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La guerra dei biglietti: Sangiuliano, giusto far pagare di più i musei
Beni culturali
di redazione
Dal primo marzo, il prezzo del singolo biglietto per la Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi salirà a 25 euro, dagli attuali 20, per far fronte «All’aumento dei costi nel settore energetico ed edilizio», specificano dal museo di Firenze in una nota diffusa alla stampa. L’aumento riguarderà in particolare l’alta stagione, cioè dal 1 marzo a 30 novembre 2022, «Biglietto acquistato per la maggior parte dai turisti stranieri», chiariscono dagli Uffizi. In effetti, non è chiaro cosa voglia dire realmente questa precisazione, forse i cittadini italiani vanno al museo solo nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio? Chissà. Al contempo viene introdotto, sempre in questa alta stagione di nove mesi, uno sconto per i mattinieri, già sperimentato a Palazzo Pitti: chi entra al museo tra le 8:15 e le 8:55, paga 19 euro. Rimangono invece invariati i prezzi d’ingresso e tutta la scontistica di bassa stagione, oltre agli abbonamenti vari.
L’annuncio segue la dichiarazione rilasciata dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, durante la visita al Parco Archeologico di Pompei, in occasione della riapertura al pubblico della casa dei Vettii. «Dobbiamo adeguarci agli standard europei», ha detto il Ministro. «In questo momento, mediamente, i grandi siti museali europei costano di più, fatta eccezione per la Gran Bretagna dove c’è una situazione particolare legata al regime fiscale che consente delle detrazioni che da noi non ci sono».
Diamo un’occhiata in giro: il biglietto del Rijksmuseum costa 22,50 euro, quello della Neue Nationalgalerie di Berlino tra i 14 e i 18 euro, quello del Musee d’Orsay di Parigi intorno ai 15, quello del Louvre – che introdurrà un numero chiuso per calmierare gli ingressi selvaggi – circa 17. Come accennava il Ministro, il British Museum è invece gratuito, così come la National Gallery e tutti i musei pubblici inglesi. E in Italia? Per il Colosseo, il biglietto intero è di 12 euro, così come per il MAXXI, mentre per la GNAM – Galleria Nazionale d’Arte Moderna, invece, si risparmia qualcosa: 7,50 euro. A Venezia, il doppio biglietto per Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna e Museo Fortuny arriva a 15 euro (ma i siti sono gestiti dalla Fondazione MUVE, non dal Ministero), mentre visitare la Collezione Guggenheim costa 16 euro. 10 euro anche per la GAM di Torino e il Castello di Rivoli (anche questi non sono musei statali). Il biglietto per l’ingresso al Museo di Capodimonte costa 8 euro, al MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli 10 euro e per gli scavi di Pompei dai 10 ai 15 euro (in questo caso, sono tre siti statali, ancorché inquadrati come musei autonomi).
«Penso che dobbiamo adeguarci a questi standard perché tra l’altro c’è anche un discorso morale, etico perché se una cosa vale ed ha un valore intrinseco, storico, deve anche essere un po’ pagata», ha continuato Sangiuliano, che già qualche settimana fa aveva rinfocolato l’annosa polemica sulla possibilità di introdurre un biglietto di due euro per visitare il Pantheon di Roma, uno dei monumenti più visitati di tutta Italia.
Ma non tutti la pensano così. «Non sono previsti aumenti del prezzo dei biglietti nel sistema museale di Roma Capitale, perché noi siamo concentrati a migliorare i nostri servizi e sappiamo che possono essere migliorati con le risorse a disposizione», ha risposto Miguel Gotor, Assessore alla cultura di Roma Capitale, durante la presentazione della mostra “La Roma della Repubblica”, visitabile ai Musei Capitolini.