L’ICOM International Council of Museums ha lanciato una call per assegnare la prima edizione dell’ICOM Award, un premio per riconoscere lo sviluppo di pratiche di sostenibilità nei musei. Con questo riconoscimento, la principale organizzazione internazionale non governativa che rappresenta i musei e i suoi professionisti intende rafforzare il suo impegno nei confronti dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, nel tentativo di ispirare un’accelerazione nella messa in atto di progetti per l’ambiente, che portino a cambiamenti a lungo termine non solo per il settore museale ma anche per il nostro futuro. Nella definizione più aggiornata di museo stabilita proprio dall’ICOM nell’agosto del 2024, il tema è citato espressamente: «Aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità»
D’altra parte, il settore culturale non è esente da responsabilità. Frequentissimi sono infatti gli spostamenti di persone e di opere da un capo all’altro del mondo, per non parlare di concentramenti a dir poco effimeri – il tempo di una fiera o dell’inaugurazione di una mostra – in aree specifiche e altamente urbanizzate. L’impatto dell’arte non è di certo comparabile a quello degli allevamenti intensivi ma la questione esiste. Qualche anno fa, alcune gallerie e diversi musei decisero riunirsi in un collettivo dal nome programmatico, la GCC – Gallery Climate Coalition, il cui obiettivo è «Creare un mondo dell’arte responsabile per l’ambiente», agendo per ridurre le emissioni di CO2 del settore di almeno il 50% entro il 2030. Gli ultimi aggiornamenti risalgono al giugno di quest’anno: «Abbiamo lavorato duramente sulla riqualificazione del Carbon Calculator», uno strumento che permette di calcolare l’impronta lasciata dalla filiera espositiva, dalla logistica agli allestimenti.
Ma oltre agli spostamenti, anche lo stoccaggio ha il suo impatto. «Francamente, sembra che le cose non stiano migliorando», ha detto Francis Petit, direttore dell’ufficio di New York per la società di logistica d’arte Gander & White, «Gli attuali cambiamenti climatici sono esattamente ciò che non vuoi quando immagazzini opere d’arte». Petit ha fatto notare come il clima estivo a New York sia diventato più torrido e con forti piogge e inondazioni più frequenti, dovute a uragani e tempeste tropicali. Le aziende di stoccaggio di opere d’arte cercano di evitare il più possibile bruschi cambiamenti di temperatura e umidità per prevenire danni in particolare ai lavori più fragili, come quelli su legno o su carta. Per mantenere gli ambienti a temperatura stabile e monitorare e rendere stabile il livello di umidità, Petit ha stimato che la struttura di New York di Gander & White consuma da due a tre volte più elettricità durante i mesi estivi.
Il problema riguarda anche i musei e i siti archeologici. Solo per indicare i casi più recenti, in Italia, Il 29 luglio, la Galleria Doria Pamphilj di Roma è rimasta chiusa per il tropo caldo, mentre a giugno l’Acropoli di Atene ha chiuso per due giorni a causa di un’ondata di caldo record, tra i 41 e i 42 gradi e non è la prima volta che succede.
«ICOM sostiene il ruolo e la responsabilità dei musei nel dare forma a futuri sostenibili per tutti. In linea con la Risoluzione n.1 adottata alla 34a Assemblea Generale dell’ICOM “Sulla sostenibilità e l’attuazione dell’Agenda 2030, trasformare il nostro mondo”, il Premio ICOM conferisce una piattaforma per i musei per abbracciare gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite», ha dichiarato Medea Sógor Ekner, Direttore generale dell’ICOM.
I musei membri dell’ICOM potranno inviare la loro candidatura fino al 30 settembre 2024. Le proposte saranno valutate da una giuria internazionale sulla base dei cinque obiettivi citati nell’Agenda 2030: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partenariato. «Accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità. Accogliamo con favore una vasta gamma di proposte provenienti da ogni tipo di museo, affrontando vari obiettivi di sviluppo sostenibile. Sono orgogliosa di celebrare un’iniziativa sostenibile basata sulle migliori pratiche con la nostra comunità mondiale», ha commentato Emma Nardi, Presidente ICOM.
La cerimonia di premiazione dell’ICOM Award si svolgerà durante la 27ma Conferenza generale ICOM, a novembre 2025, a Dubai. Una delle città meno sostenibili del pianeta, con la sua pista innevata nel Mall of the Emirates e le sue isole artificiali, create drenando i fondali marini.
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