Rinnovati i vertici del Museo storico della Liberazione di Roma, in via Tasso. A ratificare le nomine, il Ministero della Cultura. Nel ruolo di Presidente è stato nominato il professor Roberto Balzani, ordinario di Storia all’Università di Bologna e già sindaco di Forlì, che prenderà il posto di Antonio Parisella. Del Consiglio di amministrazione fanno parte: il professor Giovanni Orsina, ordinario di Storia Contemporanea alla Luiss “Guido Carli” di Roma; l’avvocato Antonella Di Castro, vicepresidente e assessore alla Cultura della Comunità Ebraica di Roma; la professoressa Ester Capuzzo, ordinario di Storia Contemporanea alla “Sapienza Università di Roma”; il professor Giovanni Oliva, storico già preside del Liceo classico “Massimo D’Azeglio” di Torino e assessore alla Cultura nella Giunta regionale del Piemonte presieduta da Mercedes Bresso.
Nei giorni scorsi, si erano sollevate delle polemiche in merito al ritardo nel rinnovo delle cariche, con il presidente uscente Parisella che, in un post su Facebook, aveva spiegato come il museo fosse a rischio chiusura temporanea. Composto da 13 persone – di cui cinque nominati dal Ministero, due rappresentanti del Ministero della Difesa, uno di Roma Capitale e uno ciascuno per Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Federazione Italiana Volontari della Libertà, Federazione Italiana Associazioni Partigiane, Associazione Nazionale ex Internati e Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti – il precedente cda era infatti decaduto a dicembre 2023. Ma anche senza un rappresentante legale, Parisella si era reso assunto la responsabilità dell’apertura, proprio durante il periodo natalizio.
«Poche settimane dopo la scadenza della vecchia governance, abbiamo provveduto a nominare un nuovo Presidente, nella figura autorevole del professor Roberto Balzani, e il nuovo Cda composto da importanti studiosi. Attendo ora che il Comune di Roma provveda a comunicare il proprio componente», ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, rispondendo alle discussioni. «Le polemiche di qualche giorno fa sono state davvero sorprendenti e strumentali, tenuto conto che in passato si è impiegato quasi un anno per procedere ad analoghe nomine senza che nessuno fiatasse. Buon lavoro al nuovo Presidente e ai nuovi consiglieri, ai quali il Ministero farà avere tutto il sostegno necessario affinché il Museo della Liberazione possa continuare a essere parte importante della storia della Nazione», ha concluso il Ministro, ringraziando il professor Antonio Parisella per l’impegno di molti anni.
La collezione del Museo storico della Liberazione di Roma raccoglie documenti originali, cimeli, giornali e manifesti, volantini, scritti e materiali iconografici relativi all’occupazione nazifascista di Roma e alla lotta che valse alla città la medaglia d’oro al valor militare nell’ambito della Resistenza italiana, durante la Seconda guerra mondiale. Il Museo ha sede in un edificio trsitemente storico ma dall’alto valore commemorativo: nei medesimi locali in via Tasso, durante l’occupazione nazifascista di Roma, furono reclusi e torturati, da parte delle SS, oltre 2000 antifascisti, molti dei quali caddero fucilati a Forte Bravetta o uccisi alle Fosse Ardeatine.
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