Si chiama “Tracey Emin/Edvard Munch-The Loneliness of the Soul”, l’ultima mostra dell’artista britannica che inaugurerà la nuova sede del Munch Museum di Oslo. Visitabile sino al prossimo gennaio, l’esposizione raccoglie la produzione pittorica, scultorea e neon realizzata dall’artista inglese nell’ultimo decennio e che, per l’occasione dialoga con alcune delle di opere di Edvard Munch ospitate nel museo norvegese.
La fascinazione esercitata da Munch su Emin infatti, affonda le sue radici fin dall’infanzia dell’artista ed è stata un fattore chiave nella sua formazione, influenzando la sua produzione per diversi decenni. Lo scorso anno, la mostra era stata presentata alla Royal Academy of Arts di Londra, in questa intervista è proprio Emin a parlare di uno dei suoi dipinti preferiti di Munch, Modella con sedia di vimini.
Nel 1998, Tracey Emin si riferisce direttamente a Munch nel suo film Homage to Edvard Munch e All My Dead Children, ambientato nella suggestiva città di Åsgårdstrand, dove il pittore dipinse alcuni dei suoi quadri più celebri.
La mostra include inoltre una piccola selezione di opere dei primi anni della carriera di Emin, tra cui la celebre installazione con il letto dell’arista, My Bed (1998). Come Edvard Munch, anche l’artista britannica usa le sue esperienze di amore, dolore, e passione come materie prime per la sua arte. Tra i temi indagati negli ultimi anni vi è quello legato alla caducità del corpo e sugli effetti dell’invecchiamento sul corpo femminile, come si osserva nel suo dipinto I Am the Last of My Kind, uno dei tanti nuovi lavori creati appositamente per questa mostra.
Immersa nel vivace quartiere di Bjørvika e affacciata sulle acque del fiordo, la nuova sede del Munch Museum di Oslo si staglia per 60 metri di altezza, per un totale di 13 piani, con una superficie di 26mila metri quadri. Comprende 11 gallerie espositive e una collezione di 42mila pezzi. L’avanguardistico progetto architettonico è firmato da Estudio Herreros e accoglie e restitusice in veste ultra contemporanea l’eredità che Edvard Munch lasciò alla sua città nel lontano 1944.
La collezione comprende all’incirca 27mila opere d’arte, fotografie, lettere, oggetti personali e strumenti del mestiere. Dopo la definitiva chiusura del vecchio museo di Tøyen, teatro del clamoroso furto dell’Urlo, la nuova sede è stata inaugurata lo scorso ottobre, con un lungo weekend di festa.
Il nuovo museo comprenderà anche un auditorium per 700 spettatori, cinema, punti di ristoro e una magnifica terrazza panoramica affacciata sulla città, offrendosi ai suoi visitatori come un luogo da vivere e dove incontrarsi, tra un concerto e una performance, un film e un laboratorio di pittura.
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