Dal 15 al 18 settembre 2022, in occasione dei vent’anni del Palais de Tokyo, si terrà Alliance des corps, un festival per celebrare il segno lasciato dall’istituzione sulla scena dell’arte contemporanea parigina, francese e internazionale. Un momento di riflessione incentrato sul concetto di comunità elettiva e fisica ma anche di cittadinanza attiva, che consegna a Marinella Senatore il compito di sviscerare queste tematiche.
Nato in primis dal tentativo di fare una summa degli ultimi 20 anni del Palais de Tokyo, ma anche di definire il ruolo di un centro d’arte dopo la pandemia cercando di identificarne il corpo sociale, Alliance des corps è una vera e propria presa di possesso del palazzo per 4 giorni. Un’occupazione da parte di diverse comunità di artisti nei campi e nelle discipline più diverse, per dar vita ad un progetto che celebra l’unione, l’impegno, il femminismo e la condivisione. Diversità e inclusione i fili conduttori del progetto: dalle hijabeuses (calcio femminile in hijab) alla poesia urbana, dalle danze vernacolari al parkour, dal voguing alla body percussion.
Marinella Senatore – una delle artiste italiane più conosciute sulla scena internazionale – si interroga sulla nostra società, sulla sua empatia e funge, all’interno dello spettacolo, da vero e proprio direttore d’orchestra, che riunisce queste realtà facendone emergere i punti di contatto.
Attraverso le sue sculture luminose – ispirate a quelle che nell’Italia meridionale adornano i monumenti in occasione di alcune feste popolari – l’artista ridisegna gli ambienti del Palais de Tokyo producendo una scenografia il cui materiale narrativo incarna una storia e la luce viene utilizzata come architettura effimera.
Quattro giorni di spettacoli, laboratori, presentazioni collettive e DJ set, oltre che più di 40 associazioni riunite in un festival interamente dedicato a celebrare un centro d’arte vivace, luogo di incontro tra l’arte contemporanea e i pubblici più diversi, cassa di risonanza delle grandi questioni del mondo contemporaneo e delle preoccupazioni degli artisti dal 2002.
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