Nicholas Cullinan. © Zoë Law
Sarà Nicholas Cullinan il nuovo direttore del British Museum di Londra. Nato in Connecticut, Stati Uniti, nel 1977, da genitori britannici, Cullinan era già alla guida della National Portrait Gallery dal 2015 e, adesso, dovrà affrontare una serie di sfide impegnative. A parte l’annosa questione della restituzione alla Grecia dei Marmi del Partenone che ha coinvolto anche l’Unesco, il British Museum si è trovato invischiato in uno scandalo quando l’ex capo ad interim del dipartimento di antichità greche e romane, Peter Higgs, è stato accusato di aver rubato circa 2mila oggetti. Ma il museo londinese ha in programma anche un ambizioso progetto di ristrutturazione e ampliamento ed è in corso la digitalizzazione completa della collezione.
Insomma, Cullinan dovrà impegnarsi per ricostituire la reputazione di quella che è la più antica istituzione museale pubblica al mondo, fondata con un atto del Parlamento nel 1753. Oltre che per gestire una vera impresa da mille dipendenti. Lo stipendio d’altra parte è da top manager: 215.841 sterline. Il processo di selezione delle candidature è stato supervisionato dalla società Saxton Bampfylde, che al momento funge da consulente del museo. Per il momento, la nomina del nuovo direttore è stata accolta positivamente anche dal primo ministro Rishi Sunak, oltre ad aver avuto l’approvazione unanime del consiglio di amministrazione del museo.
Cullinan subentra a Mark Jones, che ha ricoperto la carica di direttore ad interim dopo i saluti di Hartwig Fischer nell’agosto 2023. Fischer avrebbe dovuto concludere il mandato quest’anno ma ha preferito dimettersi con effetto immediato dopo lo scandalo dei furti, un fatto definito come di «Estrema gravità» e in seguito al quale il museo ha licenziato diversi membri dello staff e ha avviato un procedimento legale contro Higgs.
Il progetto di ristrutturazione, descritto dal museo come «Uno dei progetti culturali più significativi mai intrapresi», è iniziato sotto la supervisione di Fischer e potrebbe durare anche molti anni ma la prima fase dovrebbe essere completata entro il 2024, con l’apertura a giugno di una nuova struttura del British Museum, dedicata alla collezione archeologica, a Reading. Il museo sta inoltre progettando un nuovo piano energetico, con l’obiettivo di eliminare gradualmente i combustibili fossili.
In questo senso, l’esperienza di Cullinan alla National Portrait Gallery, riaperta l’anno scorso dopo tre anni di chiusura, potrebbe rivelarsi preziosa. Dopo aver studiato storia dell’arte al Courtauld Institute, Cullinan ha lavorato come curatore presso il Metropolitan Museum of Art di New York e alla Tate Modern, dove ha lavorato alle mostre del 2014 Henri Matisse e Malevich. È stato anche Fellowship al Museo Guggenheim di Bilbao, al Museo Solomon R. Guggenheim e alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Nel 2024 è stato nominato Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico (OBE) per i servizi all’arte.
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