi tradizioni spirituali asiatiche, dalle produzioni dei popoli africani a quelle degli abitanti dell’Oceania e dell’Australia.

Articoli recenti

  • Musei

Chi guiderà il MART? Otto candidati al colloquio finale per la direzione del museo trentino

Annunciati i nomi dei candidati ammessi al colloquio per la direzione del MART di Trento e Rovereto e del Museo…

19 Giugno 2025 12:08
  • Progetti e iniziative

Roommates Atto III, convivere è condividere: tre mostre allo Spazio Studi Arte

Tre stanze per esplorare il confine tra pubblico e privato, in una sede non convenzionale: allo Spazio Studi Arte di…

19 Giugno 2025 11:25
  • Fiere e manifestazioni

miart 2026: le prime novità dalla fiera di Milano, che fa 30 anni e cambia sede

miart, la fiera d’arte moderna e contemporanea di Milano, fa 30 anni e li celebra ricordando il centenario di due…

19 Giugno 2025 10:10
  • Arte contemporanea

Respirare è un’opera d’arte: l’installazione di Bruna Esposito a Roma

Il giardino dell’Ospitale Santa Francesca Romana a Roma una installazione di Bruna Esposito ci invita a riconsiderare il nostro tempo,…

19 Giugno 2025 9:30
  • Mostre

“Il cielo sopra il portego”: a Venezia il firmamento entra nella Scuola Grande di San Marco

La Galleria BPER Banca presenta presso la Scuola Grande di San Marco di Venezia due opere provenienti dalla propria collezione,…

19 Giugno 2025 0:02
  • Mercato

Art Basel che move gli affari e l’altre stelle

Quello che abbiamo visto a Basilea nei giorni di preview, da Mark Rothko a David Hockney. E quello che i…

18 Giugno 2025 22:50