03 giugno 2024

ICOM, una nuova direttrice per l’organizzazione mondiale dei musei: chi è Medea Sógor Ekner

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Storica dell’arte di origini ungheresi, con esperienza decennale nel settore in Svezia, Medea Sógor Ekner è stata nominata direttrice generale dell’ICOM, l’organizzazione che riunisce i musei di tutto il mondo

Medea S. Ekner, G20 Culture Ministers Meeting, Varanasi, India, 2023.
Medea S. Ekner, G20 Culture Ministers Meeting, Varanasi, India, 2023

Medea Sógor Ekner è la nuova direttrice generale dell’ICOM – International Council of Museums, l’organizzazione non governativa istituita nel 1946 che riunisce i musei internazionali e ne stabilisce gli standard professionali ed etici. Nel suo ruolo Ekner lavorerà a stretto contatto con il board di ICOM, che attualmente è presieduto dall’italiana Emma Nardi, e con i vari comitati nazionali, in particolare per perseguire gli obbiettivi del piano strategico 2022-2028, incentrato, tra l’altro, sulla sostenibilità, sulla democratizzazione e la trasparenza dei musei. «L’ICOM valorizza il suo patrimonio storico, ma riconosce anche la necessità di un’istituzione rinnovata che si adatti al mondo di oggi. Sono convinto che Medea Ekner, in qualità di direttrice generale, sia la persona ideale sia per preservare le nostre tradizioni che per promuovere l’innovazione», ha dichiarato Nardi.

Nata il 5 aprile 1974 a Budapest, storica dell’arte, con oltre 25 anni di esperienza nel settore dell’arte e dei musei tra Svezia e Nuova Zelanda, Ekner è stata co-organizzatrice della Biennale Internazionale di Scultura di Borås, in Svezia, presentando opere di artisti come Jim Dine, Tilda Lovell, Frank Stella, Anthony Gormley, Tony Cragg, Kaarina Kaikkonen, tra gli altri. Ekner è stata anche vicepresidente del Consiglio consultivo dell’ICOM e ha ricoperto anche altri ruoli significativi nell’organizzazione, come presidente di ICOM Svezia e come membro del consiglio di amministrazione della ICOM Nord Regional Alliance.

Attualmente, l’ICOM, che è l’unica organizzazione globale nel campo museale, conta oltre 53mila professionisti attivi in più di 129 Paesi, 120 comitati nazionali, 34 comitati internazionali, otto alleanze regionali, 21 organizzazioni affiliate, tra cui la Blue Shield, fondata nel 1996 per proteggere il patrimonio culturale mondiale da minacce quali conflitti armati e disastri naturali. A questo proposito, l’ICOM stila una lista rossa di beni a rischio. Particolarmente rilevante la definizione di museo, periodicamente aggiornata e modificata, che contribuisce a identificare le priorità delle istituzioni museali e le modalità attraverso cui perseguirle. L’ultima definizione è stata approvata nell’agosto del 2022, nell’ambito della 26ma Conferenza Generale ICOM tenutasi a Praga: «Un museo è un’istituzione permanente, senza fini di lucro, al servizio della società che ricerca, raccoglie, conserva, interpreta ed espone il patrimonio materiale e immateriale. Aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità. Operano e comunicano eticamente, professionalmente e con la partecipazione delle comunità, offrendo svariate esperienze di educazione, divertimento, riflessione e condivisione delle conoscenze».

«Sono onorata della rinnovata fiducia da parte del comitato esecutivo dell’ICOM, onorata di accettare questa responsabilità ed entusiasta di realizzare gli obiettivi e le missioni, nonché di affrontare le sfide, di un’organizzazione globale in transizione», ha commentato Ekner, mettendo in evidenza il momento si grandi cambiamenti che stanno interessando l’organizzazione e, per estensione, i musei in tutto il mondo. «Sono lieta di guidare l’ICOM nella prossima fase della sua trasformazione, rispondendo alle esigenze della rete museale e di una società in rapida evoluzione. La trasformazione digitale è una priorità, oltre a migliorare la risposta dell’organizzazione alle sfide globali che incidono sul patrimonio culturale e sulle comunità da esso interessate», ha continuato Ekner.

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