Dopo circa due anni di lavoro, è stato completato il nuovo allestimento della collezione permanente del mudaC | museo delle arti Carrara, realizzato grazie alla virtuosa collaborazione pubblico-privato che ha visto l’impegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Carrara e il co-finanziamento di Gemeg, azienda del marmo di Carrara.
«Con una collezione unica al mondo, che comprende le opere dei protagonisti della scena artistica contemporanea e della storia dell’arte del XX e XXI secolo, tra cui David Tremlett, Yuri Ancarani, Grazia Toderi, Andrea Branzi, Jannis Kounellis, Alberto Viani, Giuliano Vangi, Nunzio, Fabio Viale, il Museo si presenta con il nuovo percorso museale, ideato e progettato dalla Direttrice Laura Barreca e dallo studio STARTT (Simone Capra, Claudio Castaldo, Dario Scaravelli)», ha spiegato il museo.
Ne abbiamo parlato con Laura Barreca, Direttrice scientifica mudaC e con Simone Capra, di studio STARTT.
Come è nata la necessità di un nuovo allestimento del mudaC? Quali nuove opportunità offre per l’esposizione della collezione?
Laura Barreca: «Il nuovo riallestimento del mudaC ha coinvolto non solo il ripensamento del nuovo percorso museale, ma è stato concepito come parte di un più ampio progetto di valorizzazione della collezione permanente, con una maggiore apertura alla comunità e all’insegna della sperimentazione e della partecipazione. Il nuovo allestimento museografico è stato realizzato grazie alla collaborazione e alla sinergia pubblico-privato tra il Comune di Carrara e l’azienda Gemeg (Luca Soldati, Giacomo Bellegoni) nella convinzione che questa iniziativa congiunta contribuisca ad accrescere l’offerta culturale e qualitativa di Carrara e del suo territorio. Il progetto espositivo è stato ideato insieme allo studio STARTT di Roma (Simone Capra, Dario Scaravelli, Claudio Castaldo) con cui è stata riscritta una narrazione che rappresentasse l’evoluzione storico-artistica e linguistica della produzione creativa contemporanea di Carrara. Il percorso museale include più di 60 opere storiche che dalla metà del Novecento fino ad oggi raccontano l’evoluzione della storia dell’arte contemporanea italiana e internazionale. Sono quattro le sezioni tematiche che la collezione comprende: una parte storica con 17 opere dal 1957 al 1973, la collezione contemporanea con opere realizzate fino al 2010, la collezione “Disegnare il Marmo”, con opere acquisite grazie al progetto omonimo che tra il 2004 il 2005 ha coinvolto artisti internazionali a lavorare su grandi lastre di marmo con tecniche linguaggi differenti. Poi ci sono le opere cosiddette eccezionali tra cui “Il capo”, una installazione immersiva di Yuri Ancarani realizzata nel 2010 a Carrara che rappresenta un’opera cardine di questo nuovo racconto museale; l’installazione “Senza titolo” di Jannis Kounellis, all’interno del chiostro dell’ex convento e la monumentale barca in marmo di Fabio Viale. Abbiamo poi dedicato una Project Room all’arte, al design e all’artigianato di Carrara, pensata per rendere attiva la collaborazione del museo con gli artisti creativi di Carrara che rappresentano un patrimonio di professionalità e creatività riconosciuto in tutto il mondo, sia per la specificità delle tecniche che per l’innovazione tecnologica nella lavorazione del marmo. Tale progetto è stato pensato in linea con quanto espresso nella “Carta di Carrara” (2021) fondata sulla necessità di ripensare l’arte e l’artigianato come strumenti di sviluppo sostenibile e rigenerazione urbana. Questi sono i principi ispiratori della città creativa UNESCO. All’interno del nuovo percorso troviamo anche una sala dedicata alle Residenze d’artista, con progetti realizzati negli anni più recenti a Carrara da artisti italiani.
Abbiamo recuperato molte opere dai depositi del Comune di Carrara valorizzandole all’interno del percorso museale, come i bozzetti di David Tremlett, Carol Rama, Aldo Mondino, Mario Ceroli. Altre opere in marmo sono state allestite all’esterno del museo, nel giardino antistante per costruire un legame con la città e con il tessuto urbano».
Per chi non lo conoscesse, può dirci qual è la mission del mudaC e con quali aspetti del contemporaneo può entrare in contatto, in particolare, il visitatore nel vostro museo?
Laura Barreca: «Il progetto museale è stato concepito e finalizzato per riposizionare strategicamente il museo all’interno dello scenario artistico contemporaneo, con l’obiettivo di accrescere e rafforzare l’identità del museo raggiungendo un target di pubblico locale e internazionale. Tali obiettivi si raggiungono necessariamente con l’adozione di processi culturali partecipativi, condivisi, poiché crediamo che il rapporto con la comunità e la creazione di un’offerta culturale educativa allargata e inclusiva sia alla base dell’imprescindibile funzione formativa del museo nella società, in cui le generazioni più giovani rappresentano le basi della futura conservazione e cura del nostro patrimonio storico, artistico, antropologico culturale e immateriale.
Il progetto museale valorizza l’identità della comunità di Carrara formata da artisti, designer, creativi che attraverso la loro ricerca artistica rendono questo luogo un unicum in tutto il mondo. L’obiettivo è quindi quello di trasformare il museo in un attrattore culturale capace di intercettare e attivare relazioni con musei, fondazioni, centri di ricerca, gallerie, sia del territorio che a livello nazionale internazionale».
Può segnalarci una o due sale del nuovo allestimento che ritiene particolarmente significative per far comprendere lo spirito del nuovo allestimento?
Simone Capra: «Abbiamo voluto porre particolare attenzione a tre ambienti specifici: la sala della collezione storica, il loggiato del chiostro e lo spazio degli oggetti eccezionali, dove sono allestite opere in marmo e opere audiovisuali. Dovevamo dare una nuova veste e una indicazione per il futuro recupero di tutti gli ambienti del MudaC con un budget definito, immaginando quindi questa parte di museo come prima campagna di lavori che desse un indirizzo stilistico e cromatico per il futuro».
Quali saranno i progetti futuri del MudaC?
Laura Barreca: «I prossimi progetti inizieranno già a partire dai prossimi mesi con la mostra personale “Per Carrara” di Margherita Moscardini, un omaggio alla città e al suo patrimonio paesaggistico. Avremo poi un articolato progetto partecipativo curato da Maria Rosa Sossai e intitolato “Sulla riconciliazione tra arte, artigianato, design” che coinvolge la comunità di Carrara, le associazioni civiche, le scuole. Con la partecipazione e il sostegno della Fondazione Marmo si darà avvio già dal prossimo autunno al programma “Commons”, a cura di Angela Rui. Si tratta di un programma di incontri tra arte e design, con workshop che vedranno la collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Carrara con gli studenti e i docenti chiamati a partecipare alla realizzazione delle opere dell’artista Andrea Sala, autore in seguito di una mostra personale tra Museo e altri luoghi della città. In programma poi il progetto di Claire Fontaine “Anarchivio. Un archivio anarchico” con un progetto specifico è una nuova produzione. Alla base di tutta la progettualità c’è l’idea che il museo rappresenti oggi non solo una casa per il patrimonio della città e della sua storia, ma il dispositivo di relazione che guarda all’arte come il più autentico strumento di crescita culturale di una comunità».
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